Di Silvia Bolognini
Madrid. Ore frenetiche in Spagna. Domani, Mariano Rajoy (Partito Popolare) potrebbe dimettersi da
Capo del Governo.
Rajoy potrebbe decadere a seguito della mozione di censura (la nostra mozione di sfiducia) presentata dal Partito socialista e che ha visto l’appoggio, mercoledì
pomeriggio, del Pnv (Partito nazionalista basco).
Per l’approvazione della mozione, il leader
socialista Pedro Sanchez aveva bisogno della maggioranza assoluta della Camera bassa, vale a
dire 176 voti però l’unico vero ago della bilancia erano i baschi.
Il portavoce del gruppo, Aitor Esteban, ha dichiarato che l’appoggio all’atto era dovuto. “E’ in gioco la nostra responsabilità
politica” ha asserito il rappresentante autonomista.
Il Partito popolare di Rajoy, infatti, è sotto l’occhio del
ciclone per una vicenda giudiziaria, il caso Gürtel, che nei giorni scorsi ha oportato alla
condanna di 29 dirigenti del partito. Un caso di corruzione che ha evidenziato la presenza e
l’utilizzo di fondi illeciti.
La reazione di Rajoy è stata quella di mantenere la calma.
Secondo fonti della Moncloa il presidente non si dimetterà.
Se dovesse lasciare l’incarico prima della scadenza, sarebbe la prima volta nella storia spagnola che un capo del Governo si dimette per una mozione di censura.
Il dibattito nel Congresso ha, inoltre, riacceso gli animi autonomisti e indipendentisti.
Da un lato ci sono i baschi che chiedono modifiche legislative sulle quali Pedro Sanchez sembra disposto a dialogare, mentre dall’altro ci sono i catalani che vogliono portare a termine il loro progetto indipendentista.
Questi ultimi sono i primi a tifare per le dimissioni di Rajoy visto che, se cade Rajoy, cade anche l’articolo 155, quel testo di legge che ha permesso al Governo
centrale di prendere le redini dell’autonomia regionale dopo il referendum indipendentista
illegale. Su questo fronte gli animi sono davvero caldi e sembra che la macchina
organizzativa catalana si stia mettendo in moto per essere pronta, già dal prossimo sabato, a
riprendere le sue competenze. Non per ultimo si potrebbe dar fine alla prigionia degli esponenti politici catalani accusati di disobbedienza allo Stato spagnolo. Gli equilibri
nazionali e regionali potrebbero, quindi, cambiare notevolmente nelle prossime ore e non
sono esclusi colpi di scena.