Di Valeria Fraquelli
Atene. Atene potrebbe inviare un’unità militare, nel quadro dell’operazione antiterrorismo avviata dalla Francia in Mali (Operazione Takuba), in particolare al confini del Mali e del Niger.

Blindato francese in Mali
La missione greca sarà di “piccole dimensioni” e coinvolgerà personale delle Forze Speciali.
I militari dovrebbero provenire dai Paracadutisti delle Forze Speciali (ETA – Eidiko Tmima Alexiptotiston) unità d’élite dell’Esercito greco.

Uomini del ETA (Eidiko Tmima Alexiptotiston) in un briefing pre missione
Prima di questa missione, due ufficiali delle Forze Speciali dovrebbero essere inviati in Mali, in ricognizione, per informarsi sul quadro operativo, fare il punto della lotta in corso e della missione Takuba.
Il grosso del contingente seguirà poi in un secondo momento. L’unità greca dovrebbe assicurare, all’inizio, la Forza di protezione del campo.
Questo impegno dei greci sul terreno terreno è abbastanza raro per non essere segnalato. Atene non aveva mostrato un impegno noto sul terreno africano finora.
Gli ellenici sono attualmente presenti solo in due missioni di formazione dell’Unione Europea per l’Esercito maliano (EUTM Mali).

Attività di EUTM Somalia
Si può quindi vedere una contropartita, solidale, all’impegno francese indefettibile a fianco dei greci nei loro vari scontri ripetuti con la Turchia.
La Francia ha d’altronde ancora recentemente inviato diverse navi nel Mediterraneo orientale.
Ma non si tratta di un semplice ritorno di favori tra due Stati alleati.
La Grecia fa un notevole sforzo nel dispositivo europeo di difesa, sotto la direzione del primo ministro, Mitsotakis.
Dopo un periodo di prudenza, Atene ha partecipato in modo notevole alla cooperazione strutturata permanente (PESCO), coordinando 5 dei 26 progetti più prioritari.
E’ stata recentemente protagonista nell’iniziativa europea d’intervento (IEI) lanciata da Parigi.
Oggi comanda la Forza marittima nel Mediterraneo della EUNAVFOR Med IRINI che vi contribuisce direttamente con una nave e un aereo di pattugliamento marittimo.

Uomini e mezzi dell’operazione Irini
Infine, alla riunione dei ministri della Difesa dell’Unione Europea, venerdì scorso, il greco Nikolaos Panagiotopoulos aveva appoggiato e confermato “l’interesse comune” degli Stati membri a “raggiungere la stabilità nel Sahel e a rafforzare la sicurezza nell’insieme della regione”, in particolare in Mali.
Ciò risponde ad una richiesta francese espressa a più riprese.
Il Presidente Emmanuel Macron lo aveva evocato chiaramente ricevendo il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis a fine gennaio, parlando di “operazioni congiunte marittime e terrestri”.
Il ministro della Difesa francese Florence Parly lo aveva espresso più direttamente in occasione di un incontro con il suo omologo greco, ad Atene nel febbraio scorso.

Il ministro della Difesa francese, Florence Parly
“Ho chiesto al mio omologo di considerare l’impegno, ad un livello significativo, delle Forze Armate greche al nostro fianco, a terra, in Africa – ha spiegato la Parly – per lottare contro la minaccia terroristica e neutralizzare al massimo i traffici”.
Questo impegnativo sforzo è portatore di una forte esperienza operativa, ha aggiunto, e di “una maggiore interoperabilità delle nostre Forze”.
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