Spazio, Antonio Uricchio (ANVUR): “Nel futuro si potrebbe profilare una guerra satellitare per il controllo delle informazioni”

Rende (Cosenza). “I controlli ambientali e finanziari sono delle emergenze da affrontare e prevenire anche attraverso l’intelligence, valorizzando le informazioni provenienti dai satelliti”.

È questa la sintesi della lezione che il presidente dell’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) Antonio Felice Uricchio, Rettore dell’Università di Bari fino a qualche mese fa, ha tenuto al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto dal prof. Mario Caligiuri.

Il prof. Antonio Felice Uricchio, presidente

Uricchio ha esordito affermando che “l’intelligence da fenomeno militare e geopolitico potrebbe oggi assume grande rilevanza anche negli ambiti ambientali e finanziari, dove si orientano anche le attività criminali”.

Il presidente dell’ANVUR ha poi evidenziato come in orbita attorno alla terra “vi siano attualmente circa 50 mila satelliti che acquisiscono informazioni, la maggior parte delle quali non vengono utilizzate”.

“Grazie all’intelligenza artificiale – ha aggiunto – la possibilità di acquisire informazioni oggi sono diffuse e infinite, utilizzando sensori collegati a Internet delle cose, satelliti, Rete e Big Data. E attraverso una corretta e tempestiva analisi di queste informazioni possiamo capire come sta cambiando il mondo”.

Si è quindi soffermato sull’utilizzo dell’intelligence satellitare a livello ambientale che può essere utilizzata per verificare i cambiamenti climatici attraverso l’uso del suolo, il controllo delle foreste, la propagazione degli incendi, i tassi di inquinamento.

Uricchio ha poi ricordato come ci siano tre tipologie di satelliti: pubblici (spesso di uso militare), privati (limitati solo per specifiche attività), illeciti o che battono bandiera ombra, che non vengono dichiarati per diverse motivazioni.

Lo spazio al centro di possibili guerre future

Il programma Sentinel 1 controlla la correttezza delle procedure dei satelliti immessi nello spazio. Così come ci sono controlli sulle aziende che producono satelliti.

Per Uricchio occorrono però “regolamentazioni più cogenti” poiché al momento lo spazio, al pari dell’aerospazio e del cyber, è in gran parte una terra di nessuno.

“Questi ambiti – secondo il presidente dell’ANVUR – offrono invece incredibili possibilità di sviluppo economico e la chiave di volta è appunto l’intelligence, che rappresenta uno strumento privilegiato per raccogliere e sopratutto analizzare le informazioni raccolte nello spazio. Tutto ciò comporta opportunità ma anche rischi e limiti”.

Secondo Uricchio, le guerre del passato avvenivano per il controllo dell’acqua o a causa dei cambiamenti climatici, come le invasioni barbariche.

Oggi, invece, c’è bisogno di ricerca, consapevolezza e soprattutto regole, poiché sono indispensabili accordi internazionali che si presentano però particolarmente difficili.

“Si potrebbe, infatti, presto profilare anche una guerra satellitare per il controllo delle informazioni – ha sostenuto -. L’importanza di politiche sull’utilizzo strategico delle informazioni per garantire la sicurezza, i beni comuni e l’ambiente”.

A questo riguardo, sarebbe necessaria “un’alleanza a livello nazionale tra mondo della ricerca, realtà industriali, Forze Armate e intelligence istituzionale poiché si profila un contesto in cui ci saranno satelliti sempre più numerosi, piccoli e potenti. E l’Italia può svolgere un ruolo non secondario nel contesto globale”.

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