Relazione Banca d’Italia: il conflitto in Ucraina, la crisi del Medio Oriente e la contrapposizione USA-Cina condizionano l’economia internazionale

ROMA. Il  Governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta ha presentato, oggi a Roma, le Considerazioni finali in occasione della diffusione della Relazione annuale sul 2023.

ll  Governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta (Di Quirinale.it)

Nel suo intervento ha esaminato le  tensioni internazionali che, come raccontano le cronache, si sono acuite.

Dal protrarsi del conflitto in Ucraina, allo scoppio di una nuova crisi in Medio Oriente alla crescente contrapposizione tra Stati Uniti e Cina.

Un’immagine della guerra in Ucraina

Sono tutti eventi che “condizionano tuttora le politiche economiche e commerciali – ha spiegato – e aumentano i rischi finanziari per le imprese e inducono una riconfigurazione degli scambi commerciali verso partner considerati più sicuri. Tali fattori concorrono a determinare un arretramento nel grado di integrazione economica fra regioni del mondo”.

A fronte di queste tensioni, lo scorso anno, ha spiegato Panetta “l’economia globale è cresciuta del 3,2 per cento, poco meno del 2022. La dinamica del prodotto è stata eterogenea tra regioni: al dinamismo dell’attività negli Stati Uniti e a una generale resilienza nelle economie emergenti si sono contrapposti il forte rallentamento nell’area dell’euro e una ripresa della Cina inferiore alle attese, condizionata dalla fragilità del settore immobiliare”.

Le Banche centrali nelle maggiori economie avanzate hanno inasprito ulteriormente l’orientamento delle politiche monetarie, ha evidenziato il Governatore.

E questo ha contrastato le pressioni sui prezzi ancora in larga parte derivanti dalle strozzature nelle catene di produzione globali e dal rincaro dell’energia del precedente biennio.

Bankitalia ricorda che l’inflazione è scesa rapidamente dai picchi raggiunti nel 2022 riportandosi, già alla fine dell’anno scorso, su livelli più vicini agli obiettivi delle banche centrali, con un deciso rallentamento anche delle componenti di fondo.

I più alti tassi di interesse hanno accresciuto il rischio di default per i Paesi a basso reddito con debiti rilevanti verso l’estero.

Secondo le principali istituzioni finanziarie internazionali, oltre la metà di queste economie si trova in condizioni di elevata vulnerabilità finanziaria.

Inoltre, ha ancora evidenziato il Governatore Panetta “le divisioni che hanno caratterizzato le relazioni tra blocchi di Paesi hanno ostacolato la realizzazione di azioni concrete per il raggiungimento di alcuni obiettivi condivisi dalla comunità internazionale, come la risoluzione delle crisi debitorie di alcuni Paesi africani e il contrasto e l’adattamento al cambiamento climatico”.

Ma è comunque continuato il dialogo sul tema della finanza sostenibile e sulla diffusione di dati utili a orientarla.

All’interno del G20 sono proseguiti gli sforzi volti a rafforzare il ruolo delle istituzioni finanziarie internazionali.

Nell’ambito del G7, oltre alle misure varate per fornire supporto all’economia dell’Ucraina e per sanzionare la Russia, sono stati conseguiti progressi sulla sicurezza degli approvvigionamenti energetici e alimentari.

Ed ancora è continuato l’impegno per sostenere la cooperazione sul contrasto al cambiamento climatico e sul rafforzamento della resilienza ai rischi informatici nel settore finanziario; è stato confermato il supporto ai lavori promossi dal G20 per rendere più efficienti i pagamenti internazionali.

“Nel 2023 il Prodotto interno lordo dell’area dell’euro – ha proseguito Panetta – ha fortemente rallentato, dopo due anni di crescita sostenuta. Gli investimenti hanno risentito della politica monetaria restrittiva; i consumi delle famiglie, seppure in un contesto di disinflazione, sono stati frenati dal livello elevato dei prezzi di molte voci di spesa. Le tensioni sui mercati globali hanno rallentato gli scambi commerciali. La dinamica del prodotto è rimasta moderata anche nei primi mesi del 2024”.

Tutti gli Stati membri della UE hanno rivisto i propri piani nazionali di ripresa e di resilienza, nella maggior parte dei casi anche per incorporare interventi legati al nuovo strumento REPowerEU.

La sede dell’Unione Europea a Bruxelles

In seguito a queste revisioni, l’ammontare di fondi erogabili mediante il dispositivo per la ripresa e la resilienza risulta ora di quasi 650 miliardi.

“Finora ne sono stati versati circa 233 (oltre 82 nel 2023) – ha ricordato Panetta – di cui 148 sotto forma di sovvenzioni. Per finanziare queste erogazioni, la Commissione europea ha fatto ricorso a emissioni di eurobond. Lo scorso aprile il Parlamento europeo e il Consiglio della UE hanno approvato le nuove regole di bilancio europee”.

A livello europeo, nel 2023, è proseguito “con vigore il processo di restrizione monetaria per assicurare il rapido ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% – ha ancora spiegato il Governatore di Bankitalia -. Nel corso dell’anno il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha aumentato i tassi ufficiali complessivamente di 200 punti base, portando quello sui depositi presso la banca centrale al 4,0%”.

A settembre, in coincidenza con l’ultimo rialzo, il Consiglio aveva valutato che il livello raggiunto dai tassi di riferimento, se mantenuto per un periodo sufficientemente lungo, avrebbe fornito un contributo sostanziale al ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo.

E nell’aprile scorso, in un contesto di rapido calo dell’inflazione, lo stesso Consiglio aveva prospettato una riduzione della restrizione monetaria laddove i nuovi dati avessero accresciuto la fiducia su una stabile convergenza dell’inflazione all’obiettivo”.

È proseguito il ridimensionamento del bilancio dell’Eurosistema.

“Vi hanno contribuito i rimborsi dei finanziamenti erogati con la terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO3)  ha detto Panetta – e, in misura minore, la fine del reinvestimento del capitale rimborsato sui titoli in scadenza nell’ambito del programma di acquisto di attività finanziarie (Asset Purchase Programme, APP).

La trasmissione degli impulsi monetari al credito bancario nell’area dell’euro è stata particolarmente forte: il costo del credito è salito marcatamente e la dinamica creditizia si è rapidamente indebolita”.

A marzo scorso, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha concluso il riesame dell’assetto operativo per l’attuazione della politica monetaria; ha stabilito, tra l’altro, che l’orientamento della politica monetaria continuerà a essere indirizzato mediante il tasso di interesse sui depositi presso la Banca centrale.

LA RELAZIONE COMPLETA DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA, FABIO PANETTA

Relazione Bankitalia

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