PALERMO. Una docuserie co-prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura Missione Anniversari Nazionali ed Eventi Sportivi Nazionali e Internazionali e dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza per ricordare gli agenti di Polizia Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Agostino Catalano che hanno perso la vita nelle stragi di Capaci e via D’Amelio insieme ai giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo. Un invito alla memoria come riflessione, ma anche riscoperta e sollecitazione all’impegno civile.

“I Ragazzi delle scorte” in onda su RaiPlay e Rai3 per ricordare le stragi di mafia del 1992
“A Palermo in quegli anni sembrava tutto normale, ma normale non era. Non era normale sentire tutte queste sirene, le macchine di scorta, e ancora prima i morti… sembrava una città abituata a tutto questo. Io mi sono ritrovata sposata con un poliziotto che a 24 anni decide di scortare l’uomo più a rischio d’Italia, Giovanni Falcone”, inizia così “I ragazzi delle scorte – la Quarto Savona 15” con il racconto di Tina Montinaro, moglie dell’agente di Polizia Antonio Montinaro, morto a Capaci il 23 maggio 1992, mentre a bordo della Quarto Savona 15, insieme ai colleghi Vito Schifani e Rocco Dicillo, scortava il suo magistrato.
“I ragazzi delle scorte – la Quarto Savona 15”, il secondo episodio della docuserie co-prodotta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura Missione Anniversari Nazionali ed Eventi Sportivi Nazionali e Internazionali e dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza con 42°Parallelo, sarà online dal oggi su RaiPlay e, nei prossimi giorni, verrà trasmesso su Rai 3 in prima serat,a insieme al primo episodio della serie “I ragazzi delle scorte – 1992, Capaci e Via D’Amelio”, con protagonista Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani.
L’anteprima de “I ragazzi delle scorte – la Quarto Savona 15” si terrà oggi a Palermo, presso la caserma Lungaro, storica sede del reparto scorte della Questura di Palermo nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della strage di Capaci.

Alcune immagini della docuserie
Presenti all’evento il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani all’indomani del suo insediamento.
La storia che si racconta nel docufilm è quella di Antonio Montinaro, capo scorta di Falcone.
A riportarci dentro quegli anni difficili e cruciali sono le parole della moglie di Antonio, Tina Montinaro e del collega e amico Dario Falvo, anche lui in servizio al reparto scorte.
“In quegli anni a Palermo – racconta Tina – c’era tantissima polizia, tutte le Forze dell’Ordine stavano a Palermo, perché molti ragazzi da tutta Italia, giovani poliziotti, quando hanno sentito che iniziava il maxi processo, si sono fatti aggregare a Palermo. La città quindi era piena di questi ragazzi giovanissimi che avevano deciso di dare il loro contributo alla lotta alla mafia. Antonio era uno di loro”.
Come Antonio anche Dario chiede il trasferimento e da Rimini arriva a Palermo.

Una docuserie per ricordare gli agenti di Polizia che hanno perso la vita nelle stragi di Capaci e via D’Amelio
“Appena arrivato all’ufficio scorte di Palermo – racconta l’agente di Polizia Dario – il mio primo servizio era ovviamente a un giudice impegnato nel maxiprocesso ter. E all’improvviso ti senti catapultato nella realtà che fino a prima avevi visto in televisione. Giubbotto antiproiettile, mitra in mano, in macchina, lampeggiante acceso, sirena, sfrecciare per Palermo. Avevo solo 23 anni”.
Nel docufilm ciò che emerge è uno spaccato della storia del nostro Paese, la stagione del maxiprocesso e delle stragi, visto attraverso lo sguardo intimo di quelli che all’epoca erano solo ragazzi.
Dopo quel tragico maggio del 1992 in cui Antonio perde la vita, sia Dario che Tina reagiscono alla strage decidendo di restare: Dario sceglie di restare in polizia e continuare il lavoro che gli aveva insegnato Antonio, Tina sceglie di non abbandonare Palermo, perché quella era la città in cui lei e Antonio avevano costruito la loro famiglia.
L’obiettivo di Tina diventa non solo crescere i propri figli, ma anche ricordare Antonio, rimettere in strada la Quarto Savona 15 e ricominciare a farle macinare chilometri.

La docuserie “I Ragazzi delle scorte”
“Nella Quarto Savona 15 – spiega Tina Montinaro nel film – ci sono i resti di tre ragazzi, i corpi di Antonio, Vito e Rocco: ci sono tre vite, tre famiglie, tre speranze. C’è tutto, in quella macchina. Anche se era ridotta a un cumulo di lamiere quella macchina doveva essere portata in giro in tutta Italia, perché quell’auto doveva diventare un simbolo e perché dovevamo dimostrare a tutti che quei tre ragazzi in fondo non li avevano fermati”.
Il 23 maggio 1992 il contachilometri della QS15 si è fermato a 100.287, oggi però, grazie alla tenacia di Tina Montinaro e all’impegno della Polizia di Stato continua a percorrere le strade di tutta Italia.
Il docufilm è stato scritto da Giorgia Furlan e Alessia Arcolaci, con la regia di Gabriele Ciances, ed è una produzione originale di 42° PARALLELO.
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