Nazionalismo bianco, Facebook blocca i post che inneggiano all’odio dopo gli attacchi alle moschee in Nuova Zelanda

Washington. Facebook ha deciso di bloccare ogni manifestazione di elogio, supporto e rappresentazione del nazionalismo bianco e del separatismo bianco.

Una scelta che è stata molto apprezzata dalla Nuova Zelanda, dopo la strage compiuta in due moschee a Christchurch.

L’attacco alle moschee in Nuova Zelanda

Il pressing è arrivato da numerosi gruppi per i diritti civili tanto che Facebook, Twitter e YouTube sono stati messi sotto pressione per rimuovere i contenuti della supremazia bianca e dei neo-nazisti dalle loro piattaforme, insieme a notizie false e altri tipi di messaggi offensivi.

Facebook ha potenziato i suoi team di monitoraggio dei contenuti e rimosso le pagine degli eventi utilizzate per promuovere e organizzare le attività di questi gruppi.

Il primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern aveva chiesto che le piattaforme di social media fossero responsabili per ciò che gli utenti postano. Dopo questa decisine dei colossi dei social ha aggiunto che il materiale coperto dalle misure dovrebbe essere già stato bandito dalle regole di Facebook sull’odio razziale.

Il Primo Ministro Jacinda Ardern

La nuova policy partirà la prossima settimana e si applicherà sia su Facebook che di Instagram. Finora Facebook, econdo le sue regole sul contenuto “odioso” dei post, non considerava i contenuti nazionalisti o separatisti bianchi come esplicitamente razzisti.

Ma negli ultimi tre mesi le conversazioni tra l’azienda di Mark Zuckerberg, con i membri della società civile e con gli accademici esperti di relazioni razziali in tutto il mondo hanno confermato che il nazionalismo e il separatismo bianchi non “possono essere separati in modo significativo dalla supremazia bianca e dai gruppi organizzati di odio”, scrive la società in un comunicato.

“Andando avanti – prosegue la nota – mentre le persone saranno ancora in grado di dimostrare orgoglio nella loro eredità etnica, non tollereremo lodi o sostegno per il nazionalismo e il separatismo bianchi”.

Bennie Thompson, presidente del Comitato della Camera degli Stati Uniti per la Sicurezza interna, ha accolto favorevolmente il nuovo approccio, ma si è lamentato del fatto che Facebook non abbia apportato il cambiamento prima.

“Questo doveva avvenire molto tempo fa – ha dichiarato Thompson -. Per troppo tempo, Facebook ha permesso che l’incitamento all’odio e la violenza che può ispirare si propagasse sulla sua piattaforma. Dal momento che miliardi  di persone utilizzano il suo servizio, dobbiamo chiedere di più da loro”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore