NAPOLI. Il 29 settembre, all’interno dell’area portuale di Napoli, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Napoli, nel corso di un’ispezione per accertare la regolarità delle spedizioni transfrontaliere, hanno controllato un carico di rottami ferrosi, prodotti da una società di Caivano (NA), destinati a un’acciaieria turca, quale materiale per la fusione in altoforno, a mezzo nave. I militari hanno arrestato il legale rappresentante della società, un 32enne di San Giuseppe Vesuviano (NA), ritenuto responsabile della spedizione illegale di rifiuti, per aver effettuato inviato rifiuti pericolosi con una spedizione illegale verso la Turchia. I carabinieri hanno anche sequestrato 4 automezzi utilizzati per il trasporto delle circa 120 tonnellate di rifiuti.
I militari, con il supporto di personale dell’Arpa Campania, accertavano che i rottami, frammisti a rifiuti solidi urbani e rifiuti pericolosi (filtri olio, parti di batterie esauste, legno, gomma, poliuretano, schede elettroniche, parti meccaniche di veicoli non bonificati, parti di biciclette, elementi combusti, elementi metallici ossidati, pneumatici, telai di biciclette, imballaggi metallici contenenti residui di oli e/o grasso, cavi elettrici), erano accompagnati da falsa documentazione attestante inesistenti attività di trattamento/recupero. In realtà, il materiale era destinato allo smaltimento illecito, in uno stabilimento di Izmir (Turchia): si trattava di MPS (materia prima seconda), oggetto di una preliminare attività di trattamento.
Il controllo veniva esteso anche presso l’impianto aziendale, al fine di accertare proprio la regolarità delle operazioni di recupero. Le verifiche confermavano l’ipotesi investigativa, tanto che i carabinieri del reparto speciale dell’Arma, sequestravano ulteriori 250 tonnellate di rifiuti speciali, anch’essi destinati all’acciaieria turca, e qualificati falsamente, anche quest’ultimi, come “materia prima secondaria”.
Quello del 32enne è il primo arresto per il nuovo delitto di spedizione illegale di rifiuti, ai sensi del Decreto legge dell’agosto 2025, che ha introdotto specifici aggravamenti di pena per alcune ipotesi di reato previste dal Testo Unico Ambientale. L’arrestato è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica di Napoli Nord, che ne ha disposto la presentazione dinanzi il Gip del Tribunale di Napoli Nord, che ha convalidato l’arresto, operato dai militari dell’Arma. L’indagato, non essendo gravato da precedenti penali, specifici veniva poi rimesso in libertà.
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