Di Assunta Romano
Dubai. La scienza e la tecnologia puntano alla prossima missione sulla Luna.
Tra queste, ci sono le tecnologie per l’esplorazione, l’estrazione e il recupero di risorse e potenziali soluzioni per creare sul suolo lunare un habitat sostenibile.
Con questi obiettivi l’Italia, insieme alla NASA e all’ESA (Agenzia Spaziale Europea) è parte del progetto “ARTEMIS” che vedrà a breve il ritorno dell’uomo su questo che è l’unico satellite naturale, dopo oltre 50 anni dalla missione di Apollo 17.
Nella settimana dedicata all’esplorazione spaziale, nei giorni scorsi Dubai, si è svolto nel Padiglione Italia dell’EXPO 2020 un convegno organizzato da Leonardo” sul tema “ The lunar space economy. The first step towards an interplanetary generation”.
Organizzato in collaborazione con il coordinamento tecnico scientifico di SDA Bocconi , la giornata di studio ha focalizzato l’attenzione sui vantaggi che la scienza e la tecnologia possono ricavare dalla prossima missione sulla Luna.
“Le nostre ambizioni collettive nello Spazio hanno importanti risvolti anche per il nostro pianeta “- ha dichiarato nel suo intervento l’Amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo -. Uno degli obiettivi del ritorno sulla Luna è rendere l’esplorazione interplanetaria più sostenibile utilizzando le risorse lunari. Ma ci sono ulteriori ricadute: migliorare la qualità della nostra vita sulla Terra”.
“Lo Spazio – ha aggiunto Profumo – potrebbe, infatti, offrire risorse fondamentali che saranno scarse o costose sul nostro pianeta. Si pensi alle terre rare utili per i dispositivi elettronici, per esempio”.
Contemporaneamente a migliaia di chilometri di distanza, presso il Kennedy Space Center in Florida è terminato l’assemblaggio dello Space Launch System (SLS), un razzo alto quasi 100 metri, alla cui sommità è stata fissata la navicella Orion.
Il lancio, previsto per febbraio del prossimo anno, darà il via ad “ARTEMIS I” con l’esplorazione attorno alla Luna, senza equipaggio a bordo.
Il test di lancio servirà a preparare la missione “ARTEMIS II” con equipaggio a bordo della “navicella Orion”.
Prima del lancio di “ARTEMIS I” verranno eseguiti numerosi test (verifica dei singoli componenti e dei sistemi di comunicazione, simulazione del conto alla rovescia) per verificare il funzionamento della navicella in preparazione della fase successiva del progetto.
Con “ARTEMIS II”, i quattro astronauti a bordo viaggeranno nel sistema solare ben oltre i confini raggiunti dalle precedenti missioni spaziali.
Il lancio, previsto per il 2023, avverrà dal Kennedy Space Center in Florida.
La terza fase della missione “ARTEMIS III” porterà la prima donna e il primo uomo sulla Luna per un’esplorazione a lungo termine che aprirà la strada a future missioni nello Spazio, tra cui l’ atterraggio dell’uomo su Marte.
Nell’ambito del “progetto ARTEMIS” è prevista la costruzione sul suolo lunare di un campo base e la realizzazione di un’astronave che rimarrà nell’orbita lunare per più di 10 anni.
Compito della “navicella GATEWAY” sarà quello di supportare la missione a lungo termine degli astronauti e dei robot sia sul suolo che nell’orbita lunare.
“Secondo un recente studio di PricewaterhouseCoopers (PwC) – ha spiegato il direttore generale dell’ESA Joseph Aschbacher – i mercati dei beni e servizi lunari dovrebbero espandersi rapidamente fino a raggiungere un totale di 170 miliardi fino al 2040, un’ottima opportunità per l’Europa di essere tra i top player e di plasmare il corso degli eventi”.
FOTO DI COPERTINA: CREDIT SITO NASA
© RIPRODUZIONE RISERVATA