Perù: “Dio, Patria, Umanità”. I 150 anni della 7° Compagnia Pompieri “Giuseppe Garibaldi”

Di Gerardo Severino*

LIMA (nostro servizio particolare). Abbiamo più volte ricordato su Report Difesa le origini della Comunità italiana stanziatasi in Perù, già a patire dalla seconda metà del Cinquecento, per poi raggiungere il picco durante il Regno di Sardegna, primo fra gli Stati italiani che intraprese rapporti commerciali con l’ex Virreinato spagnolo, divenuto indipendente nel 1821.

Si trattava, almeno inizialmente, di una Comunità che si era stabilita lungo la costa, formata nella sua maggioranza da marinai e pescatori, prevalentemente di origine ligure.

Raggiunta l’indipendenza dalla Spagna, il Perù avrebbe accolto molti altri emigranti italiani – soprattutto esuli Risorgimentali –  i quali andranno a formare delle vere e proprie Colonie sia a Lima che al Callao, il più importante porto mercantile e militare del Paese.

Andrea Dall’Orso e lo Stato Maggiore del Corpo dei Pompieri di Lima nel 1911

Cresciuta di numero ed elevata anche socialmente, la Comunità italiana stabilitasi in Perù pensò bene di dare vita ad Associazioni, Enti di beneficenza e persino a Club ricreativi e sportivi.

Fu solo nel corso del 1866, allorquando la Spagna minacciò di bombardare il Callao, che la Municipalità di Lima sollecitò le varie Colonie straniere a dare vita a delle vere e proprie Compagnie di Bomberos, vale a dire di Pompieri, con lo specifico compito di proteggere la città e i suoi abitanti dai veri pericoli.

Furono proprio gli italiani i primi a rispondere all’accorato appello, inaugurando, il 19 aprile dello stesso 1866, la gloriosa “Compagnia Italiana Pompieri Roma N°1”, alla cui guida fu posto Emilio Longhi.

Il 2 maggio, data del glorioso combattimento del Callao, i 273 Pompieri italiani che componevano le Squadre Antincendio, si trovarono nell’accampamento-ospedale di Bellavista, intorno al cimitero del Callao.

La “Roma N° 1” ebbe, così, parte attiva in tale fazione, salvando vite e proprietà altrui, ma anche combattendo gli incendi provocati dal bombardamento delle navi nemiche spagnole.

Trasportò, inoltre, i soldati e civili feriti negli ospedali di campagna, costruendo ponti sui ruscelli e quant’altro.

Bomberos della Garibaldi in una cerimonia negli anni Trenta

Ad essa fece seguito, il 28 ottobre del 1868, la nascita della “Compagnia Pompieri Bellavista”, ribattezzata in seguito “Italia”, della quale ne fu primo Comandante Giovanni Bollo.

Il 13 ottobre 1872 venne costituita la “Compagnia Pompieri Garibaldi” del Distretto di Getti, sotto il comando di Ulderico Tenderini, e, infine, la “Garibaldi” del Callao, della quale celebriamo oggi il 150° anniversario di fondazione.

La 7^ Compagnia Bomberos “Garibaldi”, 150 anni di storia ed eroismo

Fu il 20 gennaio del lontano 1873, quando Andrea Dall’Orso, un ricco commerciante e banchiere originario di Chiavari (di cui tratteremo in un apposito capitoletto), riunì al Callao un gruppo di connazionali che vivevano in quella città, allo scopo di dar vita a una Società italiana che unisse alla filantropia anche altri interessi nel cosiddetto “sociale”.

Da quella riunione sorse, quindi, l’idea di fondare una sorta di Club, al quale si pensò di attribuire il nome di Giuseppe Garibaldi, allora ancora in vita.

Tre giorni dopo, il Club fu legalmente costituito e ne fu nominato presidente lo stesso ideatore, Andrea Dall’Orso, mentre a Segretario fu eletto Luigi Solari.

Andrea Dall’Orso, presidente del Club Italiano di Lima

In quello stesso frangente storico il sindaco del Callao stava facendo pressione agli stessi italiani, al fine di indurli a dar vita ad una nuova Compagnia di Pompieri, così come era accaduto in passato sia a Lima che in altre località peruviane.

