Washington. La dottrina Trump sul nucleare con un’espansione del suo arsenale manda sui libri di storia quanto fatto dall’ex Presidente Usa, Barack Obama. Nello stesso tempo, Trump mette nel mirino i russi ed i cinesi come possibili.

Il presidente deli Usa, Donald Trump ed il suo programma nucleare
Il documento intitolato “Nuclear Posture Review” (2018-NUCLEAR-POSTURE-REVIEW-FINAL-REPORT) è scaturito dalla verifica che lo stesso Trump richiese subito dopo il suo insediamento alla Casa Bianca.
Esso affonda le sue radici in una valutazione realistica nell’ambito della sicurezza globale, nella necessità di avere un deterrente verso l’uso delle armi più distruttive del mondo e dell’impegno da parte degli Stati Uniti alla non proliferazione nucleare.
Il report è il primo aggiornamento che gli Stati Uniti hanno apportato dal 2010 alla loro politica sulle armi nucleari e, nella nota introduttiva del documento, il segretario alla Difesa James Mattis spiega che qual è lo spirito e quali sono gli obiettivi dei cambiamenti apportati. I quali, per Mattis, rispondono alla necessità di “guardare in faccia la realta’” e “guardare il mondo per come è, e non per come vorremmo che fosse”.

Il segretario alla Difesa Usa, Jim Mattis
Il piano presentato prevede la realizzazione di due nuovi ordigni, testate a basso potenziale per mezzi aerei.
Il piano analizza anche programmi a lungo termine che considerano la reintroduzione di un missile Cruise da sottomarino noto come SLCM, il cui utilizzo era stato interrotto dall’amministrazione di H.W. Bush e che l’amministrazione Obama aveva poi proprio rimosso dall’arsenale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA