Terra Santa, protesta delle comunità cristiane contro il Governo israeliano

Gerusalemme. Forte protesta dei rappresentanti delle tre comunità che gestiscono la Basilica del santo Sepolcro a Gerusalemme. Le porte del celeberrimo sito storico-religioso della Terra Santa sono state chiuse a tempo indefinito, da ieri mattina.
Si sono trovate d’accordo a questa forma di opposizione il Patriarcato Greco Ortodosso, la Custodia di Terra Santa ed il Patriarcato Armeno.

Pellegrini al Santo Sepolcro

Le quali si stanno opponendo all’ultimo disegno di legge proposto dal Governo israeliano sulle proprietà della Chiesa, oltre che i recenti provvedimenti fiscali ipotizzati dal Municipio di Gerusalemme.

Francescani al Santo Sepolcro

“La nuova proposta di legge discriminatoria e razzista del governo – si legge nel comunicato – colpisce esclusivamente le proprietà della comunità cristiana in Terra Santa. Se approvata, renderebbe possibile l’espropriazione delle terre0. I provvedimenti sono considerati una grave violazione dello status quo esistente e un tentativo di indebolire la presenza cristiana in Città Santa.”

Per il Patriarca greco ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III “questa campagna sistematica e offensiva ha raggiunto un livello senza precedenti, dal momento che il Comune di Gerusalemme ha emesso scandalosi avvisi di raccolta e ordini di sequestro di beni, proprietà e conti bancari della Chiesa per presunti debiti delle tasse punitive comunali.” “E’ un passo contrario alla posizione storica delle Chiese all’interno della Città Santa di Gerusalemme – spiega – ed al loro rapporto con le autorità civili”.

“Insieme a tutti i capi delle Chiese in Terra Santa – conclude il comunicato – siamo uniti, fermi e risoluti nel proteggere i nostri diritti e le nostre proprietà.”
Nel frattempo la basilica rimarrà inaccessibile e le liturgie e le celebrazioni si svolgeranno all’interno a porte chiuse.

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