A quel punto, l’idea del sindaco piacque molto agli stessi membri del “Club Garibaldi”, tant’è vero che il 25 gennaio il Club fu trasformato in “Compagnia italiana di Pompieri”.

In segno di rispetto nei riguardi dell’Eroe dei Due Mondi, il presidente Dall’Orso scrisse al Generale, onde ottenere l’autorizzazione ad onorare del suo nome immortale la nuova Istituzione.

La risposta favorevole non si fece ovviamente attendere a lungo, come ci conferma la lettera autografa che il “Duce dei Mille” spedì in Perù e, oggi, gelosamente custodita nel piccolo Museo Storico della Compagnia.

Fu, invece, il 17 giugno, sempre del 1873, che venne ufficialmente partecipata al sindaco del Callao la formazione della Compagnia, evento al quale fece seguito, il successivo 28 luglio, la solenne cerimonia dell’inaugurazione.

A quest’ultima presero parte le Autorità locali debitamente invitate.

Bomberos della Garibaldi in grande uniforme (snni Venti)

Da questa memorabile data in avanti, la Compagnia “Garibaldi” prestò sempre utili ed importanti servigi alla cittadinanza.

Quindi, costituita organicamente la Compagnia, ebbe inizio il lavoro organizzativo del Reparto, compreso il reperimento dei macchinari e degli utensili necessari per il suo funzionamento, vale a dire: una pompa a mano, un carro porta-scale, un carro porta-manichette, quattro tubi di lancio, mille piedi di manichette, due biforchi e così via. Gran parte del materiale fu acquistato negli Stati Uniti.

Con tali attrezzature, la “Compañia de Bomberos Garibaldi” avrebbe svolto la propria missione, intervenendo ovunque ce ne fosse stato bisogno, sia a tutela del bene che della sicurezza pubblica, sia vantaggio della salute che delle stesse condizioni di vita della popolazione.

Nel corso del 1875, in occasione della ricorrenza della “Festa dello Statuto”, una delle più importanti cerimonie che si tenevano allora, sia nel Regno d’Italia che presso le varie Colonie italiane sparse per il mondo, la “Compañia de Bomberos Garibaldi” ricevette in dono, sempre da parte della Comunità italiana del Callao, la Bandiera nazionale, il glorioso Tricolore, il quale, nella medesima circostanza, fu anche benedetto dal Cappellano che, nel frattempo, era stato attribuito al reparto di volontari.

Distintivo da tuta della gloriosa Compagnia Bomberos Garibaldi

Fu proprio all’insegna di quell’amatissimo vessillo che la Compagnia si sarebbe distinta – in generale – nel corso degli eventi che interessarono il Callao e il Perù, fra il 1879 e il 1881, così come abbiamo già ricostruite su queste stesse pagine in passato.

In quella circostanza – si ricorderà – la “Compañia de Bomberos Garibaldi” prestò importantissimi servigi come Guardia Urbana, oltre che come Compagnia di Pompieri, durante il blocco e il bombardamento del Callao da parte delle truppe cilene.

Nello specifico, scoppiata la nota “Guerra del Pacifico” tra Cile e Perù, nel corso del 1879, sorsero nuove minacce verso il porto del Callao.

Il 22 aprile 1880, il nerbo dei Pompieri e dei Soccorritori del Callao era costituito da 200 Bomberos della “Compagnia Italia” e da 150 della “Compagnia Garibaldi”, i quali avrebbero ben presto dato prova del proprio coraggio, anche nel corso degli eventi militari.

Il porto militare di Callao

Nella battaglia di San Juan e Miraflores, a Lima, i Pompieri italiani di Lima e Callao operarono, infatti, con numerose barelle e trasporti, in aiuto dei feriti e per il trasferimento verso gli ospedali. ù

Inoltre, grazie alle loro pompe a vapore e a braccia, fu possibile soffocare gli incendi provocati nelle vie e strade quali: Albaquitas, Capón, Zavala, Hoyos y Bodegones.

Il 13 gennaio 1881 anche i Bomberos di Chorrillos [1] avrebbero offerto la propria vita alla Patria.

