Operazione “Pandora V”: recuperati 56.400 beni del patrimonio culturale. In campo Forze dell’Ordine e doganieri di 31 Paesi con il coordinamento di Europol, Interpol e World Custom Organization

Di Assunta Romano

L’Aja. Grazie alla collaborazione delle Forze dell’Ordine e di funzionari delle Dogane di 31 Paesi l’Operazione “Pandora V” ha visto il recupero di 56.400 beni del patrimonio culturale tra cui reperti archeologici, mobili, monete, dipinti, sculture e strumenti musicali.

Un agente dell’INTERPOL

Le decine di migliaia di controlli effettuati in aeroporti, porti, zone di confine, case d’asta, musei e abitazioni private hanno dato il via a 300 indagini  e portato all’arresto di 67 persone.

I Paesi che hanno partecipato all’operazione sono stati: Albania, Austria, Bielorussia, Belgio. Bozia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna. Grecia.Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia.

COORDINAMENTO INTERNAZIONALE

Giunta alla sua quinta edizione, l’Operazione “Pandora” è stata istituita nell’ambito del programma europeo “EMPACT” (European Multidisciplinary Platform Against Criminal Threats) per contrastare il traffico illegale di beni del patrimonio culturale internazionale.

Le unità operative messe in campo dalla Guardia Civil spagnola e coordinate da EUROPOL, INTERPOL e WORLD CUSTOM ORGANIZATION (WCO) hanno consentito lo scambio continuo di informazioni, alert e controlli incrociati su database nazionali ed internazionali.

L’ INTERPOL in particolare, ha garantito il collegamento tra i Paesi balcanici e gli Stati europei partecipanti all’operazione facilitando la trasmissione di dati ed alert attraverso canali di comunicazione dedicati.

I DATI 

In Italia le indagini condotte dall’Arma dei Carabinieri hanno consentito il recupero  di oltre 2.700 reperti archeologici tra cui ceramiche e libri per un valore pari a  1.155.000,00 di euro.

Il recupero di beni archeologici a cura dei Carabinieri del TPC

In Francia sono 27.300 i reperti archeologici recuperati dalla dogana.

In Spagna, sono stati sequestrati oltre 7.700 beni, tra cui monete, sculture, statue, armi, dipinti ed archivi sonori, cinematografici e fotografici per un valore superiore a 9 milioni di euro.

Sempre nell’ambito di “Pandora V” la Guardia Civil spagnola ha portato a termine un’ indagine iniziata con l’Operazione “Pandora III”,  procedendo ad un arresto ed al recupero di 94 oggetti rubati in vari luoghi di culto, oltre a 165 mila euro in contanti.

Anche la Guardia Civil ha partecipato alle operazioni

Nel corso di indagini sul Web, la Polizia svedese ha identificato un oggetto d’arte popolare, rubato nel 2019.

Nel corso della stessa asta online, sono stati anche individuati due candelabri del ‘700 sottratti da una chiesa svedese, otto anni prima.

In Grecia sono stati effettuati 34 arresti e recuperati 6.757 oggetti antichi (ceramiche ed oggetti in marmo) 6.452 monete, di cui 5.533 ritrovate nel corso di una sola indagine.

Non solo beni di valore artistico ma sono state sequestrate anche alcune centinaia di granate e esplosivi della II Guerra Mondiale, potenzialmente pericolosi, come hanno rivelato le indagini condotte dalla Polizia slovacca.

Nell’ambito dell’operazione “Pandora V”  la Polizia olandese ha organizzato  per cinque giorni un “pattugliamento virtuale” che ha consentito  di identificare alcune vendite on line, considerate sospette.

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