Di Chiara Cavalieri
TEL AVIV (nostro servizio). L’ex ambasciatrice israeliana in Egitto, Amira Oron, ha recentemente condiviso dettagli significativi riguardo alla sua missione e ha messo in evidenza gli aspetti complessi delle relazioni tra Egitto e Israele.
Durante un’intervista con il giornalista specializzato in affari egiziani, Samdar Peri, Oron ha sottolineato la solidità dell’accordo di pace tra i due paesi, ma ha anche avvertito delle sfide rappresentate dall’opinione pubblica egiziana.
La Oron ha poi affermato che, sebbene i legami tra Il Cairo e Tel Aviv siano in fase di consolidamento grazie alla leadership di entrambi i Paesi, il sentimento anti-israeliano rimane forte in Egitto.
“La pace con l’Egitto non è in pericolo”, ha affermato.
Tuttavia, ha avvertito che la situazione attuale sarà critica finché durerà il conflitto nella regione.
“L’accordo di pace ha un grande potenziale, ma il ruggito dei cannoni continua a influenzare le percezioni”, ha aggiunto.
Un aspetto positivo menzionato dall’ex ambasciatrice è l’aumento significativo del turismo israeliano in Egitto, con un record di 700 mila visitatori nel Sinai nell’ultimo anno.
L’ex ambasciatrice Oron ha espresso fiducia che questo numero aumenterà ulteriormente dopo la fine delle ostilità.
Tuttavia, ha anche evidenziato la difficoltà della posizione di Israele nella percezione pubblica egiziana.
“Ho vissuto situazioni in cui le porte venivano chiuse in faccia, e i media egiziani trasmettono un’immagine distorta di ciò che accade realmente”, ha lamentato.
Ha inoltre notato che molti egiziani ignorano gli eventi del 7 ottobre, quando Hamas ha avviato un attacco, e che Israele viene percepito esclusivamente come l’aggressore.
Oron ha anche commentato la possibile aspettativa di un nuovo governo israeliano da parte dell’Egitto, ritenendo che un cambiamento nella leadership potrebbe facilitare future cooperazioni.
Secondo la sua analisi, ci sono questioni commerciali rilevanti che il Paese nord africano spera di affrontare più efficacemente con un nuovo primo ministro israeliano.
Un altro punto cruciale toccato da Oron è la distinzione tra il ruolo dell’Egitto e quello del Qatar come mediatori nel conflitto.
Ha sostenuto che, mentre l’Egitto ha una conoscenza profonda della regione e una posizione strategica vicino a Gaza, il Qatar non possiede le stesse credenziali, anzi, ha criticato questo Stato per aver esposto Israele a pericoli attraverso i suoi media, i quali influenzano negativamente l’opinione pubblica in Egitto e nel mondo arabo.
Oron ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’Egitto come mediatore, evidenziando che, anche se i Cuori dei leader egiziani gravitano verso la causa palestinese, il Paese vuole una soluzione che consenta la pace e la stabilità nella regione.
L’ex ambasciatrice ha anche messo in evidenza come l’Egitto, nonostante le difficoltà, non abbia interrotto l’importazione di gas naturale da Israele.
E’ questo un segnale che i legami economici tra i due Paesi continuano a essere molto forti.
Infine, Oron ha concluso che, nonostante le sfide attuali, è fondamentale costruire fiducia tra le due Nazioni e superare le tensioni generate dai conflitti.
La storia delle relazioni israelo-egiziane è complessa, ma offre opportunità per un futuro di cooperazione e comprensione reciproca se si riuscirà a far fronte ai problemi congiunti.
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