Fu proprio in quella triste giornata che 13 giovani Pompieri italiani furono fucilati dal nemico in uno spiazzo vicino al mare.

Questi i loro nomi: Enrico Nerini, Paolo Marzano, Egidio Valentini, Giovanni Ognio, Giuseppe Orengo, Angelo Cipollini, Giobatta Leonardi, Lorenzo Astrana, Filippo Bargna e Angelo Descalzi.

Nel 1882, a pochi mesi dal compimento del suo primo decennale di vita, il Consiglio Direttivo della Compagnia, anche grazie al florido stato finanziario, via via implementato grazie alle generose oblazioni provenienti dai vari settori della cospicua Comunità italiana del Callao, approvò l’acquisto di un locale, nel pieno centro della città marittima, da adibire a Caserma e a luogo di deposito dei macchinari.

Cartolina postale con francobolli dedicati al Corpo dei Pompieri Volontari del Perù

Mai in quella circostanza la caserma avrebbe incarnato la vera essenza degli italiani in Perù, soprattutto se teniamo conto che il 2 giugno di quello stesso anno si era spento a Caprera lo stesso Generale Garibaldi.

Cinque anni dopo, i pompieri della “Garibaldi” si munirono di una macchina a vapore e di un nuovo carro porta -manichette.

Strumenti, a dire il vero, ancora non sufficienti, a fronte della incessante opera demandata a quegli indomiti Pompieri volontari.

Durante lo stesso anno, i soci Ambrogio Nosiglia e Domenico Loero, fecero, ciascuno, dono alla Compagnia di un carro porta-manichette, a cui vennero posti i nomi degli oblatori, ovviamente come segno di riconoscenza.

Gli anni che seguirono videro il progressivo miglioramento del reparto, sia in termini logistici che qualitativi.

La Garibaldi negli anni Trenta

Nel 1894, tanto per citare un esempio calzante, fu costruita, nei pressi dalla stessa “Caserma Garibaldi”, una torre in legno di elevata altezza, ove fu posizionata una campana, necessaria per lanciare gli allarmi in caso di pericolo.

La Compagnia – lo dicevamo prima – fu sempre presente nella vita della città portuale peruviana, tant’è vero che nel 1895, allorquando scoppiò l’ennesima guerra civile, essa avrebbe prestato nuovamente servizio di Ambulanza, ma soprattutto di Guardia Urbana, sempre al fine di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica.

Il Callao in una stampa del 1896

Il 31 gennaio 1897, in occasione dei primi 25 anni di vita del nobile Sodalizio, alla presenza dell’intera Colonia italiana, così come delle varie Autorità peruviane, si tenne una solenne cerimonia commemorativa, nel corso della quale, alla presenza delle altre Compagnie di Bomberos consorelle, fu benedetta e consegnata la nuova bandiera italiana, dono delle signore italiane del Callao.

In quella circostanza, furono distribuite medaglie d’argento commemorative ai soci fondatori. Agli inizi del Novecento, la “Compañia de Bomberos Garibaldi”, posta agli ordini del Comandante Luigi Mazzoni, contava su 112 soci attivi, 32 passivi e 16 onorari.

Nel suo organico, alla data del 31 ottobre 1905, troviamo il Capitano Cesare Berisso, il segretario E.P. Chiapponi, il vice Segretario Angelo Brambilla, il tesoriere Pietro Maggi, i Tenenti Agostino Lanata, Pietro Oliva, Pietro Camogliano e Alfredo Ghisiglieri, nonché il sottotenente Romolo Toso.

Nel suo patrimonio sociale erano inseriti, oltre alla proprietà del “Cuartel de Bomberos” (la storica caserma), anche una pompa a vapore, una pompa a mano, 5 carri porta-manichette, un carro scale e numerosi altri utensili minori.

Il Capitano Dall’Orso fra gli autorevoli membri della Comunità italiana del Callao

Innumerevoli, quindi, gli interventi della Compagnia in occasione di eventi quotidiani, che potremmo definire “ordinari”, quali gli incendi e altri tipi di calamità, sia naturali che non, ma anche in circostanze straordinarie, come lo furono, ad esempio, il devastante terremoto che colpì anche il Callao il 24 maggio del 1940, a pochi giorni dall’entrata in guerra dell’Italia.

