Rubato computer del Servizio Segreto Usa. La crisi dell’intelligence nell’era Trump

Washington. Il furto di un computer del Servizio segreto Usa tengono con il fiato sospero le autorità americane. I dati, secondo fonti della sicurezza, citate dalla catena Tv, ABC conterebbero i piani della Torre Trump a New York e particolari delle indagini al server privato della posta elettronica dell’ex candidata democratica, Hillary Clinton.

Agenti del Servizio segreto scortano Donald Trump in occasione della campagna elettorale.

Altri media assicurano che il computer che è stato rubato nell’auto di un agente a New York conteneva anche dati relativi a Papa Francesco e importanti informazioni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza nazionale.

Il Servizio Segreto Usa è incaricato di proteggere le alte cariche del Governo sia in carica che in pensione. Pur confermando i fatti, il servizio di intelligence Usa ha cercato di sminuirne gli effetti. “I computer del Servizio Segreto – è stato scritto su una nota – contengono moltissime livelli di sicurezza, incluso un disco fisso che non si può decrittare e non è permesso agli agenti avere informazioni classificate”.

Un quotidiano, il “Daily News” ha invece citato una fonte della Polizia che parla di informazioni “altamente sensibili” e che le autorità “stanno uscendo pazze per ritrovarlo”.

Nel frattempo, il Servizio Segreto ha aperto un’inchiesta e non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni, oltre a quelle scritte nel comunicato ufficiale.

La catena televisiva ABC parla di un forte impegno della Polizia che cerca di localizzare al più presto il ladro ed il computer, contando sulle riprese delle telecamere a circuito chiuso.

Quanto avvenuto, comunque, non è depone bene per l’intelligence americana. Dopo che Donald Trump aveva accusato l’ex presidente Barack Obama di avere fatto spiare le sue comunicazioni nella Torre Trump, prima delle elezioni di novembre. Ma Trump non ha offerto però prove alle sue accuse. E le alte cariche dei Comitati di intelligence della Camera dei Rappresentanti e del Senato hanno assicurato che non ci sono prove.

Agenti del Servizio segreto con l’ex presidente Usa, Barack Obama.

Ieri, si sono poi conosciuti i dettagli di un’azione di un intruso, Jonathan Tran, 26 anni californiano che portava con sé uno zaino, che ha superato la recinzione della Casa Bianca, del cui controllo si occupa il Servizio segreto.

La CNN ha raccontato che il giovane, dopo avere scavalcato la recinzione, è rimasto per 15 minuti nei giardini della residenza presidenziale, mentre Trunp lavorava in ufficio. Il ragazzo è stato poi scoperto dalla Polizia

Controlli nel perimetro esterno della Casa Bianca,

Non è poi la prima volta che viene saltata la recinzione della Casa Bianca, che si trova su un passaggio pedonale nel centro della capitale Usa. Ma l’intruso in pochi minuti è sempre stato individuato ed arrestato. Questa volta è rimasto più tempo.

Si tratta, dopo che la Casa Bianca dal 2014 ha rafforzato il suo sistema di sicurezza, del primo atto della gestione Trump.

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