Space Economy: l’Italia come facilitatore di cooperazione nel Mediterraneo. Serve una diplomazia spaziale che bilanci bilanciare interessi civili, economici e di sicurezza

Di Simonetta Di Pippo*

MILANO. Nel contesto internazionale della Space Economy che è sempre più dinamico e sempre più competitivo, l’Italia sta delineando un ruolo strategico che combina capacità tecnologiche avanzate, visione geopolitica e resilienza sistemica.

A margine della Conferenza Annuale del SEE Lab – Space Economy Evolution della SDA Bocconi School of Management, nei giorni scorsi, si consolida l’immagine di un Paese che mira a coniugare innovazione, sicurezza e autonomia industriale.

Lo Spazio è divenuto terreno di competizione non solo tra superpotenze come Stati Uniti e Cina

 

Nel mondo tendente al multipolarismo del XXI secolo, lo Spazio è divenuto terreno di competizione non solo tra superpotenze come Stati Uniti e Cina, ma anche tra nuovi attori regionali e privati che sperimentano tecnologie dirompenti, dalle costellazioni modulari ai razzi riutilizzabili.

In questo scenario si inserisce l’evoluzione dell’osservazione della Terra, potenziata dalla convergenza tra calcolo edge, intelligenza artificiale e architetture cloud cognitive, come quelle esplorate dal Φ-lab dell’ESA.

Queste tecnologie permettono di processare direttamente in orbita i dati rilevanti, riducendo drasticamente i tempi di risposta e ottimizzando l’uso della banda disponibile.

La riduzione del carico trasmissivo non solo migliora l’efficienza operativa, ma ha anche rilevanti ricadute economiche, potendo aumentare significativamente il ritorno sugli investimenti delle costellazioni satellitari.

L’Italia si muove in questo contesto valorizzando tanto le sinergie europee quanto la dimensione nazionale.

I principali documenti strategici, tra cui il Documento Strategico per la Politica Spaziale Nazionale e il Documento di Visione Strategica dell’ASI, delineano un quadro chiaro degli obiettivi di lungo periodo: potenziamento della capacità industriale, promozione dell’imprenditoria innovativa, sviluppo di applicazioni dual-use, e rafforzamento della competitività internazionale.

Vari programmi messi in cantiere nell’ultimo periodo intervengono lungo l’intera catena del valore del settore spaziale, accompagnando le imprese dalla fase di incubazione fino all’integrazione industriale, alla commercializzazione e all’internazionalizzazione.

In parallelo, la crescente digitalizzazione delle infrastrutture spaziali espone il settore a rischi ibridi e minacce cyber sempre più sofisticate.

Di fatto, le vulnerabilità legate ai sistemi di controllo, alle reti di comunicazione e al software di bordo rappresentano un punto critico per la sicurezza nazionale e internazionale.

L’assenza di un quadro normativo internazionale efficace accentua il rischio sistemico, mentre l’attribuzione degli attacchi resta spesso ambigua.

Per affrontare queste sfide, servono politiche pubbliche specifiche, standard industriali condivisi e una cooperazione multilaterale rafforzata.

L’adozione di framework normativi per la cybersicurezza spaziale, la creazione di team di risposta agli incidenti dedicati e la verifica della sicurezza lungo tutta la catena di approvvigionamento sono elementi chiave di un approccio olistico alla sicurezza orbitale.

Nel medio termine, l’Italia intende rafforzare il proprio posizionamento attraverso una combinazione di strumenti industriali e diplomatici.

Ll’Italia intende rafforzare il proprio posizionamento attraverso una combinazione di strumenti industriali e diplomatici

L’orizzonte 2030 si configura come una tappa strategica in cui si auspica la convergenza di una politica industriale stabile, investimenti sostenuti e un ambiente normativo favorevole all’export.

Il Paese può avere un ruolo di rilievo come facilitatore di cooperazione nel Mediterraneo, promuovendo una diplomazia spaziale capace di bilanciare interessi civili, economici e di sicurezza.

La Space Economy, da nicchia tecnologica, si afferma così come strumento trasversale per l’autonomia strategica, la sostenibilità ambientale e la crescita economica.

Un obiettivo ambizioso che richiede visione, coerenza e capacità di adattamento in un contesto in continua evoluzione.

SEE Lab – SDA Bocconi School of Management

Il SEE Lab di SDA Bocconi si afferma come centro di ricerca multidisciplinare dedicato all’analisi economica, industriale e strategica del settore spaziale.

Attraverso studi su costellazioni LEO, modelli di business e sostenibilità orbitale, il Lab fornisce strumenti analitici per supportare decisioni informate da parte di imprese, istituzioni e policy maker.

Grazie alla collaborazione con attori pubblici e privati a livello europeo e internazionale, il SEE Lab contribuisce a orientare l’evoluzione della Space Economy con un approccio integrato che combina evidenze quantitative, visione geopolitica e comprensione dei rischi sistemici, promuovendo lo spazio come leva per la competitività e la resilienza economica.

*Direttore dello Space Economy Evolution Lab (SEE Lab) di SDA Bocconi

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