In quella triste circostanza, le Compagnie di Bomberos italiani restarono sui luoghi del disastro, mobilitando tutti i propri effettivi ed offrendo consolazione alle vittime in tutta la città, sia di giorno che di notte.

Furono spenti incendi, salvate migliaia di vite umane sepolte dalle macerie, trasportati i feriti negli ospedali, recuperate le salme delle vittime, ma anche e soprattutto assicurato il servizio di vigilanza “Antisciacallaggio”.

Analogo valore, i Bomberos della “Garibaldi” lo avrebbero poi dimostrato molti anni dopo, esattamente nel corso del terremoto del 1970 ed in altre situazioni di grave pericolo, come lo sarebbe stato, nel 1983, lo stravolgimento climatico passato alla storia col nome di “El Niño”.

Andrés Dall’Orso, il fondatore (1847 – 1913)

Ricordare la figura di Andrea Dall’Orso, ideatore e fondatore della celebre Compagnia Pompieri “Garibaldi” di Callao non è affatto cosa semplice, essendo stato un personaggio di una grandezza veramente straordinaria e sotto tutti i punti di vista, come cercheremo di dimostrare a breve.

Il Capitano Andrea Dall’Orso

Andrea Domenico Dall’Orso nacque a Chiavari (Genova), il 26 giugno 1847, rampollo dell’armatore e uomo d’affari Matteo Dall’Orso e di sua moglie, Angela Raggio.

Vissuto a Chiavari per tutta la gioventù, collaborò con il padre nella gestione degli affari di famiglia, che molto spesso lo avrebbero condotto, imbarcato su navi mercantili, anche sulle rotte dell’America Latina.

Qualche anno dopo, il giovane avrebbe abbracciato l’idea mazziniana, dopo aver assistito, incredulo, ai fatti dell’Aspromonte del 1862, quando fallì l’ennesimo tentativo garibaldino di liberare la “Città Eterna”.

Nel 1863, appena sedicenne, Andrea è tra i sottoscrittori che, a nome dello stesso Generale Garibaldi, raccolsero fondi da inviare ad Abramo Lincoln, l’emancipatore dei neri d’America, accogliendo l’appello della rivista genovese “Il Dovere” [2] che seguiva da lontano le vicende della guerra civile che stava dilaniando quel Paese.

Combattente tra le fila del Corpo dei Cacciatori delle Alpi, comandato dallo stesso Generale Garibaldi, nel corso della 3° Guerra d’Indipendenza, nel 1866, Andrea Dall’Orso, allora appena diciannovenne, rimase legato all’ “Eroe dei Due Mondi” per tutta la vita, tanto da voler dare il nome, nel gennaio del 1873, alla “Compagnia dei Bomberos” del Callao, come abbiamo prima ricordato.

Un mezzo del Corpo dei Bomberos al Callao

Di Garibaldi e dei Garibaldini in generale avrebbe, del resto, condiviso anche i colori, adottando egli stesso la casacca rossa, indossando per la prima volta l’uniforme da Bomberos.

Fu, molto probabilmente, in seguito al triste epilogo della “Campagna dell’Agro Romano”, culminata con la disfatta Garibaldina a Mentana (3 novembre 1867), che Andrea Dall’Orso decise di lasciare per sempre l’Italia, stabilendosi definitivamente in Perù.

Uomo dotato di elevata genialità, spirito d’iniziativa, ma soprattutto di leonino coraggio, Andrea Dall’Orso si rimboccò le maniche della camicia, lavorando giorno e notte in quella che fu la sua iniziale professione, il commercio dello zucchero, in virtù della quale, qualche tempo dopo, avrebbe dato vita ad una società di import ed export con la quale avrebbe messo in piedi un cospicuo traffico mercantile con l’Italia e l’Europa.

Ciò gli avrebbe consentito, in seguito, di dar vita alla celebre Casa Bancaria “Andrea Dall’Orso & Co.”, che avrebbe finanziato la media e piccola imprenditoria locale, consentendo a molti emigrati italiani di potersi spingere nel commercio e negli affari in generale.

