Niger: delegazione di ECOWAS a Niamey. Si cerca una soluzione politica per evitare lo scontro armato. La Nigeria taglia l’elettricità al Governo dei golpisti

NIAMEY. Le ultime notizie che arrivano dal Niger evidenziano un grande attivismo politico in Africa e in Europa.

Una delegazione della Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) è arrivata, oggi, a Niamey  “per negoziare” con i golpisti.

Lo ha reso noto la stessa organizzazione che, domenica scorsa, aveva dato alla giunta militare un ultimatum di 7 giorni per ripristinare l’ordine costituzionale, senza escludere l’uso della forza in caso contrario.

Il commissario dell’ECOWAS er gli Affari politici e la sicurezza, Abdulfatar Musa, ha detto all’emittente TV BFMTV che “il presidente della Commissione ECOWAS  (il Presidente nigeriano Bola Tinubu Ndr) avrebbe voluto essere qui ma, mentre parliamo, si trova in Niger come parte di una delegazione di alto livello guidata dall’ex capo di Stato della Nigeria, Generale Abdulsalami Abubakar, con l’obiettivo di negoziare”.

L’ex capo di Stato della Nigeria, Generale Abdulsalami Abubakar

Al vertice della Comunità in corso di svolgimento ad Abuja (Nigeria) non partecipano i rappresentanti di Niger, Burkina Faso, Guinea, Mali e Guinea Bissau.

Si potrebbe ritenere una forma di protesta nei confronti della leadership della Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale.

Da un lato la politica che tratta dal’altro qualcuno che dice di agire contro i golpisti. La Nigeria ha interrotto, da ieri, la fornitura di elettricità al Niger in linea con le sanzioni decise dai Paesi vicini dell’Africa occidentale dopo il colpo di Stato.

I confini del Niger

Lo ha detto un funzionario della Direzione della Compagnia nigeriana dell’elettricità.

Il paese dipende per il 70% delle sue forniture energetiche dalla Nigeria.

Intanto, questa mattina, una delegazione della giunta militare che lo scorso 26 luglio ha preso il potere, guidata dal Generale Salifou Mody, è volata in Mali per incontro con le autorità locali.

In Mali i capi militari hanno da subito mostrato solidarietà con le loro controparti nigerine di fronte alle pressioni internazionali dopo il colpo di Stato.

Mentre è in corso, ad Abujia (Nigeria) il vertice dei capi di Stato Maggiore dei 15 Paesi che compongono l’ECOWAS questi incontri servono, senza dubbio, a compattare le parti e aprire la strada ad una soluzione politica che eviti uno spargimento di sangue, se il summit dovesse dare il via ad un intervento militare.

Al centro della foto il Presidente della Nigeria, Bola Tinubu che presiede la riunione dell’ECOWAS.

Sull’uso della forza contro la giunta che ha deposto il Presidente iin carica Mohamed Barzoum interviene anche la Russia.

La portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova, ha detto che “la minaccia dell’uso della forza contro il Niger non contribuirà alla risoluzione della crisi”.

Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo

La portavoce ha aggiunto che la Federazione russa ritiene estremamente importante evitare che la situazione peggiori e intende avviare un dialogo nazionale.

Intanto, proseguono le evacuazioni dei cittadini europei. Nell’aeroporto di Niamey decine di cittadini francesi e di altri Paesi europei si sono messi in fila per essere evacuati dall’Aeronautica militare francese.

Il video è stato diffuso dall’Esercito francese.

Due aerei sono intanto atterrati a Parigi la notte scorsa e altrettanti dovrebbero arrivare questo pomeriggio.

Il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock ha intanto assicurato che sempre oggi ci saranno più voli dal Niger.

Annalena Baerbock, ministro degli Esteri tedesco

“Ieri e oggi siamo riusciti a far partire dal Niger oltre 40 tedeschi con l’aiuto dei nostri amici francesi – ha spiegato – Ci saranno più voli oggi. Ringrazio di cuore la mia controparte francese, Catherine Colonna”.

“Questa cooperazione semplice e pragmatica in tempi di crisi – ha aggunto la Baerbock – mostra ciò che l’Europa può ottenere in politica estera e di sicurezza quando lavoriamo insieme. Con la stessa unità e determinazione, anche noi, come Unione europea, sosteniamo gli sforzi internazionali per ripristinare l’ordine costituzionale in Niger”.

Il 75% del costo dei viaggi sarà pagato dalla Protezione civile europea.

Grazie ai francesi sono stati evacuati anche cittadini di Stati Uniti, Niger, Portogallo, Belgio, Etiopia, Germania, Canada, Austria, Libano e India.

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