NIAMEY. Il Niger, dopo il colpo di Stato militare di mercoledì scorso, torna sul tavolo della politica estera africana ed europea.
Mentre ieri si sono registarte manifestazion di forte proetsta contro la Francia e pro Russia (molte le bandiere issate dai manifestanti a sostegno di Mosca) ad Abuja (Nigeria) si è tenuto il vertioce straordinario dei capi di Stato dell’ECOWAS (Economic Community of West African States) sulla situazione in Niger.
Al termine della riunione è stato diffuso un comunicato nel quale sono state evidenziate le decisioni finali.
L’organizzazione concede alla giunta militare che ha condotto il golpe contro Mohamed Bazoum una settimana per ripristinare l’ordine costituzionale.
L’ECOWAS ha spiegato che “si stanno prendendo in considerazione tutte le opzioni”, compreso l’intervento militare, se il Presidente del Niger non sarà reintegrato dopo tale termine.
Ha anche annunciato l’attuazione di sanzioni pecuniarie e ordinato la sospensione “immediata” di “tutte le transazioni commerciali e finanziarie” tra i suoi Stati membri e il Niger, nonché il “congelamento dei beni per i funzionari militari coinvolti nel tentativo di colpo di Stato”.
L’organizzazione ha anche nominato il ciadiano Mahamat Idriss Déby Itno, il cui Paese non fa parte dell’organizzazione ma che è stato invitato ad Abuja, come emissario della nuova giunta nigerina guidata dal Generale Abdourahamane Tchiani, il nuovo uomo forte del Paese, che si è dichiarato capo di Stato venerdì scorso.
Il Presidente della transizione ciadiana è già a Niamey, dove ha incontrato Salifou Mody, capo di Stato Maggiore delle Forze Armate nigerine dal 2020.
E’ il figlio di Idriss Déby, ucciso in uno scontro con i ribelli nel nord del Paese nell’aprile 2021. Mahamat Idriss Déby, dalla morte del padre già aveva guidato il Consiglio militare di transizione (CMT, composto da 15 Generali) è alla guida del suo Paese fino al voto previsto ad ottobre del 2024.
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