Di Fabrizio Scarinci
Erbil. Dopo il Libano (https://www.reportdifesa.it/speciale-festa-della-repubblica-teatri-operativi-head-of-mission-e-force-commander-unifil-generale-di-divisione-stefano-del-col-il-libano-a-sud-del-litani-e-a-nord-della-blue-line-oggi-zona-stabil/) , per celebrare il 74° anniversario della Festa della Repubblica in Iraq, Report Difesa ha voluto raccontare qual è, ad oggi, la situazione in questo particolare teatro, dove il nostro Paese partecipa alla Coalizione multinazionale – attualmente formata da 79 Stati e da 5 Organizzazioni internazionali – che si contrappone ai terroristi del DAESH operanti nella zona.

La cerimonia, oggi, dell’Alzabandiera del contingente italiano in Iraq
Le forze dei vari Paesi che hanno espresso l’intendimento di aderire alla Coalizione stanno operando ai sensi dell’Art. 51 della Carta dell’ONU, nonché delle Risoluzioni n. 2170 (2014) del 15 agosto 2014 e n. 2178 (2014) del 27 settembre 2014, sulla base della richiesta di soccorso presentata il 20 settembre 2014 dal rappresentante permanente dell’Iraq presso l’ONU al Presidente del Consiglio di Sicurezza.
A tal proposito abbiamo intervistato il Generale di Brigata Paolo Attilio Fortezza, comandante della missione.

Il Generale di Brigata, Paolo Attilio Fortezza
Generale. in Iraq i nostri militari continuano l’addestramento a favore delle Forze Armate locali. Che bilancio si può trarre?
Nell’ambito della missione internazionale “Inherent Resolve”, l’Italia, con l’operazione “Prima Parthica”, fornisce, con il personale delle 4 Forze Armate, addestramento alle Forze di Sicurezza irachene e della Regione Autonoma del Kurdistan. Attività che per le forze militari locali rappresenta, con l’acquisizione di capacità operative e specialistiche dei corsi condotti dagli istruttori italiani, uno dei cardini alla lotta al Daesh (ISIS) e al terrorismo internazionale.

Soldati Peshmerga partecipano alla consegna di attestati per un corso svolto con le Forze Armate italiane (Foto di repertorio pre emergenza Covid-19)
In 5 anni, dall’inizio delle attività della Coalizione, sono stati formati oltre 45 mila appartenenti alle Forze di Sicurezza locali e nel corso dell’ultimo anno, il training è stato rivolto anche al personale femminile e alla formazione degli istruttori locali.
II dispositivo nazionale opera in particolare ad Erbil (Regione autonoma del Kurdistan), con i Mobile Training Team (istruttori dell’Esercito) attraverso cicli di addestramento a favore dei Peshmerga (Forze di sicurezza Curde), e a Baghdad con Team di istruttori di Carabinieri con attività di Training delle Forze di Polizia Irachene.
Ogni ciclo addestrativo della durata di 8 settimane ha come obiettivo la formazione di circa 2 mila appartenenti alle Forze di Sicurezza locali.
Tale attività, caratterizzata da un rapporto di stretta interazione tra istruttore e addestrato, grazie alla professionalità e alla sensibilità culturale del nostro personale militare, consolida i legami professionali e umani, costituendo una delle qualità maggiormente apprezzate e riconosciute dalla Coalizione, nonché dalle Autorità civili e militari irachene e curde alle Forze Armate italiane
Quali sono stati gli effetti dell’epidemia sullo svolgimento delle vostre attività?
Come ogni situazione straordinaria che impatta sull’ordinarietà della condotta delle operazioni militari, l’emergenza COVID-19, ha comportato, in modo particolare, l’immediata attuazione dei protocolli e delle misure atte a garantire l’integrità fisica e la massima sicurezza nell’operato del personale, perseguendo in primis il principio della massima cautela per la salvaguardia della salute individuale e collettiva.
Questo, di conseguenza, ha implicato alcune restrizioni e limitazioni di carattere operativo, che hanno posto in congelamento temporaneo alcune attività di particolare esposizione al contagio. Tra queste, ovviamente, figura il Training, che viene condotto nei Training Center locali e implica uno stretto contatto tra personale di diversa provenienza nell’ambito di contesti di assembramento didattico.
Il cosiddetto stop-training, oltre a rispondere alle misure di contenimento al virus dettate dai Comandi di Vertice nazionali, è stato coordinato e disposto dall’Alto Comando della Coalizione Combined Joint Task Force – Operation Inherent Resolve (CJTF- OIR) a tutti i contingenti partner del teatro operativo iracheno.

Attività di addestramento in Iraq (foto repertorio pre emergenza COVID-19)
Se da un lato le misure anti-COVID hanno portato ad una significativa riduzione degli impegni operativi, dall’altro, l’adozione dei protocolli sanitari in vigore e di tutte le misure idonee a ridurre il contagio e le situazioni di rischio, come la pianificazione e la predisposizione di strutture di isolamento, le attività di sanificazione, i controlli sanitari, nonché l’applicazione capillare dei dispositivi di protezione individuale, ha comportato uno sforzo logistico molto importante per il contingente.
Per tale ragione si è reso necessario un continuo coordinamento con la Madrepatria, sia per il reperimento di attrezzature e materiali sanitari ad integrazione di quelli già in dotazione, sia per restare aggiornati sulle direttive e le disposizioni emanate dai Comandi di Vertice per la puntuale attuazione nel contesto operativo e di vita nelle basi italiane.
Tale sforzo organizzativo e logistico vede attualmente il nostro Comando Italian National Contingent Command Land (IT NCC LAND) impegnato nella pianificazione dei prossimi avvicendamenti del personale, attuando un’articolata organizzazione al fine di consentire gli arrivi e i rientri previsti in una cornice di piena sicurezza sanitaria.
Come si sta preparando il nostro contingente alla Festa della Repubblica?
Quest’anno la Festa della Repubblica ricorre in un momento di particolare sentimento nazionale. Per un militare, il cerimoniale dell’alzabandiera ogni giorno rinnova quei sentimenti di fedeltà alla Repubblica e di impegno all’adempimento dei doveri volti alla difesa della Patria.
In queste occasioni, e ancor più quando si è impegnati al di fuori dai confini del nostro Paese, l’onere e l’onore di rappresentare l’Italia ci rende fieri del nostro operato, che, attraverso la guida dei nostri Comandi e Comandanti, si pone come obiettivo quello di fare il bene della Comunità; non solo all’estero ma anche e, soprattutto, in Italia, dove, nell’ambito dell’emergenza in corso, il comparto Difesa, insieme alle altre Istituzioni, sta dando un concorso significativo.
Naturalmente, quando si è in operazione le attività vengono dettate dai task impliciti alla mission e sono la vita di ogni giorno.

Un Eurofighter Typhoon in Iraq
Diciamo quindi che non ci prepariamo alla Festa ma ci prepariamo a rendere tale tutto ciò.
Festeggiamo l’affetto che gli italiani non mancano di manifestarci, e unitamente alla vicinanza e al supporto di tutte le Istituzioni, e soprattutto delle nostre famiglie, viviamo in serenità questi momenti significativi della vita nazionale.
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