Di Fabrizio Scarinci
VARSAVIA. Nel corso della notte, la difesa aerea polacca ha condotto, in coordinamento con gli alleati della NATO, una serie di operazioni volte ad abbattere oggetti, identificati come droni russi, introdottisi nello spazio aereo del Paese.
Ad annunciarlo il Comando Operativo delle Forze Armate e lo stesso premier Donald Tusk, che si sarebbe consultato con i principali ministri responsabili di Difesa e Sicurezza, per poi prendere parte ad un briefing convocato dal Presidente Nawrochi.

Per alcune ore, tali violazioni, verificatesi in concomitanza con un nuovo attacco russo su tutto il territorio ucraino, hanno comportato anche la temporanea chiusura di alcuni aeroporti, incluso quello di Varsavia, e l’interruzione della visita a Londra del ministro della Difesa Kosiniak-Kamysz, che avrebbe dovuto partecipare a una riunione dei ministri della Difesa dei Paesi del Gruppo E5 (Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito).
Stando a quanto riferito, i droni abbattuti potrebbero essere anche una decina e alla loro neutralizzazione avrebbero contribuito anche alcuni F-35A della Koninklijke Luchtmacht olandese.

Al momento, le operazioni di intercettazione sembrerebbero essersi concluse, anche se, ovviamente, le forze polacche restano in stato massima allerta.
Le autorità e lo stesso vice-premier Wladyslaw Kosiniak-Kamysz hanno, infatti, invitato la popolazione a rimanere nelle proprie abitazioni, in particolar modo in aree particolarmente a rischio a causa della loro vicinanza con Ucraina e Bielorussia come quelle della Podlachia, della Masovia e di Lublino (dove, non a caso, l’aeroporto è rimasto chiuso).
Nelle scorse ore, le Forze Armate hanno anche avviato le attività di ricerca degli oggetti, scoprendo, tra le altre cose, che uno di essi avrebbe colpito un’abitazione (anche se, fortunatamente, senza causare vittime).

Come, noto, quella della scorsa notte non è la prima violazione dello spazio aereo polacco e/o della NATO. Tuttavia, la sua consistenza numerica sembrerebbe lasciare pochissimi dubbi riguardo al fatto che si tratti di una provocazione.
Nel corso dell’ultimo mese, il Presidente statunitense Donald Trump ha notoriamente cercato, con un mix di persuasione diplomatica e minacce di carattere economico-commerciale, di porre le basi per una tregua tra russi e ucraini e, più in generale, per un allentamento della partnership tra Mosca e Pechino.
Conscio di questa necessità da parte americana, però, il Presidente russo Vladimir Putin intende valorizzare al massimo l’attuale condizione strategica del Paese e continua, pertanto a fare la “voce grossa” in Ucraina e nei confronti della NATO.
A tal proposito, potrebbe non essere un caso il fatto che tale azione, definita, senza mezzi termini, una vera e propria aggressione da parte polacca, segua di poche ore la minaccia di Donald Trump di “distruggere l’economia russa” in caso di mancato accordo tra Mosca e Kiev.
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