Roma. “L’ora X della Russia contemporanea scatta all’alba del 20 agosto 2020, quando Alexei Navalny perde conoscenza e cade sulla moquette del corridoio di un aereo low-cost nel cielo della Siberia”.
Potrebbe essere questa la data dell’inizio della fine del potere personale di Vladimir Putin in Russia. Di certo, è il punto più basso e difficile da almeno un decennio a questa parte.
Tutto il mondo ormai sa che Navalny è stato avvelenato da un agente nervino uscito dai laboratori militari sovietici, il Novichok.
Ma il fatto che sia sopravvissuto cambia tutto, e legittima quanti sono convinti che questo passo falso abbia innescato una serie di reazioni che porteranno il Cremlino verso una strada senza ritorno.
Navalny oggi non è solo un dissidente, ma un leader politico e per certi versi già un martire. La sua legittimazione agli occhi del mondo potrebbe costare cara a Putin, sempre più isolato nel suo bunker e circondato da un cerchio magico che filtra per lui la realtà, mentre altri poteri interni cercano di sostituirsi a lui.
In questo saggio, Putin e Navalny sono così i due protagonisti di uno scontro politico – ma anche una battaglia culturale e un conflitto generazionale – che 30 anni dopo la fine dell’URSS potrebbe rappresentare una svolta storica quanto un disastro epocale per la Federazione Russa e il suo popolo.
Anna Zafesova: Navalny contro Putin – Veleni, intrighi e corruzione. La sfida per il futuro della Russia – Editore: Paesi Edizioni – Prezzo: 18,00 euro – Pagine: 160
Uscita: 20 maggio 2021 – ISBN 979-1280159380
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