La vecchia caserma dei Bomberos al Callao

Nel 1877, appena una decina di anni dal suo trasferimento a Lima e, in particolare, dall’avvio del ramo d’affari condotti al Callao, così come a Cerro de Pasco, la città più alta del mondo ove aveva aperto un commercio di tessuti, Andrea Dall’Orso faceva già parte del Direttorio del “Banco del Callao”, fondato nella città marittima peruviana proprio nel corso di quell’anno.

Il Dall’Orso fu, quindi, un uomo ritenuto molto in vista nell’ambito della società peruviana, membro autorevole di importanti Sodalizi, sia di composizione italiana che non.

Il 18 dicembre del 1880, con la fondazione del “Club Italiano” di Lima, il Dall’Orso ne avrebbe assunto la prima presidenza, entrando poi a far parte del “Comitato Italiano”, mentre agli inizi del Novecento fu anche vice presidente della “Società Italiana di Beneficenza”, la stessa che a Lima gestiva il celebre ospedale italiano.

Il commerciante chiavarese fu, poi, anche uomo generosissimo, il quale seppe dimostrare la sua filantropia in varie occasioni, sia a favore della collettività italo-peruviana, sia a favore della Patria lontana, come ci ricorda, tanto per citare un esempio tangibile, l’elargizione di una sua offerta a favore dei danneggiati dalle inondazioni verificatesi nel corso del 1879 nelle Valle del Po, così come a favore delle popolazioni colpite in Sicilia dall’eruzione dell’Etna [3].

Una delle ultime foto di Andrés Dall’Orso

Nel 1887 si diede, poi, anche al volontariato, divenendo Comandante della “Compañia Bomberos Roma”, operante a Lima, in Plazuela de la Inquisicion.

In tale ambito, si sarebbe distinto in occasione delle guerre civili che purtroppo insanguinarono il Perù anche in quel frangente storico.

Ebbene, come ci ricorda un ottimo testo del 1905: “Nel 1887, allorché il Generale Caceres, alla testa di un esercito irregolare tentò entrare in Lima per abbattere il Governo del Presidente Gen. Michele Iglesias, alla nostra Compagnia “Roma” venne affidato il Comando generale della Guardia Urbana Internazionale, essendo in tale occasione Comandante della Compagnia il Cav. Uff. Andrea Dall’Orso. Ed anche nel 1895, durante la rivoluzione capitanata dal Sig. Nicola Pierola, contro il Presidente Caceres, la nostra Compagnia formò parte della Guardia Internazionale Urbana, avendo le autorità affidato il Comando generale al Comandante della “Roma” Sig. Dall’Orso, il quale si meritò per il nobile comportamento personale e della forza affidata alla sua discrezione alti elogi della stampa. La colonia italiana ed il Municipio gli accordarono due medaglie e su proposta del nostro Ministro Cav. Davide Segre, venne nominato Cavaliere della Corona d’Italia” [4].

Vari, infine, furono i Comitati temporanei che lo avrebbero visto svolgere la funzione di Presidente.

Nel 1900-1901, lo troviamo presidente del “Comitato per le Solenni Onoranze a S.M. Re Umberto I”, chiamato a gestire eventi che si tennero a Lima e in altre località del Perù in omaggio al sovrano italiano assassinato a Monza dall’anarchico Gaetano Bresci.

Un’operazione di spegnimento incendio nel 1935

Dopo aver comandato per 25 anni la gloriosa “Compañia Bomberos Giuseppe Garibaldi” del Callao, nel corso del 1898 il Capitano Dall’Orso, assunse, infine, il comando dell’intero Corpo dei Pompieri operante nella medesima città, la gloriosa “Compañia Nacional de Bomberos Lima n. 3” [5], incarico che praticamente avrebbe ricoperto sino alla morte, intervenuta nella sua amata casa di Lima, in Calle Paruro, 275, il 19 aprile del 1913, a sessantasei anni d’età e a qualche mese dai festeggiamenti per i 40 anni di vita della benemerita “Garibaldi”.

