OSWIECIM (POLONIA). Il 79° anniverario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau è stato ricordato, oggi, anche in Polonia.
Il tema è stato un essere umano, simbolicamente visualizzato dai volti delle persone detenute nel campo e immortalati nei disegni realizzati durante l’operatività della struttura e nel dopoguerra.
“Auschwitz è oggi da molti associato principalmente al suo territorio: filo spinato, caserme e torri di guardia – ha spiegato il direttore del Museo, Piotr M. A. Cywiński -. È uno spazio vuoto pieno di reliquie dell’architettura del campo. Nel frattempo, il dramma e il significato di Auschwitz non riguardano le reliquie, ma un essere umano. Più di un milione di persone, vittime uccise e persone sopravvissute. Sono i loro volti, disegnati da loro stessi, che vogliamo ricordare alla vigilia dell’80° anniversario della liberazione, che avverrà l’anno prossimo”.
“La questione della conservazione di Auschwitz, giustamente posta così spesso negli ultimi anni – ha aggiunto- richiede anche una domanda sulla nostra memoria dell’essenza più profonda dell’esperienza di Auschwitz che è proprio quella umana. La memoria umana non può essere conservata ma è nella memoria che sono contenute tutte le risposte, anche quelle non dette, alle grandi domande sull’uomo oggi, qui e ora, nella nostra realtà difficile e inquietante”.
L’intero evento è stato trasmesso su www.auschwitz.org e sul canale YouTube del Museo.
Fino alla liberazione dei circa 7 mila prigionieri rimasti nel campo da parte dei soldati dell’Armata Rossa, i nazisti uccisero oltre un milione di persone, in maggioranza ebrei, ma anche polacchi, rom, prigionieri di guerra sovietici e persone di altre nazionalità.
Per il mondo di oggi, Auschwitz è un simbolo dell’Olocausto e delle atrocità della Seconda Guerra mondiale.
Nel 2005 le Nazioni Unite hanno dichiarato il 27 gennaio Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto.
FOTO IN COPERTINA: Zofia Stępień-Bator: Mala. Collezione dell’Auschwitz-Birkenau State Museum
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