SCUOLA UFFICIALI CARABINIERI: INAUGURATO L’ANNO ACCADEMICO 2017-2018

Roma. Ha preso ufficialmente il via, con la cerimonia di questa mattina presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, l’Anno Accademico 2017 – 2018.

Fra le tante personalità presenti, Parlamentari, il Vice Presidente della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi, il Ministro dell’Interno Marco Minniti, Autorità di Governo e Diplomatiche, esponenti delle Magistrature, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Claudio Graziano e il segretario del Consiglio Supremo di Difesa Generale Rolando Mosca Moschin, i Vertici delle Forze di polizia, delle Forze Armate e delle Agenzie di Sicurezza, il Presidente del Gruppo Medaglie d’Oro al V.M. Generale Umberto Rocca, i Presidenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali in congedo Generale di C.A. Libero Lo Sardo e Ing. Francesco Scarpelli, ed esponenti degli organismi di rappresentanza dell’Arma.

La cerimonia è stata aperta dal Comandante della Scuola, Generale di Divisione Angelo Agovino, che ha indirizzato il proprio saluto ai presenti illustrando le attività didattiche svolte dall’Istituto.

Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri ha aperto il suo intervento con un minuto di silenzio in ricordo dell’App. Andrea Vizzi, deceduto l’altro ieri a Milano in un tragico incidente nel corso della simulazione di un intervento dell’unità antiterrorismo a cui apparteneva.

Intervento del Comandante Generale dell’Arma, Generale Giovanni Nistri

Nell’illustrare lo “stato dell’Arma” e i suoi obiettivi futuri, tracciando un bilancio del 2017, il generale Nistri ha ricordato come l’anno appena trascorso abbia segnato un passaggio storico per l’Arma con l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato. Una «manovra di integrazione, pianificata con cura e attuata con metodo» che «già nel primo anno ha conseguito pienamente gli obiettivi di risparmio previsti dalle norme, peraltro con risultati operativi in sensibile crescita». Un 2017 che ha visto inoltre l’approvazione dei provvedimenti di riordino dei ruoli e delle carriere delle Forze armate e di polizia.
«Provvedimenti – ha proseguito il generale Nistri – che si inseriscono in un ampio intervento di aggiornamento del sistema di sicurezza nazionale per corrispondere al meglio alle trasformazioni della società e alla fluidità delle minacce, dal terrorismo alla criminalità organizzata, alla criminalità di strada. Adeguare lo strumento per dare, vista l’oggettiva diminuzione dei reati, anche più percezione di sicurezza in una società caratterizzata da una gratuita aggressività che dilaga in tutti gli ambiti sociali».
«La complessità della situazione sollecita l’Arma a verificare costantemente le proprie capacità, trovando solido ancoraggio nella capillarità del dispositivo territoriale, nelle scelte di specializzazione e nella coordinata sinergia con le altre Forze di polizia. L’Organizzazione territoriale – secondo il generale Nistri – è la “macchina molecolare” della sicurezza nazionale, ha Una rete di protezione che opera una vigilanza ininterrotta attraverso i propri presidi sul territorio. Una struttura duttile che consente di intervenire con immediatezza, per fronteggiare le situazioni che innalzano le criticità in specifiche aree del Paese».
Stesso impegno ed efficacia vengono riservati ai settori di specialità, e tra tutti il generale Nistri ha voluto evidenziare lo sforzo dell’Arma per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e per contrastare il “caporalato”.
«L’Arma è una componente emblematica del sistema Paese anche fuori dai confini nazionali, nel quadro del più ampio impegno delle Forze armate italiane. Al momento circa 1.000 Carabinieri sono impegnati all’estero, sia a tutela delle sedi diplomatiche nazionali, prerogativa istituzionale, sia nelle missioni di pace e di sicurezza internazionali, ambiti nei quali l’Arma ha promosso il moderno concetto di “stability policing”, un insieme di strumenti per la gestione delle crisi “ospitati in un unico polo – la caserma “Chinotto” di Vicenza – dove operano il COESPU, l’EUROGENDFOR e il Centro di Eccellenza NATO sulla polizia di stabilità, sotto l’egida, rispettivamente, delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica», ha ricordato il generale Nistri. «Un ruolo internazionale di primo piano che sarà svolto anche in specifici contesti di specialità quali la protezione dei beni culturali, con il progetto UNESCO “Unite4Heritage” – i cosiddetti “Caschi blu per la cultura” – e la salvaguardia dell’ambiente, proseguendo la collaborazione con la FAO per la protezione di parchi e foreste».

