Somalia zona di guerra. Lo ha comunicato il neo presidente Mohamed

Mogadiscio. La Somalia è una “zona di guerra”. Lo ha detto il presidente della Somalia, Mohamed Abdullahi Mohamed. Il nuovo capo dello Stato africano ha rimosso i vertici militari e del’intelligence. Ha poi dato alle Forze Armate di prepararsi ad una nuova offensiva contro i fondamentalisti islamici al Shabaab.

 

Il neo presidente somalo Mohamed.

 

Quanto deciso da Mohamed avrebbe un principale obiettivo: migliorare la sicurezza nel Paese, ponendo fine ai continui attentati compiuti dal gruppo legato ad al-Qāʿida.

Vestito con un’uniforme militare, il neo capo di Stato ha dichiarato una “nuova offensiva contro i gruppi terroristi” affermando che gli estremisti hanno 60 giorni di tempo per consegnare le armi. Tra le figure di rilievo silurate da Mohamed ci sono anche il sindaco di Mogadiscio ed il capo della polizia.

Al-Shabaab in lingua somala (“i Giovani”)  è un gruppo terroristico insurrezionalista islamista sunnita attivo in Somalia, nato intorno al 2006.

Miliziani somali di Al -Shabaab.

Si è creato a seguito della sconfitta dell’Unione delle Corti Islamiche (UCI) ad opera del Governo Federale di Transizione (GFT) e dei suoi sostenitori, in primo luogo i militari dell’Etiopia, durante la guerra civile in Somalia.

È anche considerata come la cellula somala di al-Qāʿida, formalmente riconosciuta nel 2012. Era il  9 febbraio 2012 quando Moktar Ali Zubeyr “Godane” annunciò, in un video messaggio di 15 minuti, che Al-Shabaab sarebbe entrata a far parte di al-Qāʿida, sotto la leadership di Ayman al-Zawahiri, e che avrebbe anche cambiato nome.

Zawahiri approvò e accolse Al-Shabaab come cellula terroristica somala di al-Qāʿida in un messaggio video di risposta di 15 minuti. La fusione seguì a notizie relative a contrasti interni alla leadership di Al-Shabaab, e coincise con notizie circa l’allontanamento di consistenti fazioni dall’organizzazione, e la partenza di più di 500 suoi combattenti dalla Somalia meridionale verso lo Yemen. Qui al-Qāʿida stava promuovendo operazioni militari contro le truppe yemenite in una delicata fase di transizione politica del Paese.

Da numerosi Governi e Servizi di sicurezza occidentali è considerata un’organizzazione terroristica. Nel giugno 2012 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha posto taglie su numerosi capi del gruppo.

Questa formazione islamista è presente nelle regioni del sud della Somalia e mantiene vari campi di addestramento nei pressi di Chisimaio. Alcuni finanziamenti per Al-Shabaab proverrebbero dalle azioni dei  pirati somali.

Uno degli obiettivi primari del gruppo è la istituzione della regola della sharīʿa come legge delle Stato somalo. Intende anche cacciare i soldati stranieri dalla Somalia, soprattutto le forze etiopi alleate del Governo di Mogadiscio, ma anche la forza internazionale di pace AMISOM ed il rovesciamento del Governo Federale di Transizione (GFT). La formazione comprende un periodo di sei settimane di corso di base. Alcuni sono stati inviati per la formazione avanzata in Eritrea per le tattiche di guerriglia e di esplosivi.

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