Paris Air Show, Falco XPlorer di Leonardo: l’evoluzione degli APR

Parigi (dal nostro inviato). Un nuovo APR (Aereo a pilotaggio remoto) per il nostro Paese.

Si chiama Falco Xplorer. E, ieri a Parigi, al 53° Salone Aeronautico e Spaziale alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte ha presenziato all’evento,

Il nuovo Remotely Piloted Air System (RPAS) Falco e’ stato costruito sulla  base del successo dei precedenti sistemi tattici.

De Gennaro, Conte e Profumo

Ha una capacità di carico di 350 chili, oltre 24 ore di autonomia di volo.

Monta un sistema collegamento dei dati satellitari per operazioni fuori dalla copertura radio terrestre, il tutto con un peso massimo al decollo di 1,3 tonnellate.

E’ stato completamente progettato e sviluppato da Leonardo, dal velivolo alla suite di sensori, dal sistema di gestione della missione alla stazione di controllo di terra.

Falco Xplorer sarà offerto sia come piattaforma integrata sia nell’ambito di contratti di servizio per missioni “unmanned”.

A questo proposito manterrà la proprietà e la responsabilità delle operazioni svolte con i propri velivoli e fornirà al cliente le informazioni e i dati raccolti.
“Leonardo – ha spiegato l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, presente con il presidente della società Gianni De Gennaro all’evento – investe continuamente in nuove capacità e tecnologie per garantire sempre la migliore risposta alle diverse richieste del mercato”.

Il nuovo di Leonardo è stato concepito per essere estremamente competitivo nell’ambito della sua categoria e si basa sull’esperienza maturata negli anni, grazie al lavoro svolto per molti clienti internazionali, e sulla leadership dell’azienda nei sistemi pilotati da remoto.

“Contiamo di aumentare la nostra quota di mercato nel settore dei droni – ha aggiunto Profumo – proprio grazie alla capacità di comprendere a pieno le esigenze dei clienti e di rispondervi in maniera adeguata”.

Lo scopo del Falco Xplorer è quello di ampliare il livello di entrata nei mercati internazionali dell’azienda italiana.

Si attende la certificazione per il volo in spazi aerei non segregati che è la condizione preliminare per offrire il Falco a clienti civili, come la Guardia Costiera e la Protezione civile oltre che militari. Il velivolo è interamente sviluppato in Europa ed è, senza dubbio, un sistema che può essere esportato in tutto il mondo.

Motivo? Non è soggetto alle restrizioni del regolamento internazionale sui materiali militari (International Traffic in Arms Regulations – ITAR).

E poi le sue caratteristiche tecniche lo collocano all’interno della classe II come definita dall’accordo internazionale in materia di controllo della tecnologia missilistica.

Ora, il nuovo drone effettuerà il volo inaugurale dall’aeroporto di Trapani.

E nel corso del 2019, dopo una prima sessione di test, il velivolo completerà una campagna di volo equipaggiato con una suite di sensori integrata con la piattaforma.

Per il 2020 potrà essere consegnato. Sarà certificato in conformità allo STANAG4671, lo standard NATO di idoneità al volo per sistemi pilotati da remoto, che lo renderà immediatamente operabile dai Paesi dell’Alleanza.

Per Leonardo ritiene una vera capacità “unmanned” è l’insieme di una valida piattaforma equipaggiata con un’avanzata suite di sensori; per questo il nuovo drone, nella configurazione “Block 10”, sarà dotato di una capacità completa di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance – ISR) per operazioni terrestri e marittime, basata sulla indiscussa leadership di Leonardo nel settore dell’elettronica.

Un alto livello di integrazione come questo costituisce un indubbio vantaggio per i clienti sia in termini di capacità ed efficienza del sistema che di riduzione dei costi.
La configurazione della piattaforma include un radar di sorveglianza Gabbiano T-80, una torretta elettro-ottica LEOSS, un sistema ELINT (ELectronic INTelligence) di protezione elettronica SAGE e un sistema di identificazione automatico per applicazioni marittime.

La suite di sensori, compresi quelli di terze parti, può essere modificata di volta in volta per rispondere alle esigenze del cliente. Il sistema di gestione delle missioni di Leonardo, risultato dell’esperienza acquisita negli anni sia nel dominio dei
velivoli convenzionali sia in quello dei droni, garantirà l’efficace integrazione dei sensori e la protezione da attacchi informatici, come previsto dall’approccio di Leonardo “secure by design” che pone lo standard di sicurezza alla base di ogni sistema.

Inoltre, la stazione di controllo a terra consente agli operatori di monitorare l’aeromobile e i suoi sensori e, attraverso strumenti di gestione e analisi dei dati.

Trasmette informazioni utili a sistemi C5I (Command Control Communications Computer Collaboration and Intelligence) superiori. Fornisce, inoltre, funzionalità di pianificazione delle missioni, training e simulazione.
Il modello originario del Falco è stato già scelto da cinque clienti internazionali, mentre la versione evoluta, Falco EVO, è stato adottato dalle Nazioni Unite per la missione umanitaria MONUSCO nella Repubblica Democratica del Congo ed è stato selezionato nell’ambito del programma Frontex, finalizzato ala sperimentazione di droni per il controllo delle frontiere.

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