Libano del Sud: il Generale di Brigata Enrico Fontana è  il nuovo Comandante della Joint Task Force-Lebanon Sector West

SHAMA (LIBANO DEL SUD). ll Generale di Brigata Enrico Fontana è il nuovo Comandante della Joint Task Force-Lebanon Sector West (JTF-L SW), braccio operativo di UNIFIL nel Settore Ovest dell’area delle operazioni.

Il Generale di Brigata Brafa Musicoro (a sinistra, cedente), il Deputy Commander di UNIFIL Brigadier General Chok Bahadur Dhakal e il Generale di Brigata  Fontana (a destra subentrante)

Il Generale Fontana subentra al parigrado Giovanni Brafa Musicoro.

La Brigata Alpina “Taurinense” dell’Esercito Italiano segna così l’inizio di Leonte XXXV e del suo terzo mandato nell’ambito di UNIFIL.

La cerimonia si è svolta, nei giorni scorsi, nella Base “Millevoi” di Shama (Libano del Sud), alla presenza  dell’Ambasciatrice italiana in Libano Nicoletta Bombardiere, del Generale di Squadra Aerea Nicola Lanza De Cristoforis, vice Comandante del COVI, del Deputy Commander di UNIFIL, Brigadier General Chok Bahadur Dhakal, delle Autorità civili e militari locali.

Il Deputy Force Commander di UNIFIL, Brigadier General Chok Bahadur Dhakal riceve gli onori al suo arrivoalla Base Millevoi di Shama

L’Italia guida la JTF-L SW è composta da oltre 3.600 Caschi Blu di 17 delle 49 Nazioni partecipanti alla Missione. Il contributo del nostro Paese supera le 1.000 unità, delle oltre 10 mila complessive di UNIFIL.

Con l’Operazione Leonte XXXIV, la Brigata Granatieri di Sardegna ha completato il quarto mandato nel Paese dei Cedri, dall’inizio della Missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, che dal 2006 riflette i termini della Risoluzione 1701 e assegna ai Caschi Blu il compito preciso di monitorare la cessazione delle ostilità, assistere le Istituzioni locali nell’esercizio della sovranità, in particolare le Lebanese Armed Forces, e supportare la popolazione civile.

A partire da agosto 2023, la Granatieri di Sardegna ha costituito la spina dorsale di un dispositivo multinazionale strutturato su cinque Task Force, rispettivamente di nazionalità ghanese (Ghanbatt), malese (Malbatt), italiana (Italbatt), della Corea del Sud (Rokbatt) e irlandese, quest’ultima co-alimentata con la Polonia (IrishPolbatt).

Nell’ambito del pilastro della risoluzione n. 1701 del 2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, presupposto giuridico della missione in Libano e relativo al monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, sono state condotte oltre 37 mila pattuglie nell’area di operazioni.

Un terzo delle attività operative effettuate lungo la Blue Line sono state condotte assieme alle Lebanese Armed Forces (LAF).

A esse si aggiungono le attività addestrative congiunte, grazie alle quali i militari italiani e quelli della 5ª Brigata libanese si sono integrati, scambiandosi conoscenze ed esperienze.

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