SINDACATO UNICO DEI MILITARI (S.U.M.): A SOSTEGNO DEL DIRITTO ALLO STUDIO SANCITO DALLA COSTITUZIONE. INCOMPRENSIBILE L’ATTEGGIAMENTO DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

ROMA. Il S.U.M. (Sindacato Unico dei Militari) sostiene Il diritto allo studio che è sancito dalla Costituzione senza alcuna discriminazione e sostiene il capo di SME Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello che aveva dichiarato “per creare un pensiero laterale nell’Esercito, per dare la possibilità di pensare in maniera differente e uscire dallo stereotipo, ho deciso di avviare un corso di laurea in filosofia per i miei giovani ufficiali. Ho chiesto all’Università di Bologna per inserire 10-15 dei miei ufficiali. Non hanno voluto avviare questo corso per timore di militarizzare la facoltà. Non posso giudicare le scelte che competono ad altre istituzioni, però rappresento che un’istituzione come l’Esercito non è stata ammessa all’Università”.

Una manifestazione pro palestinesi all’Università di Bologna

Riteniamo pretestuose e inaccettabili le giustificazioni addotte dall’Ateneo di Bologna.

Di fatto con la frequenza dei corsi di laurea presso le Università di Modena e Torino, o i corsi di specializzazione dei medici militari in tutte le università, secondo la teoria ideologica dell’Ateneo Felsineo, l’Esercito avrebbe militarizzato tutte le Università Italiane, per non parlare poi dei legami esistenti tra il Centro Alti Studi della Difesa e il mondo universitario in toto.

Il cortile d’onore del CASD

Quindi questa posizione lascia un po’ d’amaro in bocca, ma l’Esercito, come ha sempre fatto va avanti.

La scelta di Bologna era dettata dalla vicinanza dell’Accademia e dal fatto che all’Università di Modena non esistono corsi di laurea in filosofia.

Ma queste nuove preziose risorse potranno essere acquisite con tempestività con concorsi a nomina diretta, di personale già laureato in filosofia e il corso potrà essere attivato in altri Atenei in Regione.

Un’occasione di sano confronto persa con l’Università di Bologna.

Infine quanto riportato ci invita a fare due riflessioni: il diritto allo studio deve essere riconosciuto a tutte le categorie del personale militare. Infatti, i VFI non possono fruire dei permessi previsti per legge per innalzare le proprie competenze personali e professionali. Attendiamo analoghe attenzioni per loro;

⁠Questa attenzione per lo sviluppo di un nuovo pensiero umanistico nell’ambito dell’Esercito dovrebbe essere esteso anche ad altre categorie, prevedendo anche alla Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo dei corsi triennali in Scienze Umanistiche

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