Terrorismo: rapporto “TE SAT 2020” di EUROPOL. Effettuati 1.004 arresti per 119 atti avvenuti in Europa

Di Assunta Romano

L’Aja. Sono stati 1004 gli arresti effettuati in Europa, nel 2019, per i 119 atti di terrorismo.

Esercitazione antiterrorismo della Polizia di Stato e dei Carabinieri a Roma

Sono questi i dati che emergono dal “TE SAT 2020”, il rapporto annuale dell’EUROPOL  sulla situazione e tendenze del fenomeno terroristico in Europa e nei Paesi non della UE dove si sono verificati attacchi contro cittadini ed obiettivi europei.

Il rapporto offre un quadro dettagliato  sulle  organizzazioni terroristiche classificate seconda la matrice di appartenenza: jihadista, separatista e etno-nazionalista, anarchica, di sinistra, di destra.

Come già verificatosi  negli anni precedenti, gli attacchi di matrice etno-nazionalista e separatista rappresentano la maggior parte degli atti terroristici verificatisi in Europa  57 su 119) anche se in calo rispetto al 2018 (83).

Nazionalismi,  appartenenza ad una determinata etnia o religione, sono i motivi alla base di tali atti ma non è difficile trovare motivazioni ideologiche.

Basti pensare all’Irish Republican Army (IRA), all’ETA dei Paesi Baschi (Euskadi ta Askatasuna) e il PKK curdo.

Miliziani del PKK

Uno dei gruppi separatisti più attivi in Europa è il “Dissident Republican” (DR) che opera nell’Irlanda del Nord.

Qui, nel solo 2019, sono stati compiuti 55 atti che hanno avuto come target non solo agenti di polizia, personale carcerario e militari ma anche giornalisti.

Il 18 aprile 2019 a Derry/ Londonderry un reporter è stato ucciso durante una rivolta.

Le metodologie e gli strumenti  adottati per portare a termine le azioni terroristiche variano da ciascun gruppo a cominciare dall’utilizzo di armi da fuoco e di esplosivi artigianali di piccole dimensioni, come le “pipe bomb” (tubo bomba) o dispositivi potenzialmente più distruttivi come i veicoli con esplosivi artigianali o gli “explosively formed projectiles” (proiettili esplosivi).

In Spagna nel 2019 si è registrata una diminuzione degli attacchi terroristici da parte dei gruppi separatisti.

Dopo lo scioglimento dell’ETA avvenuto nel 2018, membri della “Izquierda Abertzale” (Sinistra nazionalista) hanno raccolto la sua eredità promuovendo azioni a sostegno di componenti dell’ETA latitanti o in prigione e cercando di riempire il vuoto lasciato nella lotta armata.

Militanti dell’ETA basca

Anche in Francia, si sono registrate alcune azioni non violente di  nazionalisti radicali baschi insieme a estremisti di sinistra. Basti pensare alle manifestazioni in occasione del Summit del G7 a Biarritz.

Altro gruppo separatista presente ed attivo in Spagna è la “Resistência Galega” (Resistenza galiziana), il cui ultimo attentato risale al 2014.

Dalla dichiarazione di smilitarizzazione da parte del “Front de Libération Nationale Corse” (FLNC) avvenuta nel 2014, la minaccia terroristica  dei separatisti corsi si è ridotta in modo significativo a favore di metodi non violenti.

Particolare preoccupazione destano al contrario le azioni criminali di gruppi sorti come diramazione del FLNC, ad esempio il “FLNC per l’independenza”, “FLNC dit du 22 octobre” (FLNC 22 ottobre) che ha rivendicato la parziale distruzione della villa di un uomo d’affari  a Bonifacio, nella Corsica meridionale.

Scritte pro indipendentismo in Corsica

Pur rimanendo attivo nelle attività di propaganda, reclutamento e supporto logistico per i propri membri, il PKK  (Partito del lavoratori curdi)  non ha effettuato attacchi terroristici negli ultimi anni.

Membri e simpatizzanti del PKK continuano ad essere coinvolti in raccolta fondi sia legali che illegali a supporto dei loro affiliati.

Particolare impatto hanno, in Europa, le azioni militari contro i curdi in Turchia, Iraq e Siria, come l’intervento militare turco nell’ottobre 2019 nel Nord della Siria che portò a scontri tra nazionalisti curdi e turchi in Belgio, Svizzera e ad atti vandalici compiuti in Germania contro associazioni, moschee ed attività commerciali gestiti dalla comunità turca.

Sebbene il LTTE (Tigri di liberazione del Tamil Eelam) risulti  inattivo dopo la sua sconfitta, avvenuta nel 2009, membri del gruppo terroristico continuano ad operare in Sri Lanka per poi rifugiarsi all’estero ed in particolare in Europa.

Nel gennaio 2019, la Polizia tedesca ha arrestato un attivista del LTTE per l’omicidio del ministro degli Esteri cingalese. avvenuto nel 2005.

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