Polizia di Stato: a Roma operazione “Game Over”. Eseguito un sequestro finalizzato alla confisca di beni e assetti societari per un valore di circa 4,5 milioni di euro

ROMA. Questa mattina, nelle province di Roma e Latina, gli agenti della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione – su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica di Roma e dal Questore di Roma.

La Polizia di Stato nel corso dell’operazione

 

L’operazione “Game over”, condotta dalla Divisione Anticrimine, rientra nell’ambito della strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni di origine illecita, che ha la duplice finalità di disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali mediante la sottrazione delle ricchezze e di liberare l’economia legale dalle infiltrazioni della criminalità consentendo agli imprenditori di operare in regime di leale concorrenza.

Il provvedimento riguarda beni e assetti societari, per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro, tra cui immobili e società, riferibili ai capi di un’associazione, attiva sin dal 2012 nel territorio di Roma (Torrino-Mezzocammino) fino ai Comuni di Pomezia-Torvaianica, Ardea, Anzio-Nettuno e Aprilia (Latina), e attivi nella cessione, al dettaglio e all’ingrosso, di sostanza stupefacente tipo cocaina, hashish e marijuana, recentemente tratti in arresto nell’ambito dell’operazione denominata “ALL IN”, condotta dalla Squadra Mobile con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

Nel novembre dello scorso anno, infatti, sono state eseguite misure cautelari personali nei confronti di trenta soggetti, indagati, a vario titolo, del delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di arma da fuoco, trasferimento fraudolento di valori e auto riciclaggio.

La Polizia di Stato in azione

Per tali vicende i principali indagati, tra i quali i tre destinatari dei provvedimenti di sequestro, sono tuttora detenuti.

Sulla base delle approfondite investigazioni economico patrimoniali svolte dagli specialisti della Divisione Anticrimine della Questura romana, il Tribunale ha ritenuto ricorrenti gli elementi per qualificare i proposti quali soggetti socialmente pericolosi, poiché con le loro condotte illecite avrebbero accumulato ingenti proventi, reinvestendoli, in parte, in società esercenti attività di sale scommesse in Pomezia ed Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative.

Da queste indagini, che hanno abbracciato l’arco temporale di oltre un ventennio, è emerso che i tre proposti, a fronte di una marcata sproporzione tra la complessiva situazione reddituale “dichiarata” e il patrimonio direttamente o indirettamente agli stessi riconducibile, effettuavano importanti investimenti mobiliari, immobiliari e partecipazioni societarie, finanziati attraverso gli introiti derivanti dai predetti traffici illeciti e conducevano un elevato tenore di vita, assolutamente incompatibile con gli esigui redditi dichiarati.

L’operazione “Game over” della Polizia di Stato

Accogliendo la proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica e dal Questore di Roma, il Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma ha disposto, pertanto, il sequestro della totalità delle quote e dell’intero patrimonio aziendale di quattro compagini societarie, di cui due operanti in Pomezia e una in Ardea, nel settore della raccolta di scommesse, e di una rivendita di veicoli operante in Roma, nonché di quattro immobili –  tra cui una villa di notevoli dimensioni, con piscina – ed un terreno, siti in Roma, Pomezia e Aprilia.

Sono stati sequestrati, inoltre, tre veicoli, polizze assicurative e di pegno e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato di circa 4,5 milioni di euro.

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