KHARTUM. Dall’inizio del conflitto in Sudan, circa 97 mila rifugiati sudanesi hanno cercato rifugio in Libia.
Alkufra, uno dei principali punti di ingresso in questo Paese del Nord Africa, registra un aumento massivo di persone.
Ogni giorno ne arrivano circa 350.
Le recenti inondazioni nella regione hanno avuto un impatto anche sulle infrastrutture locali critiche, e alcuni rifugiati sono stati costretti a vivere, seppure, temporaneamente, nelle scuole.
Molti invece vivono in tende di fortuna nelle fattorie alla periferia di Alkufra.
Non disponendo di adeguate strutture idriche e igienico-sanitarie e di rifugi sicuri, sono esposti a condizioni climatiche estreme e a rischi per la salute.
L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, teme che, senza un sostegno adeguato, le donne, i bambini e le altre persone con esigenze specifiche siano esposte a maggiori rischi di violenza.
Le condizioni di vita precarie espongono le donne e i bambini a maggiori rischi di protezione, mentre i bambini sono esposti a malnutrizione, malattie e perdita dell’istruzione.
Per rispondere alla crisi, l’UNHCR e i suoi partner hanno intensificato le operazioni di aiuto d’emergenza nella parte orientale della Libia.
Questo incremento è stato possibile grazie alla cooperazione delle autorità libiche, che hanno facilitato l’accesso alle aree colpite, consentendo all’UNHCR e ai partner di fornire aiuti fondamentali a chi ne ha bisogno.
Dall’inizio del conflitto, l’Agenzia ha fornito a oltre 8 mila rifugiati di Alkufra aiuti essenziali, tra cui coperte, materassi, teloni e prodotti per l’igiene personale.
L’UNHCR ha anche equipaggiato l’ospedale generale di Alkufra con forniture mediche vitali come medicinali, letti, sedie a rotelle, elettrocardiografi e strumenti critici per l’assistenza prenatale.
“Donne e bambini continuano a pagare il prezzo più alto in questa crisi – ha spiegato Aseer Al Madaien, capo missione dell’UNHCR in Libia. -. Mentre continuiamo ad assistere a un flusso incessante di rifugiati, in fuga da circostanze inimmaginabili, chiediamo alla comunità internazionale di stare dalla parte dei rifugiati sudanesi che sono stati generosamente ospitati dai Paesi della regione e di sostenere la risposta”.
La risposta dell’Agenzia delle Nazioni Unite fa parte di una strategia più ampia per integrare la protezione delle persone attraverso azioni coordinate delle Nazioni Unite e altre misure che sono in corso per assistere le autorità locali nel rispondere agli immensi bisogni.
Nell’ambito del Piano regionale di risposta ai rifugiati per il Sudan 2024, l’UNHCR, insieme alle Agenzie ONU e alle ONG, intende assistere 195 mila rifugiati sudanesi e le comunità libiche ospitanti.
Sono urgentemente necessari 48 milioni di dollari per fornire assistenza salvavita, tra cui cibo, assistenza sanitaria, acqua potabile e alloggi temporanei.
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