Di Valeria Fraquelli
Parigi. Sono passati 6 anni dal lancio dell’Operazione “Barkhane” contro i jihadisti nel Nord del Mali,
Il primo ministro francese Edouard Philippe ha tenuto a rinnovare il sostegno della Francia nella lotta contro lo sviluppo del terrorismo nel Sahel. Nei giorni scorsi, durante una affollatissima conferenza stampa insieme al suo omologo del Mali, Soumeylou Boubèye Maïga,

Il primo ministro francese Edouard Philippe e maliano Soumeylou Boubèye Maïga
Philippe ha affermato che la Francia resterà “a fianco del Mali per tutto il tempo che sarà necessario e l’aiuterà” fino a quando il Paese ne avrà bisogno.
La Francia sa che la situazione nel Paese africano è drammatica e che il Governo di Bamako è troppo debole per fronteggiare le minacce sempre più gravi.
I terroristi del sedicente Stato islamico usano il Mali come “ponte” per arrivare in Europa a progettare nuovi e sanguinosi attentati. Poco controllo alle frontiere permette agli attentatori di entrare e uscire dal Paese indisturbati e mette in pericolo non solo l’Occidente ma anche lo stesso Paese.
Casi di violenza e soprusi contro la popolazione maliana hanno persuaso la Francia che la “Barkhane” deve continuare perché non si possono lasciare gli Stati del Sahel di fronte ad una sfida che non riusciranno mai a vincere.
Il Sahel è una parte dell’Africa che ha innumerevoli problemi. Il più grande di tutti è quello della sicurezza.
Per questo Francia e Mali, come tutti i Paesi del G5 Sahel, si alleano per eliminare il problema del terrorismo che intacca tutto e tutti, porta interi villaggi allo spopolamento e costringe interi nuclei familiari a rimanere ostaggio dei terroristi.
La Francia fornisce uomini e mezzi, abbigliamento tattico ed accessori adatti per aiutare il Mali e gli altri Paesi del Sahel fino a quando ne avranno bisogno, perché è evidente che il pericolo del terrorismo è ancora forte.

Militari francesi e maliani impegnati nella missione Barkhane
Oggi, sono 2.700 le donne e gli uomini francesi che sono impegnati in questa operazione antiterrorismo ma potrebbero aumentare se la situazione diventerà ingestibile.
Edouard Philippe ha poi visitato i militari della missione Barkhane nella base di Gao. Qui ne ha approfittato per fare un bilancio dell’operazione e lodare gli sforzi di questi soldati.

Il primo ministro francese Edouard Philippe e il ministro della Difesa, Parly a Gao
Oggi non è facile vivere in Mali o negli altri Paesi del Sahel, minacciati e schiacciati come in una morsa tra povertà e terrorismo, e tutti i giorni è una lotta.
Tra i compiti dei militari francesi non c’è solo l’antiterrorismo ma c’è anche il sostegno economico e psicologico della popolazione e su questo punta molto la Francia; ragazzi istruiti e quanto più possibile sereni sono giovani che possono impegnarsi per portare il loro Paese fuori dal circolo vizioso di miseria e malnutrizione. Sono ragazzi tolti dalle grinfie di terroristi, trafficanti e signori della guerra senza scrupoli.
La missione “Barkhane” ha voluto creare un clima di fiducia con la popolazione locale, visto che solo la fiducia conta davvero e permette di creare tutta una rete di informatori che aiutano ad identificare i pericoli e neutralizzarli.
Questo è un ottimo modo per lottare contro il terrorismo e garantire la sicurezza in Mali, come ha ricordato il ministro della Difesa francese, Florence Parly lo scorso dicembre.
Più di “170 jihadisti” sono stati ” neutralizzati” dai militari francesi nel 2018. Edouard Philippe, insieme al ministro della Difesa ha voluto rendere omaggio ai 24 soldati uccisi in Mali dall’inizio dell’intervento francese e si è inginocchiato davanti al Memoriale.

La Francia ha eliminato 170 jihadisti
Da parte sua, il Mali va avanti nella formazione di nuovi operatori della sicurezza. Nei giorni scorsi, il Generale di Divisione Salif Traorè ha presieduto, cerimonia di giuramento per 25 nuovi sottufficiali di Polizia. La cerimonia è avvenuta in presenza delle autorità diplomatiche, militari, amministrative, dei genitori e dei partner della Polizia Nazionale.

Nuovi poliziotti in Mali
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