Sicurezza urbana: dalla Fondazione Caponnetto una serie di proposte per Firenze potenzialmente utili anche per altre città

Di Fabrizio Scarinci

FIRENZE. Il 6 dicembre scorso la Fondazione Caponnetto ha creato un gruppo di lavoro ad hoc finalizzato alla formulazione di proposte concrete per il miglioramento dei livelli di sicurezza della città di Firenze, che, non diversamente, dagli altri maggiori centri del nostro Paese, ha recentemente sperimentato un progressivo incremento della cosiddetta criminalità di strada.

Le proposte scaturite in seguito a tale lavoro sono, poi, state presentate ieri, presso la Sala Capitolare del Convento di Santo Spirito, dal Presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri, da Renato Scalia, membro del Direttivo della Fondazione stessa ed ex ispettore nella DIA, e dall’ex dirigente della Polizia di Stato di Firenze Roberto Sbenaglia.

Un momento dell’evento di ieri presso la Sala Capitolare del Convento di Santo Spirito. Da sinistra a destra Roberto Sbenaglia, Salvatore Calleri e Renato Scalia

Le maggiori raccomandazioni contenute nel documento riguardano, in particolare, un incremento della cosiddetta “intelligence da marciapiede”, la stipula di un patto per “Firenze sicura” tra cittadini, Forze dell’Ordine e Istituzioni, il conferimento di poteri al sindaco in materia di sicurezza e la messa in cantiere di iniziative concrete per la riduzione/eliminazione dei microcosmi criminali presenti in città (come, ad esempio, l’istituzione di pattuglie miste tra le Forze di Polizia locali e quelle nazionali al fine di contrastare in modo più efficace i sempre più diffusi fenomeni di illegalità).

Sempre secondo i redattori del documento sarebbe, inoltre, molto utile riattivare il protocollo del 2018 tra Prefettura, Ministero dell’Interno e sindaco, con cui, già nel recente passato, si era cercato di ottenere una maggiore sinergia tra le varie forze in campo a tutela della legalità.

Altro elemento cruciale è, poi, rappresentato, dal contrasto alla nascita di microcosmi sociali alternativi retti da sistemi criminali; un esempio su tutti è dato da quanto accaduto nella struttura dell’ex hotel Astor, teatro della drammatica vicenda inerente il rapimento e la scomparsa della piccola Kata.

Una parte del pubblico presente all’evento

Nell’illustrare il documento, da oggi a disposizione di tutte le forze sociali ed istituzionali intenzionate ad agire e/o a fare proposte riguardo a tale tematica, il Presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri ha voluto chiarire come i numerosi episodi di criminalità di strada registratisi negli ultimi tempi non facciano altro che dimostrare come Firenze sia, oggi, letteralmente sotto attacco; una situazione a cui è assolutamente necessario far fronte nel breve termine, anche attraverso il coinvolgimento di organizzazioni di categoria, comitati di quartiere e Forze di Polizia in congedo, affinché non diventi irreversibile.

Naturalmente, per Salvatore Calleri, queste proposte non valgono solo per Firenze, ma potrebbero servire da apripista per affrontare i problemi di tutte le città del Paese che, nel corso degli ultimi anni, sono gradualmente passate dall’essere “isole felici” ad una condizione molto più difficile.

L’importanza di diffondere il progetto anche al di fuori della città è stata sottolineata anche da Renato Scalia, che ha specificato come, non diversamente da quanto accaduto con le mafie, anche la progressiva crescita della criminalità di strada sia stata sottovalutata un po’ in tutta Italia.

Nel caso specifico di Firenze tale fenomeno è quindi tracimato dalle poche zone critiche di qualche anno fa all’intera area urbana, finendo per arrecare numerosi disagi a tutti i cittadini.

In tale contesto Scalia sottolinea, in modo particolare, l’importanza del rapporto tra Forze dell’Ordine e cittadinanza (un elemento su cui insiste moltissimo anche il documento) proprio al fine di prevenire l’insorgere dei fenomeni di carattere criminale.

Dal canto suo Roberto Sbenaglia si è, invece, soffermato sulla necessità di esercitare un controllo intelligente, ancorché di carattere repressivo, sulla cosiddetta piccola illegalità, fenomeno caratterizzato da reati minori che rischia, tuttavia, di creare l’humus sociale all’interno del quale vengono spesso compiuti reati molto più gravi.

Per saperne di più sulle proposte:

https://antoninocaponnetto.blogspot.com/2024/01/proposte-concrete-per-firenze-che-non.html

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