Di Francesca Cannataro
Mosul. Ha avuto luogo nei giorni scorsi il cambio di comando della Task Force “PRAESIDIUM”. Il personale del 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza ha infatti ceduto la guida della Task Force ai colleghi del 3° Reggimento Alpini di Pinerolo. La cerimonia, presieduta dal Deputy Commander General for Training presso il CJFLCC-OIR e Comandante del Contingente Italiano, Generale di Brigata Francesco Maria CERAVOLO, sotto al cui comando la Task Force ha operato in tutto il periodo di dispiegamento, si è svolta presso il compound della Diga di Mosul alla presenza di numerose rappresentanze delle componenti nazionali e di coalizione. Sei mesi di intensa e importante attività hanno caratterizzato l’operato dei circa cinquecento uomini e donne del Primo reggimento bersaglieri che hanno garantito la sicurezza delle maestranze impegnate dalla ditta Trevi nei lavori di consolidamento del manufatto idraulico, il più grande dell’Iraq e il quarto del Medioriente, situato a pochi chilometri di distanza dall’abitato di Mosul, recentemente liberato dal Governo Iracheno con il supporto della coalizione internazionale. Orgoglio e fierezza negli occhi del Generale Comandante espressi nel corso del suo intervento durante la cerimonia. «Sono molto soddisfatto del lavoro svolto dai fanti piumati del Primo Reggimento – ha detto Ceravolo – uomini e donne che hanno saputo affrontare una prova ardua e impegnativa dando ancora una volta chiara dimostrazione, ad amici e alleati, delle migliori qualità del soldato italiano. Confido – ha poi concluso – nell’eccellente lavoro che gli alpini del 3° sapranno fare durante il loro mandato, forti della loro indiscussa professionalità». L’Italia partecipa all’Operazione “Inherent Resolve”( secondo contributore dopo gli USA) con la missione nazionale “Prima Parthica”: 1400 militari circa appartenenti a tutte le Forze Armate, impiegati, oltre che presso la diga di Mosul, nelle sedi di Baghdad e Erbil nell’addestramento delle Forze di Sicurezza curde (Peshmerga) ed irachene, ed assicurando a tutta la coalizione, con un Task Group aeromobile dislocato presso l’aeroporto di Erbil, la capacità di Personal Recovery (PR) in tutto il quadrante settentrionale del teatro iracheno. Degno di nota e sicuramente ragguardevole è il lavoro svolto dal contingente italiano in territorio iracheno. A raccontarlo sono i numeri e le attività reperibili da informazioni su fonti aperte. L’Italia ha focalizzato il supporto fornito agli iracheni sulla componente terrestre con addestramento dell’esercito e della polizia nonché sul supporto aereo, incentrato su attività di ricognizione e di rifornimento in volo a favore della coalizione. Cinque i centri addestrativi utilizzati per svolgere tali attività. Tramite il Kurdistan Training Coordination Center e la Task Force Carabinieri, l’Italia ha addestrato circa il 25% delle truppe Irachene: 13502 uomini e donne, nelle basi avanzate del Kurdistan; 9578 con la TF Carabinieri. I soldati iracheni addestrati e formati dai centri e dal personale della coalizione, con il significativo contributo italiano, sono stati tutti impegnati per la liberazione di Mosul.