Di Anna Pigłowska Kaczor
Varsavia. Julia Anna Cieslewicz è una pilota polacca di aerei ultra leggeri. Ma si è occupata anche di psicologia, sessuologia e di indagini come detective.

La storia di Julia Anna Cieslewicz
Tante professioni nelle mani di una donna.
Report Difesa l’ha intervistata.
Quando è nata la sua passione per il volo e cosa ha influenzato la tua decisione di studiare all’Accademia Aeronautica militare di Dęblin?
La mia passione per il volo è iniziata quando, a 4 anni, ho fatto più volte un viaggio in aereo all’estero con mia madre.
Già allora ho capito che sarei diventata, in futuro, una pilota. E quando volo sono molto felice. Dicevo a tutti, a casa, alle elementari, che volevo diventare un pilota ,
Ma allora nessuno ci badava. Tutti pensavano che fosse un capriccio
temporaneo di una piccola imbrogliona cresciuta con i suoi fratelli
maggiori.
Le persone maliziose continuavano a dire che potevo solo sognare, perché
comunque non si sarebbe mai avvererato.
Sono sempre stata una sognatrice. Nessuno credeva che potessi farcela.
Per molti anni la mia passione per il volo è rimasta solo nei sogni, fino
a quando finalmente, all’età di 24 anni, mi sono svegliata la mattina, a Parigi, mentre facevo altro.
E mi sono iscritta all’Aeroclub di Saint Cyr École, vicino a Parigi. Qui ho iniziato a prendere le prime lezioni di pilotaggio.
È stato uno dei periodi più belli della mia vita.
Ricordo che combinavo i miei impegni di lavoro con i viaggi per l’Aero Club di Parigi, più volte la settimana.
Quando ho visto che potevo davvero volare ho capito cosa sono la matematica, la fisica, la meteorologia e il multitasking in generale.
Lei si definisce una persona “altamente sensibile”. Questa sensibilità ha qualche attinenza con il volo?
Come persona “altamente sensibile” ho la capacità di fare molte cose
contemporaneamente, e ne ho persino bisogno.
Parliamo di una persona “altamente sensibile” quando ha un tratto
caratteriale che viene chiamato professionalmente s”ensibilità
all’elaborazione sensoriale”.
Questo tratto descrive le differenze interpersonali nella sensibilità ambientale, sia positive che negative.
Le persone altamente sensibili sono spesso descritte con quattro
caratteristiche, secondo l’acronimo DOES, sviluppato dal Dr. Aron.
D (profondità di elaborazione), O (sovrastimolazione, ovvero facilità
di subire sovrastimolazione), E (reattività emotiva ed empatia), S ( sensibilità alle sottigliezze).
Qui la profondità dell’elaborazione gioca un ruolo importante, è un
tentativo di catturare il senso e il significato di una data esperienza
rispetto alla semplice, quotidiana, rapida analisi.
La profondità dell’elaborazione si manifesta in caratteristiche come la consapevolezza degli altri, la coscienziosità nell’azione e l’intensità nell’esperienza.
E per rispondere alla sua domanda, spesso i piloti maschi che mi hanno insegnato a volare ripetevano che una donna avrebbe pilotato molto bene,
Noi donne dividiamo dall’attenzione dalla sensibilità. In situazioni di emergenza gestiamo molto bene i comandi dell’aereo.
Mi sono messa alla prova. Ho imparato a gestire la traiettoria di
volo in situazioni di emergenza, atterrare senza motore, senza comunicazioni radio.
Ho affrontato la sicurezza dell’aereo in termini di rischio di collisione, e in
altre situazioni di crisi, così come il mio secondo volo da solista che
mi ha regalato le emozioni più estreme.
Quali sono state queste emozioni?
In questa occasione ho avuto un problema con l’aereo. C’è stato un guasto nel serbatoio del carburante. Il sistema di propulsione generale era sbilanciato e, allo stesso tempo, la radio aveva smesso di funzionare.
Ho perso il contatto con la torre ed ero da sola ai comandi.
Così ho sentito quello che si prova quando sta per arrivare la morte.
Dipendevo solo da me stessa, ma ci sono riuscita. All’inizio sono andata
nel panico ma dopo un po’ sono rimasta calma e concentrata su ciò che avevo imparato in precedenza, grazie al quale sono atterrata sana e salva.
Successivamente, ho ulteriormente sviluppato le mie forze nel campo
dell’aviazione, ottenendo (ovviamente, tutto in francese), licenze per il PPL, ovvero la licenza per i voli privati.
Mi dicevano che avevo talento, imparavo facilmente la teoria e soprattutto
ero brava nella pratica.
Ho imparato a volare su aeroplani bimotore.
Per un po’ sono stata co-pilota di compagnie aeree private con un Cessna
Citation X.

Un Cessna Citation X in volo
È stato sorprendente per me poter pilotare questo tipo di aereo, poiché è il più grande aereo costruito da Cessna e uno degli aeromobili privati civili più veloci privati da quando il Concorde è andato in pensione.
La mia carriera nell’aviazione si stava sviluppando rapidamente. Ma un giorno, a Parigi, sono stata aggredita da un uomo che voleva rubare il mio cellulare. Sono stata colpita alla testa e ho avuto una commozione cerebrale.
Fortunatamente le ferite non hanno causato danni permanenti al mio cervello.
Tuttavia, avevo bisogno di una pausa dal volo. Dopo questa aggressione ho sentito il desiderio di consegnare i criminali alla giustizia.
Volevo entrare nella Polizia. Ma ho scelto una strada diversa, anche se
simile: quella della detective.
Una scelta che mi ha insegnato molte cose interessanti sulle persone, le situazioni e mi ha fatto essere ancora più discreta.
Ad un certo punto però è voluta tornare in Polonia ed affrontare l’Accademia dell’Aeronautica militare di Dęblin. Cosa è successo?
Ho inviato i miei documenti. Ho superato l’esame e sono stata accettata
per il nuovo anno accademico, il che mi ha reso molto felice.
Ho ottimi ricordi dei miei studi in questa scuola.

L’Accademia Aeronautica di Deblin
Ho iniziato l’anno come pilota già esperto.
Non è stato facile, ma mi è piaciuto molto studiare.
L’Accademia militare di Dęblin mi ha insegnato molta disciplina.
Ci sono sempre più donne che si arruolano. Ma, avendo qualche anno in più delle persone del mio corso, sì è creata molta gelosia da parte degli uomini, che pensavano che una donna non avrebbe potuto ottenere tanti successi nel volo.
Tuttavia, ho anche incontrato alcune persone con le quali sono ancora in contatto.
Con quali aerei ha volato in Accademia?
Gli allievi imparavano a volare, tra gli altri, su aerei d’addestramento PZL TS-11 Iskra.

Un TS-11 Iskra dell’Aeronautica militare polacca
Furono introdotti nella nostra Aeronautica Militare nei primi anni ’60.
Generazioni di piloti militari si sono addestrati con essi. Negli stabilimenti PZL Mielec sono state costruite 400 di questi velivoli.
Il TS-11 Iskra è chiamato il “Signore” della nostra Aviazione. Quest’anno sono passati 60 anni da quando ha volato per la prima volta.
Dopo sono entrati in esercizio gli aerei Leonardo M-346 Bielik. Questo aeroplano di costruzione italiana ha così sostituito l’Iskra.

Un M-346 in volo
L’insegnamento su un simulatore di aereo a reazione è molto prezioso.
Ci si può, infatti, addestrare ai voli diurni e notturni in condizioni di vento forte e in caso di tempo nuvoloso. Oltre ai voli in coppia e in un raggruppamento chiave.
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