Spazio, l’astronauta Paolo Nespoli in orbita con la missione “VITA” (Vitality, Innovation, Technology ed Ability)

Di Lia Pasqualina Stani

L’astronauta Paolo Nespoli

Roma. “Se hai un sogno, se è vero che devi sognare prima, devi provarci anche, devi valutare, sbagliare, imparare, continuare ed andare avanti. Cosi anche i sogni impossibili si realizzano”. Paolo Nespoli, ingegnere ed ufficiale della Riserva Selezionata dell’Esercito deve averci creduto molto nel sogno di diventare astronauta.  

Testimone, durante la sua conferenza, ieri a Roma, anche il Generale Franco Angioni, comandante delle truppe terrestri NATO nel Sud Europa e del contingente italiano in Libano, dove ha conosciuto “l’incursore” Nespoli del  9° Reggimento d’Assalto “Col Moschin”. Oggi invece, con 313 giorni nello spazio attraverso le tre missioni Paolo Nespoli è il secondo astronauta ESA con più esperienza..

Nel corso dell’incontro dal titolo “La spedizione 53 sulla stazione spaziale internazionale: avamposto nello spazio”, nella Biblioteca Militare Centrale di Palazzo Esercito, alla presenza di tre cosmonauti americani e di un russo, Nespoli ha spiegato la missione spaziale “VITA”, acronimo di Vitality, Innovation, Technology ed Ability.

La scelta del nome è servita ad esaltare anche il contributo dell’Italia nel settore spaziale, con la nostra tecnologia, la partecipazione delle Università e della ricerca. La buona riuscita della spedizione è definita da alcuni fattori fondamentali che la delineano, l’affiatamento del team, l’addestramento e le difficoltà incontrate.

Cosmonauti americani componenti della missione spaziale “VITA”

Con chiarezza e uno spiccato senso di spirito “italiano”, Nespoli è riuscito a rendere comprensibile un tema, all’apparenza “ostile”. Con le sue parole e le immagini catturate dallo spazio, raggiunto a bordo della capsula da trasporto Soyuz MS-05, ha raccontato il mondo come non riusciamo a vederlo, con il nostro corpo “schiacciato” dalla forza di gravità sulla Terra.

Paolo Nespoli con il cosmonauta russo

Alla sua terza missione in orbita, dalla base spaziale di Baikonur in Kazakistan, Nespoli ed il resto dei membri della Expedition 52/53 raggiuta la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), sono rimasti per circa 139 giorni nello spazio.

La Stazione Spaziale Internazionale è il più grande laboratorio mai costruito dall’uomo. Orbita a 28 mila chilometri orari intorno alla Terra a circa 400 chilometri di quota.

La ragione dell’ISS, un laboratorio unico al mondo, e fuori dal mondo permette nell’ambito della missione “VITA”, di occuparsi della manutenzione degli strumenti di bordo e di partecipare ad esperimenti di vario tipo, molti dei quali dedicati a valutare gli effetti sull’organismo della permanenza in condizioni di microgravità per lungo tempo. Otto sono gli esperimenti italiani gestiti dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ed altri fatti per l’agenzia spaziale americana (NASA), per l’Agenzia spaziale giapponese, per quella francese che con le loro risorse tecnologiche contribuiscono alla gestione della ISS.

Qui c’è un susseguirsi continuo di attività e la vita quotidiana viene attentamente pianificata al centro astronauti della NASA in JSC/Houston. Pur utilizzando per il calcolo del tempo il meridiano di Greenwich si usa un orologio che indica le 24 ore.

Dalla Cupola, un modulo situato dall’altra parte della stazione, è possibile vedere la Terra a 360°. Ogni otto secondi, dato che la ISS orbita intorno alla terra a 28 mila chilometri orari, si osservano 16 albe e 16 tramonti. Una rappresentanza del personale militare in servizio presso lo Stato Maggiore dell’Esercito e diverse delegazioni straniere, tra cui personale proveniente dalle ambasciate degli Stati Uniti e della Federazione Russa, hanno accolto ed applaudito Nespoli.

Una rappresentanza del personale militare in servizio presso lo Stato Maggiore dell’Esercito

L’astronauta è una eccellenza che come ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina: “Paolo Nespoli rappresenta la meritocrazia, la capacità di affrontare sfide e di risolverle con sacrificio ed applicazione. Addestramento, applicazione e passione consentono di raggiungere grandi risultati. La presenza di Nespoli con i tre cosmonauti americani ed il collega russo rappresenta un segno di cooperazione internazionale, un segno di unità, di solidarietà che va verso il progresso dell’umanità. La cooperazione è un simbolo di pace, di progresso e di capacità scientifiche soprattutto attuali”.

Il Generale dI Corpo d’Armata Salvatore Farina con Nespoli e gli astronauti americani e russi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Autore