«Tutto è pronto se i nostri animi sono pronti» ha concluso il generale Nistri rivolgendosi ai giovani Ufficiali Allievi. Parole che vengono da una pagina di Shakespeare, quando Enrico V, Re d’Inghilterra, alla vigilia della vittoriosa battaglia di Azincourt, si aggira nella notte tra i soldati al bivacco e parla loro per infondere coraggio. Lo stesso saluto che, poco più di 40 anni fa, l’allora Comandante Generale, Pietro Corsini, rivolse al giovane Sottotenente Nistri e agli altri frequentatori del 156˚ Corso di Applicazione.

Intervento del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano

 

ll Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Claudio Graziano ha, invece, sottolineato come l’Arma dei Carabinieri sia «un’Istituzione specificatamente italiana e componente essenziale del “Sistema Paese” nel quadro della sicurezza e difesa della nazione». «E’ in corso il processo di trasformazione delle Forze Armate e, tra queste, dell’Arma dei Carabinieri, teso a migliorare la dimensione e le caratteristiche inter-agenzia e interministeriale e – ha continuato il Generale Graziano – in questo percorso, l’Arma vanta meccanismi ormai ben consolidati, essendo tradizionalmente abituata a lavorare con altre Istituzioni. Fondata su un modello operativo imperniato sulla prossimità delle oltre 4.600 Stazioni e Tenenze, presidi territoriali che da sempre rappresentano i riferimenti statuali per la collettività, l’Arma si è sempre distinta per essere al servizio dei cittadini e tra i cittadini».

«A questa condizione di peculiarità tutta italiana, se ne associa un’altra, nel più ampio contesto di uno sforzo internazionale, di proiezione di stabilità in Paesi segnati da profonde crisi o privi di governance, attraverso il contributo fornito per la stabilizzazione e la ricostruzione degli apparati statuali» ha aggiunto il Capo di Stato Maggiore della Difesa. Sono infatti circa 500 le unità distribuite nei principali Teatri Operativi e perfettamente integrate nella nuova connotazione delle operazioni interforze, impegnati nelle moderne operazioni di Capacity Building, esercitando la funzione, ormai indispensabile, dello Stability Policing.  Al riguardo, il Generale Graziano nel suo discorso ha anche citato le recenti dichiarazioni effettuate dal Segretario della difesa degli Stati Uniti d’America, James Mattis, il quale ha detto di aver visto operare i Carabinieri nel mondo, riconoscendogli una capacità e una versatilità uniche per l’addestramento delle forze di Polizia e di sicurezza. Il Segretario di Stato, inoltre, ha affermato che la comprovata esperienza e professionalità dei Carabinieri nello svolgimento delle attività di training nei principali Teatri Operativi contribuisce largamente a creare quell’immagine di fiducia e affidabilità della comunità internazionale. Ha, poi, ricordato come l’attività di mentoring & training svolta dai Carabinieri in Iraq abbia permesso di formare e addestrare oltre 13.000 unità delle forze di polizia e di sicurezza irachene.

Nel concludere, il Generale Graziano ha voluto sottolineare che «ben prima di ogni sofisticazione tecnologica o procedurale, i successi dell’Arma dipendono largamente dal suo capitale umano» e rivolgendosi ai giovani Ufficiali ha affermato: «sarete chiamati nel breve tempo a consolidare ulteriormente il prestigio e la credibilità di cui oggi godono le nostre Forze Armate, in Patria e nel mondo, attraverso lo svolgimento dei vostri compiti istituzionali di sicurezza interna e di proiezione di stabilità all’estero».

Intervento del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni

Nel suo intervento il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha affermato che «l’Arma è uno dei grandi simboli della Repubblica e dobbiamo essere compatti e decisi di fronte a chiunque voglia gettarvi discredito». «Il brand dei carabinieri – ha spiegato Gentiloni – è uno dei marchi con cui l’Italia si presenta a testa alta nel mondo: sono infatti presenti in tredici teatri esteri e di loro c’è uno straordinario bisogno». Sono inoltre fondamentali, ha aggiunto, «per rassicurare i cittadini contro le grandi minacce, come il terrorismo e la criminalità organizzata, ma anche contro le minacce ‘della porta accantò, quelle che si vivono sul territorio». «Una società più sicura – ha sottolineato il premier – è anche più libera e più capace di intraprendere sul piano economico e oggi che in numeri della situazione economica stanno migliorando, gli italiani hanno diritto ad essere più sicuri». Gentiloni ha quindi rivendicato «l’impegno del governo, dei ministri Pinotti e Minniti, per dotare l’intero comparto di nuove norme, risorse e mezzi adeguati dopo anni di difficoltà economica».

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