Di Assunta Romano
Roma. Oltre 200 mila le pattuglie impiegate nelle stazioni e quasi 25 mila a bordo dei treni, ed attività di controllo su più di 51 mila convogli ferroviari, 12.488 i servizi antiborseggio con 187 ricercati arrestati.
Circa 2,5 milioni le persone controllate, 751 quelle arrestate e 9.493 le indagate.
Numerosi i sequestrate effettuati, nel corso dell’anno passato: 230 tra armi da fuoco, da taglio e improprie, 4 chili di cocaina, 2,5 chili di eroina e oltre 62 chili di hashish.
Sono questi i dati, relativi allo scorso anno, della Polizia Ferroviaria. Numeri molto significativi, nonostante il calo rilevante delle presenze negli scali ferroviari a causa del COVID 19.
L’attivazione di nuovi software presso le 15 sale operative (attive h 24) presenti sull’intero territorio italiano ha consentito una gestione degli interventi più efficace ed efficiente grazie alla geolocalizzazione delle pattuglie e a sistemi ad alta tecnologia di videosorveglianza presenti nelle principali stazioni ferroviarie.
Intensa anche l’attività del NOIF (Nucleo operativo incidenti ferroviari) che si occupa di contrastare reati non propriamente legati all’ambito ferroviario (omicidi, accoltellamenti, rapine e violenze sessuali) compiuti, quasi ogni giorno, in aree ad alta concentrazione come le stazioni ferroviarie.
Particolarmente intensa anche l’attività di prevenzione realizzata attraverso le campagne “Alto Impatto”, “Stazioni sicure”, “Oro Rosso” finalizzata al contrasto del furto di rame, un’attività criminale capace di causare gravi ripercussioni sui circuiti telefonici, sulle segnalazioni semaforiche, sui sistemi di sicurezza fino al blocco della stessa circolazione dei treni.
Da oltre 10 anni la Polizia Ferroviaria italiana partecipa alle attività del network RAILPOL, composto dalle Forze di Polizia di 15 Paesi europei che operano in ambito ferroviario, con lo scopo di realizzare un più efficace contrasto ai crimini transnazionali attraverso la sottoscrizione di specifici accordi e scambio di informazioni con gli Stati partner.
Tra queste attività rientrano il monitoraggio dei flussi dei migranti verso il Nord Europa, lo scambio di informazioni con le Polizie di altri Stati e la partecipazione, sulla base di specifici accordi, a servizi congiunti di scorta a bordo dei treni internazionali.
Non solo attività di contrasto ad attività illecite e prevenzione di reati.
Gli operatori della Polizia Ferroviaria si trovano spesso a dover affrontare anche situazioni molto delicate che vedono protagonisti adolescenti, minori, anziani, persone emarginate o con problemi psicologici, che scelgono il treno o le stazioni ferroviarie per fuggire da situazioni di disagio.
Numerose sono state anche nel 2020 le segnalazioni che la POLFER ha ricevuto e circa 1.000 le persone rintracciate nelle stazioni o nei treni nel corso degli anni.
L’educazione alla legalità ed al rispetto delle regole sono i principi alla base del progetto “Train..to be cool”, destinato agli adolescenti e realizzato in collaborazione con il MIUR e l’Università “La Sapienza” di Roma, attività che ha consentito di raggiungere nel corso degli anni migliaia di studenti e di realizzare oltre 3 mila incontri.
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