Di Fabrizio Scarinci
Mosca. Il 28 maggio scorso la fregata russa Admirail Gorshkov ha lanciato dalle acque del Mare di Barents un cruise antinave ipersonico di tipo “Zircon” allo scopo di colpire un bersaglio navale collocato nel Mar Bianco.
Secondo varie fonti, prima di raggiungere il proprio obiettivo, il missile avrebbe volato per circa 1000 km, permettendo ai tecnici e ai militari di Mosca di effettuare diverse valutazioni riguardo alle sue capacità.

Immagine della fregata Gorshkov, da cui è stato effettuato il lancio
Già testato in numerose altre occasioni, lo Zircon risulta progettato sia per l’impiego da parte di unità navali quali incrociatori, fregate, cacciatorpediniere e sottomarini (che potranno utilizzarlo tanto al fine di contrastare il naviglio nemico quanto al fine di neutralizzare bersagli di tipo terrestre), sia per l’impiego da parte di batterie o istallazioni collocate sulla terraferma.
Caratterizzato da un raggio d’azione compreso tra i 1000 e i 1500 km, il sistema (equipaggiabile anche con una testata nucleare) risulta particolarmente letale soprattutto in virtù della sua furtività e della sua capacità di raggiungere velocità superiori a Mach 9 (11.000 km/h), che vengono ottenute grazie all’attivazione del suo motore scramjet.
Sviluppati in anni recenti, i cosiddetti missili ipersonici si configurano come sistemi d’arma particolarmente innovativi, che nei prossimi decenni, grazie alla loro elevata capacità di eludere i sistemi di difesa avversari, potrebbero progressivamente prendere il posto di molti degli odierni missili da crociera (particolarmente manovrabili ma caratterizzati da velocità piuttosto basse) e di tipo balistico (anch’essi ipersonici ma caratterizzati da traiettorie ormai troppo prevedibili).
Da tempo in difficoltà sul piano economico e produttivo (cosa indirettamente visibile anche sui campi di battaglia dell’Ucraina), la Russia ha scelto di puntare con forza sullo sviluppo di queste nuove tecnologie, che finora le hanno consentito di “tirare fuori dal cilindro” non solo lo Zircon ma anche il missile “aero-balistico” Khinzal e l’avanzatissimo veicolo di rientro per ICBM Avangard. Tutti mezzi con cui il Cremlino spera di poter conservare la propria capacità di dissuasione e bilanciare almeno in parte l’ormai palese inferiorità convenzionale che caratterizza le sue Forze Armate rispetto a quelle delle altre maggiori potenze mondiali.
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