In quella circostanza, la salma dell’infaticabile commerciante, imprenditore, finanziere e filantropo italiano fu vegliata nella camera ardente proprio dai Bomberos appartenenti alle due gloriose Compagnie, la “Roma” e la consorella “Garibaldi”, pianto dalla sola moglie, Anna Maria Olivari, che aveva tardivamente sposato il 12 giugno del 1912 presso la Chiesa Parrocchiale di Sant’Ana, sempre a Lima [6].

La 7^ Compagnia Bomberos “Giuseppe Garibaldi” oggi

I Bomberos della “7^ Compagnia Giuseppe Garibaldi”, appartenente al Comando Dipartimentale V Callao ed avente sede in Avenida La Marina, blocco 40, La Perla, gran parte dei quali, oramai, di origini peruviane, hanno mantenuto vivo il ricordo e, soprattutto, l’esempio dei “padri fondatori”, tutti italiani, così come lo era il grande Generale Giuseppe Garibaldi.

Con lo stesso spirito che ne mosse l’agire 150 anni orsono, i Bomberos del Callao contribuiscono alla protezione e all’aiuto di tutti i cittadini non solo del Callo, ma anche di altre località di quel grande Paese del Sud America, quale è il bellissimo Perù.

Attualmente sono oltre 170 le Compagnie di Pompieri che operano su tutto il territorio nazionale, e tutte facenti parte del “Corpo Generale dei Pompieri Volontari del Perù (CGBVP)” [7], posto agli ordini di un Brigadiere Generale.

La caserma dei Bomberos al Callao

Oggi, occupa tale importante incarico il Brigadier General CBP Luis Antonio Ponce La Jara.

L’attuale Comandante Generale del Corpo dei Pompieri del Perù, Generale Luis Antonio Ponce La Jara

Migliaia di Bomberos, sia uomini che donne di diverse professioni, rispondono, ancora oggi, alle diverse emergenze, le quali spaziano da quelle mediche allo spegnimento degli incendi, dai salvataggi in occasione di incidenti alla salvaguardia della natura, fino alla partecipazione alle operazioni di soccorso in occasione di disastri nazionali.

Identificandosi nel motto “Dio, Patria e Umanità”, i pompieri volontari del Perù – ivi compresi quelli dalla gloriosa 7° Compagnia Giuseppe Garibaldi del Callao – sono e saranno sempre pronti “al suono della campana del dovere”.

Auguri, dunque, per questo incredibile traguardo storico e “Ad maiora semper”…

NOTE

1 La “Compagnia Bomberos Garibaldi” di Chorrillos fu fondata il 9 ottobre del 1872, da una cinquantina di oriundi italiani.
2 Cfr. “Il Dovere. Giornale politico settimanale per la democrazia”, n. 26 del 5 settembre 1863, p. 208.
3 Cfr. “Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia”, n, 56 del 6 marzo 1880, p. 967.
4 Cfr. AA.VV. L’Italia al Perù. Rassegna della vita e dell’opera italiana nel Perù, Lima, Litografia e Tipografia Carlo Fabri, 1905, p. 100. La nomina a Cavaliere intervenne con Regio decreto del 4 luglio 1895, in “Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia”, n. 192 del 16 agosto 1895, p. 30.
5 Cfr. “Almanaque de El Comercio”, Lima, Imprenta de El Comercio, 1898, p. 210.
6]Cfr. Corrispondenza dal titolo “Notes necrologicas”, in “Variedades. Revista Semanal Illustrada”, n. 269, 26 aprile 1913, p. 2074.
7 ll “Corpo Generale dei Pompieri Volontari del Perù”, creato nel 1860, ha fin dalla sua origine una preziosa componente di origine italiana. Si tratta delle Compagnie dei Pompieri: Roma N° 2, Italia N° 5, Garibaldi N° 6 e Garibaldi N° 7 che oggi fanno parte delle Unità più antiche che da più di un secolo si dedicano a salvare vite nel Paese Sudamericano. Riguardo alle origini delle altre Compagnie Vgs. Compañia Nacional de Bomberos Lima n. 3, Apuntes Historicas de Compañia Nacional de Bomberos, Lima, 1918.

*Colonnello (Aus) della Guardia di Finanza – Storico Militare

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