Barcellona. L’Equipo Operativo della Guardia Civil spagnola ha localizzato e catturato, a Barcellona, il pericoloso latitante di San Luca (Reggio Calabria) Giuseppe Romeo, 35 anni.
La cattura è avvenuta nell’ambito di un’operazione di Polizia resa possibile dalla cooperazione fornita dagli investigatori della Polizia di Stato.
Il latitante è stato arrestato in Spagna in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo emesso nel novembre 2018 dal GIP di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito della citata operazione di Polizia internazionale.
La localizzazione del noto latitante, inserito nell’elenco dei più pericolosi, è stata possibile grazie agli uomini della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato sotto l’egida della DDA di Reggio Calabria.
Tutto è avvenuto in stretto raccordo con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) della Direzione Centrale della Polizia Criminale nell’ambito del più ampio progetto I-Can (Interpol Coopeperation Against ‘Ndrangheta) promosso dall’Italia insieme al Segretariato Generale dell’OIPC-Interpol di Lione.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria e dello SCO hanno fornito ai colleghi spagnoli significativi elementi sulla presenza nella penisola iberica di Giuseppe Romeo che era riuscito a sottrarsi all’esecuzione dell’operazione internazionale “European `Ndrangheta Connection” eseguita il 5 dicembre 2018 da una Squadra Investigativa Comune composta da diverse Forze di Polizia italiane – Polizia di Stato e Guardia di Finanza – ed europee (BKA tedesco, FIOD olandese e Polizia Belga) con il coordinamento di Eurojust ed di Europol.
L´arresto di Romeo rappresenta un momento di particolare rilievo nella generale attività di contrasto al narcotraffico internazionale gestito dalla `Ndrangheta.
Colpito da due ordinanze di custodia cautelare in carcere e destinatario di un decreto di sequestro preventivo nell´ambito dell’inchiesta “European `Ndrangheta Connection”, il 13 novembre 2020 è stato condannato dal Giudice per l’Udienza preliminare di Reggio Calabria a 20 anni di reclusione per partecipazione, con ruolo di rilievo, ad un’associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, detenzione di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori ed auto-riciclaggio.
Originario di San Luca era conosciuto con i soprannomi “u pacciu”, “maluferru” o “u nanu”.
E’ figlio di Antonio Romeo, 74 anni, alias “centocapelli”. E’ considerato contiguo alla cosca Romeo intesi “stacchi” di San Luca, ed attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Parma.
Il suo ruolo all’interno di una delle tre consorterie di cui era composta la vasta associazione per delinquere disarticolata con l’operazione “European `Ndrangheta Connection”, ovvero il gruppo “Pelle-Costadura-Romeo” era quello di promotore, organizzatore e finanziatore dei traffici di cocaina in Europa.
Aveva, infatti, stabilito la propria dimora in Germania, ma faceva la spola fra la Calabria, la Lombardia e l’Europa nord-occidentale al fine di stringere accordi con i fornitori dello stupefacente e con alcuni intermediari dimoranti in Belgio, Olanda e Germania, che prevedevano trasporti di 40 chili di cocaina a settimana dall’Olanda a Milano.
A questo trasporto collaboravano altri sodali calabresi, alcuni dei quali già condannati in primo grado a moltissimi anni di reclusione ad esito del processo scaturito dalla richiamata operazione di Polizia.
Giuseppe Romeo è stato condannato in primo grado anche per aver intestato fittiziamente le proprie quote di un bar – gelateria a Bruggen in Germania.
Il locale è stato sequestrato nel corso dell’operazione “European `Ndrangheta Connection” ad altri soggetti imputati nella stessa inchiesta.
“Centocapelli” è accusato anche di auto-riciclaggio e di reimpiego di proventi illeciti sempre per il locale tedesco.
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