Siria, aereo Usa abbatte APR di fabbricazione iraniana. E’ guerra di nervi tra Washington e Mosca

Damasco. Un F15E americano ha abbattuto un aero a pilotaggio remoto (APR) Shahed 129 in una zona dichiarata “non conflittuale” a circa 55 chilometri vicino la base di Al Tanf, in Siria.

Un APR Shahed di fabbricazione iraniana

La notizia è stata data dalla CNN che cita fonti dell’amministrazione staunitense. Si tratta del terzo abbattimento di velivoli legati ad Assad.

Lo Shahed 129 è di fabbricazione iraniana e secondo gli americani era armato e sufficientemente vicino alle truppe Usa. E visto che è stato considerato una minaccia, è stato abbattuto.

Si tratta di un APR simile a quello abbattuto all’inizio di giugno, dopo che stava sparando vicino ad una pattuglia delle forze di coalizione e di quelle locali.

Al Tanf è una base vicina alla frontiera sirio-giordana dove ci sono truppe della coalizione che addestrano un gruppo ribelle siriano impegnato nella guerra contro l’ISIS.

Questo abbattimento è avvenuto dopo che un caccia americano F/A18 ha abbattuto un aereo da combattimento del Governo siriano che aveva lanciato bombe sulle Forze Democratiche della Siria, appoggiate dagli Stati Uniti, nella zona vicina a Tabqah, a Nord del Paese.

Un F/A18 americano

La coalizione anti-ISIS. In una nota, ha sostenuto che “le dimostrazioni di intenti ostili e azioni delle forze pro-regime contro la coalizione e i suoi partner in Siria non saranno tollerate”.

“La presenza della coalizione in Siria è per l’imminente minaccia che l’ISIS nel Paese – continua la nota – rappresenta a livello globale. La coalizione non cerca una battaglia con il regime siriano, con la Russia o con le forze pro-regime, ma non esiterà a difendere la coalizione e i suoi partner da ogni minaccia”.

Dopo l’abbattimento, sabato scorso, di un jet siriano da parte di un caccia Usa, azione definita da Damasco “una flagrante aggressione”, era intervenuta anche la Russia. Mosca si era definita “preoccupata” per l’abbattimento del jet siriano e aveva messo in guardia Washington da nuovi attacchi alle forze governative siriane.

“Qualunque oggetto aereo, inclusi i jet e i droni della coalizione internazionale – ha annunciato ieri il Ministero della Difesa russo in risposta all’abbattimento del jet siriano – identificato a ovest dell’Eufrate sarà seguito dai mezzi antiaerei russi, sia terrestri sia aerei, come bersaglio aereo nelle aree in cui l’aviazione russa è in missione di combattimento nei cieli siriani”.

Mosca ha inoltre denunciato che gli americani non hanno usato il canale di comunicazione dedicato in occasione dell’abbattimento del caccia siriano.

“L’abbattimento di un jet dell’aviazione siriana nello spazio aereo siriano – si legge in un comunicato del Ministero della Difesa di Mosca – è una violazione cinica della sovranità della Repubblica Araba siriana. Numerose azioni belliche dell’aviazione americana presentate come lotta al terrorismo contro le forze armate legittime di un paese membro dell’ONU è una brusca violazione del diritto internazionale e difatti un’aggressione bellica nei confronti della Repubblica Araba siriana”.

Intanto, un aereo da combattimento russo Su-27 ha volato a 1,5 metri da un velivolo RC-135 dell’Aeronautica Militare Usa, nell’area del Mar Baltico.

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