Sicurezza informatica, il ruolo del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity al quale afferiscono oltre 450 ricercatori del settore

Pisa. La sicurezza informatica all’esame, a partner da domani, a Pisa. “Itasec19” è il nome dato alla terza Conferenza nazionale che si terrà al CNR di Pisa, da domani a venerdì.

Ognuno di noi può essere vittima di attacchi cyber

Si alterneranno 60 speaker con la presentazione di 40 relazioni scientifiche. In programma anche 5 workshop. Saranno 21 aziende sponsor. Privacy e Sicurezza, Blockchain ed Intelligenza Artificiale, GDPR e NIS, Computer quantistici ed Infrastrutture critiche, sono gli argomenti al centro del dibattito scientifico che verranno discussi a proposito di voto elettronico, navigazione sicura sul Web, tutela dell’anonimato, protezione dagli attacchi informatici di reti energetiche, banche, porti e ferrovie.

Organizzata dal Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI – in collaborazione con il CNR, la Scuola IMT Alti Studi di Lucca, le Università di Pisa, Firenze e Siena – la Conferenza riunisce per il terzo anno consecutivo ricercatori e professionisti provenienti dal mondo accademico, industriale e governativo per discutere le sfide emergenti nel campo della cybersecurity.

Il Laboratorio Nazionale di Cybersecurity è un’organizzazione interamente dedicata alla ricerca e alla formazione nel campo della Sicurezza Informatica.

Il Laboratorio Nazionale di Cybersecurity è un’organizzazione interamente dedicata alla ricerca e alla formazione nel campo della Sicurezza Informatica

Costituito all’interno del Consorzio CINI, al Laboratorio Nazionale di Cybersecurity afferiscono 44 Università nazionali e 3 Centri di ricerca, per un totale di oltre 450 ricercatori di settore.

La mission del Laboratorio è quella di concorrere alla creazione dell’ecosistema cyber nazionale, portando a sistema le eccellenze della ricerca cyber in Italia e offrendo a decisori pubblici ed istituzionali il proprio contributo per mettere in sicurezza il cyberspazio italiano e favorire la competitività del sistema Paese.

“La trasformazione digitale sta cambiando profondamente il nostro modo di vivere – evidenzia i suo direttore, il professore Paolo Prinetto del Politecnico di Torino -. Per questo è più che mai necessario un serio impegno volto a implementare le strategie nazionali di cybersecurity utili a individuare, prevenire e dissuadere gli attacchi informatici, rispondendovi in maniera coordinata con le varie istituzioni coinvolte”-

Per conseguire i propri obiettivi istituzionali il Laboratorio opera per favorire un continuo processo di aggregazione fra le strutture di ricerca e di formazione in un’ottica multidisciplinare, agevolando l’incontro tra la ricerca pubblica e quella privata.

Un processo di aggregazione che è alla ricerca di un linguaggio comune, la creazione di comunità, la diffusione di consapevolezza e lo sviluppo di una skilled workforce nel settore cyber.

Per favorire la consapevolezza e la sensibilizzazione sulle tematiche cyber, il Laboratorio ha sviluppato una serie di contatti e partenariati con soggetti pubblici e privati, quali la Polizia Postale, la Confindustria e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questa azione si avvale di strumenti come i convegni, le conferenze, la diffusione di materiali informativi e la redazione di specifici report di ricerca e indirizzo.

Gli esperti del Laboratorio hanno redatto, l’anno passato, un libro bianco sul futuro della cybersecurity nel nostro Paese. Il volume è stato  curato dai professori Roberto Baldoni, Rocco De Nicola e Paolo Prinetto.  Ha visto il coinvolgimento di oltre 120 ricercatori, provenienti da circa 40 tra Enti di Ricerca e Università, unico per numerosità ed eccellenza.

Libro-Bianco-2018

Il libro rappresenta il meglio della ricerca in Italia nel settore della cybersecurity. Delinea un insieme di ambiti progettuali e di azioni che la comunità nazionale della ricerca ritiene essenziali a complemento e a supporto di quelli previsti nel Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni in materia di sicurezza cibernetica.

Per favorire la costruzione di una cultura comune, il Laboratorio ha redatto i Cybersecurity Report 2015 e 2016. Il primo è riferito al Framework nazionale per la cybersecurity, il secondo alle misure minime da adottare per mettere in sicurezza il tessuto produttivo italiano: I controlli essenziali di cybersecurity. Tali controlli consistono in 14 raccomandazioni sotto forma di domande per consentire alle imprese di valutare autonomamente il proprio grado di sicurezza e quindi di esposizione alle minacce cyber.

Tra le iniziative più rilevanti dell’obiettivo di creare una forza lavoro qualificata e di indirizzare nuovi talenti verso il mondo cyber va citato il progetto CyberChallenge.IT. Si tratta di un percorso formativo e di selezione dei migliori talenti italiani tra i 16 e i 22 anni nel campo della cybersecurity.

L’edizione 2018 del progetto è stata aperta a tutte le sedi afferenti al Laboratorio Nazionale di CyberSecurity disponibili a condividerne l’organizzazione.

Vi hanno partecipato 160 giovani selezionati su circa 1.900 domande di iscrizione presso 8 sedi. Dopo un percorso di formazione e di addestramento durato 4 mesi, la sfida finale del percorso, modellata su giochi a squadre del tipo “capture-the-flag”, si è conclusa con la cerimonia di premiazione del 28 giugno all’Università “La Sapienza” di Roma.

Il team di cyberdefender del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI ha ottenuto la medaglia di bronzo nella competizione europea della European Cyber Security Challenge di Malaga il 1° novembre 2017 ed il sesto posto nella seconda edizione di Londra nel 2018.

Una segnalazione a parte va fatta per il Progetto FilieraSicura, sviluppato in partenariato con le più importanti realtà industriali italiane. Il progetto mira a impattare sulle logiche organizzative e gestionali dell’intera supply chain aziendale per mettere al sicuro la collaborazione tra realtà commerciali e quelle di alto interesse pubblico.

Il Laboratorio contribuisce inoltre al Comitato Nazionale per la Ricerca in Cybersecurity. Nato da un accordo tra CNR e CINI ed esteso successivamente al CNIT, crea un’interfaccia unica per la ricerca nazionale sulla cybersecurity.

Il coordinamento del Comitato è assegnato al direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity.

Intanto, le minacce informatiche alla sicurezza dell’Alleanza Atlantica preoccupano gli alleati della NATO. Tutte stanno diventando più frequenti, complesse, distruttive e coercitive.

I Paesi hanno compiuto passi importanti nella difesa informatica nell’ultimo decennio. Più di recente, nel 2018, hanno concordato come integrare gli effetti cibernetici sovrani, forniti volontariamente dagli alleati, nelle operazioni e nelle missioni dell’Alleanza, nonché nel sostenere l’iniziale Centro operativo del Cyberspace. (http://nato.tagomago.be/files/Pages/2019/Also-in-2019/natos-role-in-cyberspace-alliance-defence/EN/index.htm)

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