Di Assunta Romano
Roma. Si chiama match fixing, ed è uno degli strumenti che la criminalità utilizza per trarre profitti dal mondo dello sport.
Un evento sportivo viene truccato nel risultato ancor prima dello svolgimento.
E tutto a vantaggio di scommettitori o altri personaggi che ruotano intorno a quel mondo.
Molte sono le forme di criminalità che si manifestano nel settore degli eventi sportivi: riciclaggio di denaro sporco, infiltrazioni della criminalità nelle tifoserie organizzate, corruzione per appalti di opere connesse ai grandi eventi, scommesse clandestine, doping, sfruttamento degli animali.
Per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni criminali nelle manifestazioni sportive, nel 2011, sono stati istituiti presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza l’Unità Informativa Scommesse Sportive (UISS) e il Gruppo Investigativo Scommesse Sportive (GISS).
Dal report recentemente pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno, risultano pervenute al GISS per la stagione sportiva 2021-2022 n.5 segnalazioni.
Si tratta di eventi disputati all’estero (1 per il calcio, 3 per il tennis e 1 per il tennis da tavolo).
Nel corso della stagione sportiva 2020-2021, il GISS ha ricevuto nr. 26 segnalazioni (di cui 18 hanno riguardato eventi disputati all’estero).
Le segnalazioni riguardavano il calcio ( 12), il tennis (9), il tennis da tavolo (2), la pallavolo (3).
Scopo dell’UISS è monitorare e analizzare le notizie ricevute dagli organismi che si occupano dell’organizzazione e gestione delle manifestazioni sportive e ippiche.
Alle stesse organizzazioni, lo UISS propone le strategie di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
La struttura è presieduta dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale e composto dai rappresentanti dei Comandi Generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Ne fanno parte anche rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Ufficio dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Agenzia delle Dogane, CONI e FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
Il legame tra la criminalità organizzata ed il mondo dello sport non conosce confini. Europol e UEFA sono impegnate da anni nella lotta al fenomeno del match fixing.
Tra luglio 2011 e gennaio 2013, l’EUROPOL, insieme alle Forze di Polizia di 13 Paesi, ha portato a termine la più grande operazione contro le partite di calcio truccate.
Sotto il nome in codice VETO sono stati scoperti club di calcio, giocatori e criminali pronti a falsificare i risultati di più di 380 partite.
Tra queste, quelle di Coppa del Mondo, i match per la qualificazione degli Europei di Calcio, due partite dell’UEFA Champions League ed altre di rilievo europeo.
Le indagini hanno, inoltre, consentito di scoprire gare sospette anche in Africa, Asia, America centrale e America del Sud.
La rete criminale aveva messo in piedi un sistema capace di garantire proventi superiori a 8 milioni di euro.
Le indagini sono partite dall’analisi di circa 13 mila email e altro materiale condiviso tra i membri del network criminale.
L’attività di intelligence ha portato all’arresto in Germania di 13 persone condannate per un totale di 39 anni di prigione.
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