Stoccolma L’ultimo rapporto SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) evidenzia come sia in costante aumento il volume del commercio internazionale di armi. dal 2004 è cresciuto dell’8,4% dal 2012 al 2016.
Nella ricerca si sottolinea come come il commercio degli armamenti pesanti abbia raggiunto il volume più alto dalla fine della guerra fredda. In rialzo i flussi di armi verso l’Asia, l’Oceania ed il Medio Oriente, In calo quelli verso l’Europa, l’America e l’Africa.

In forte aumento la vendita di armi di vari modelli.
I maggiori esportatori sono Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germani, i quali concentrano da soli il 74% del volume totale delle esportazioni di armi. Dal 2012 al 16 le importazioni di armi da parte degli
Stati medio orientali sono aumentate dell’86% e rappresentano il 29% delle importazioni mondiali. L’Arabia Saudita che è il secondo importatore mondiale di armi ha registrato un aumento del 212%, il Qatar del 245%. Il Paese che, in assoluto, ha importato più armi è stata l’India: + 13% dell’import totale.
Le sue importazioni sono aumentate del 43% rispetto al quinquennio precedente. E’ sensibilmente diminuito l’import (-36%) degli Stati europei.
In Africa, il maggiore acquirente di armi è l’Algeria (46% delle importazioni nella regione), seguita
da Nigeria, Sudan ed Etiopia. Nelle Americhe il Messico ha aumentato le importazioni del 184%, mentre in Sudamerica sono diminuite del 18%.
Per quanto riguarda invece l’export, gli Stati Uniti restano al primo posto, con un aumento del 21% rispetto al quinquennio 2007-20111. Circa la metà del loro export è destinata al Medio Oriente. La Russia rappresenta, invece, il 23% delle esportazioni mondiali, destinate per il 70% a India, Vietnam,
Cina e Algeria.
Infine, la quota cinese di esportazioni è passata dal 3,8% al 6,2%. La Francia e la Germania rappresentano
rispettivamente il 6% e il 5,6% dell’esportazioni.