Racket e usura: lo Stato eroga 21 milioni di euro in favore delle vittime. Tra le categorie più colpite imprenditori, commercianti e artigiani.

Di Assunta Romano

Roma. E’ pari a 21 milioni di euro, tra mutui ed elargizioni, l’importo erogato dallo Stato nel 2021 in favore delle vittime di racket e usura, con 19,6 milioni destinati alle vittime di estorsioni e 1,8 milioni alle vittime di usura.

E’ questo quello che emerge dalla Relazione annuale 2021 sull’attività del Commissario straordinario del Governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Giovanna Cagliostro. A fronte dell’alto numero di indennizzi, si conferma anche per il 2021 il trend negativo relativo al numero delle istanze presentate ( che risultano essere 500).

Attività del Ministero dell’Interno in funzione anti-racket e anti-usura

La crisi economica generata dalla pandemia è tra le cause principali che determinano  il ricorso al prestito usuraio. Sono soprattutto piccoli imprenditori che non sempre riescono ad adeguarsi a nuovi modelli imprenditoriali. La crescita esponenziale dell’”e-commerce”, la ristorazione “porta a porta” ha trovato impreparati molti commercianti ed imprenditori privi delle risorse necessarie per sostenere i costi aziendali.

E’ attraverso l’estorsione e l’usura  che le organizzazioni criminali  controllano il territorio e si infiltrano  nell’economia locale.

Le categorie che attingono al Fondo  sono  prevalentemente  artigiani, commercianti, imprenditori. In quanto “vittime di usura” viene loro concesso un  mutuo decennale senza interessi­. Dalle verifiche effettuate, emerge che l’importo corrisposto serve soprattutto all’assolvimento dei debiti pregressi piuttosto che alla ripresa dell’attività commerciale o imprenditoriale. Per questo motivo la Struttura commissariale è intervenuta con la proposta di inserire, nella vigente normativa, la figura del “tutor”. Lo scopo è quello di assistere il soggetto richiedente nel piano di rilancio dell’attività imprenditoriale.

Particolare rilievo viene dato nel Rapporto sull’ “Accordo ­ Quadro per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura”, sottoscritto con l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) nel Novembre 2021. L’intento é quello di fornire strumenti più idonei ed efficaci al fine di supportare famiglie e  imprese in difficoltà.  All’ABI viene  inoltre richiesto l’impegno  di valutare come non pregiudizievole la pregressa condizione di “protestato” del soggetto che richiede un credito.

Altri soggetti coinvolti nell’Accordo tra ABI e il Università di Milano “Bocconi” sono i consorzi di garanzia collettiva – fidi, le Fondazioni e le Associazioni antiusura.

Iniziativa a sostegno delle vittime

Un capitolo viene inoltre dedicato allo studio “Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione ed usura”, presentato nel luglio 2021 dall’Università di Milano “Bocconi”. Lo scopo di tale ricerca  é quello di individuare la tipologia dei soggetti che presentano le istanze. Dai dati è emerso che il numero di richieste  non corrisponde al numero delle denunce. Ciò significa che, molto spesso, chi denuncia non è al corrente dell’esistenza del Fondo.

Altro dato emblematico è l’area di provenienza delle istanze, che arrivano più frequentemente da Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, dove, tradizionalmente, si trovano  le principali organizzazioni di stampo mafioso.

In generale, le istanze presentate dalle vittime di estorsione sono il doppio di quelle presentate da soggetti vittime di usura. I settori maggiormente colpiti sono: coltivazioni e connessi (15,9%), commercio al dettaglio (15,2%), attività servizi di ristorazione (13,8%), costruzione edifici (14,5%), commercio e riparazione autoveicoli e motocicli (9%).

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