Niger: nasce un Consiglio di Resistenza per la Repubblica. Guidato dall’ex ministro Rhissa Ag Boul si schiera con forza contro i golpisti

NIAMEY. La vita politica e diplomatica nigerina è, ogni giorno, in continuo fermento.

Ieri, è stata annunciata la fondazione di un Consiglio di Resistenza per la Repubblica (RCC).

Questo movimento, ha spiegato l’ex ministro Rhissa Ag Boula, figura storica dell’ex ribellione Tuareg degli anni ’80-’90  e tra i promotori, vuole contribuire “al ripristino dell’ordine costituzionale e alla pienezza della Presidenza di Mohamed Bazoum nelle sue funzioni”.

L’ex ministro Rhissa Ag Boula, figura storica dell’ex ribellione Tuareg degli anni ’80-’90

Si tratta di un movimento politico ma che però “si darà tutti i mezzi necessari – ha aggiunto Boula – per eliminare questa pratica perfida di mettere in discussione le scelte del popolo da parte di soldati corrotti e irresponsabili”.

Un riferimento non certo velato contro i golpisti che lo scorso 26 luglio hanno destituito Bazoum instaurando una giunta militare (.

Questa notizia  ha sconvolto la politica nigerina.

E i social si sono subiro scatenati.

Il portavoce del Consiglio di Resistenza per la Repubblica (CCR), Ousmane Abdoul Moumouni, in un video postato sui social ha annunciato la creazione del movimento nonché le sue intenzioni “al fine di contribuire al ripristino dell’ordine costituzionale e alla pienezza della Presidenza di Sua Eccellenza Mohamed Bazoum, in carica”.

Ousmane Abdoul Moumouni, portavoce del Consiglio di Resistenza per la Repubblica (CCR)

 

Attualmente in esilio in Europa, Moumouni che è stato sindacalista e attivista prima di diventare consigliere dell’ex capo di Stato ha giustificato questa iniziativa con “la situazione attualmente prevalente in Niger che richiede la mobilitazione di tutti i nostri concittadini”.

“Le forze vive della Nazione – ha detto Ousmane Abdoul Moumouni – hanno deciso di mobilitare e unificare le loro forze attorno a un nuovo quadro di azioni finalizzato a riunire i patrioti a livello nazionale e internazionale”.

All’intervento dell’ex sindacalista è seguito quello dell’ex ministro di Stato alla Presidenza ed ex leader ribelle, Rhissa Ag Boula.

Ha pubblicato una “Dichiarazione costitutiva del Consiglio di Resistenza per la Repubblica (RCC)”, in cui ha ricordato con parole durisismne gli eventi del 26 luglio.

“Il Niger  – ha scritto – è stato vittima di una tragedia orchestrata da coloro che hanno comunque la responsabilità di preservarlo”.

In un comunicato, dopo aver criticato aspramente i membri del Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria (CNSP), il gruppo di ufficiali che ha rovesciato Mohamed Bazoum, l’ex ministro ha confermato la creazione del RCC, “un movimento politico che lavorerà per ristabilire l’ordine, la legalità costituzionale e il Presidente Bazoum Mohamed nella pienezza delle sue funzioni”.

I golpisti comunicano l’avvenuto colpo di Stato

Ha poi lanciato “un appello ai soldati rispettosi del loro giuramento e del popolo” affinchè pongano fine “all’ammutinamento” e procedano, senza indugio, all’arresto del Generale Tchiani.

Dopo di che il RCC prenderà tutti i mezzi necessari per eliminare “questa perfida pratica di mettere in discussione le scelte dei popoli da parte di soldati corrotti e irresponsabili”.

Il CRR fornisce il suo incrollabile” sostegno all’ECOWAS e ai partner internazionali per l’intervento pianificato per garantire il ritorno all’ordine costituzionale in Niger e rimane a sua completa disposizione per fini utili”.

Rhissa Ag Boula ha invitato i membri della comunità che lo sostiene a “insorgere” contro le nuove autorità di Niamey.

Un pressante appello è stato rivolto a tutti i nigerini affinché continuino a coltivare e preservare “l’unità, la pace, la tranquillità e la coesione nazionale”, in questi tempi difficili che il Paese sta attraversando.

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