Sindacati: siglato alla Funzione Pubblica il primo contratto della dirigenza militare. Soddisfazione per il risultato ottenuto USMIA, ASPMI, SIM MARINA E AMUS AM

ROMA. Oggi, al Ministero della Funzione Pubblica, è stato siglato il primo contratto della dirigenza militare fra il Governo, rappresentato dai ministri Alberto Zangrillo (Funzione Pubblica), Guido Crosetto (Difesa), Matteo Piantedosi (Interno) e dai sottosegretari Lucia Albano (Economia e Finanze) e Andrea Del Mastro  (Giustizia) e le sigle sindacali rappresentative.

Palazzo Vidoni, sede del Ministero della Funzione Pubblica

 

Le sigle firmatarie ringraziano l’Esecutivo Meloni per il rinnovo dei due contratti per i trienni 2018-2020 e 2021-2023, fatto che ha dimostrato attenzione per il settore della dirigenza militare e della polizia, cruciale per assicurare la difesa e la sicurezza alla Nazione in un momento a dir poco critico dello scenario internazionale.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni

 

Importante è stato poi l’impegno di Governo ad aprire, entro 90 giorni le trattative per il prossimo contratto relativo al triennio 2024-2026, che ormai volge al termine e di valutare in tale fase nuove procedure di finanziamento e di allargamento delle materie al pari del tavolo dei contrattualizzati.

“Le organizzazioni sindacali delle Forze di Polizia – scrivono in una nota i rappresentanti di USMIA, ASPMI, SIM MARINA E AMUS AM – hanno dimostrato maturità e volontà nel voler tenere unito il comparto e accettando per le “una tantum” la piena equiparazione economica e normativa, superando così una  ripartizione a monte delle risorse non propriamente adeguata. Ci si è tutti assunti l’ impegno alla equiordinazione ed alla giusta ripartizione delle risorse finanziarie anche in  deroga al principio della cd “massa salariale” per i dirigenti,   fatto che porterà ad analoghi confronti anche per il personale contrattualizzato (il cui contratto è in scadenza e che auspichiamo si possa aprire prima della fine del corrente anno)”.

Le 4 sigle sindacali  rappresentative sostengono di avere “ottenuto un risultato epocale per la tutela della dirigenza militare e hanno  al contempo aperto la strada per nuovi diritti  anche per il personale contrattualizzato. Infatti attraverso un franco confronto con la Funzione Pubblica ,lo Stato Maggiore della Difesa e le altre amministrazioni del comparto hanno messo al centro della trattativa tutti gli uomini e le donne in uniforme senza mai dimenticare la specificità della condizione militare”.

Ma la strada è ancora lunga e richiede un forte supporto del Ministro della Difesa per tutelare tutti i militari .

“Giova sottolineare – si legge ancora nella nota – che il Governo si è impegnato con l’addendum a risolvere le varie  problematiche già nel corso della prossima trattativa contrattuale”.

In sintesi, le 4 sigle sindacali rappresentative esprimono soddisfazione per la celere chiusura del contratto per i primi due trienni e per l’impegno del Governo a:

  • Rivedere e superare l’attuale sistema di ripartizione delle risorse fra le due anime del comparto (Polizie e Forze Armate)
  • Valorizzare la figura dirigenziale, ipotizzando la costituzione di appositi fondi, attagliati alle singole specificità che compongono il comparto Difesa e Sicurezza
  • Equiparare la competenza del tavolo dei contrattualizzati a quello dei dirigent
  • Rilanciare il percorso normativo volto all’attuazione della previdenza dedicata, non solo per i dirigenti.

 

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