Transnistria: le autorità chiedono “aiuto” a Mosca per fronteggiare le “pressioni” del governo moldavo

Di Fabrizio Scarinci

TIRASPOL (TRANSINISTRIA). Secondo quanto si avuto modo di apprendere, le autorità dell’autoproclamata Repubblica della Transnistria avrebbero ufficialmente chiesto aiuto alla Federazione Russa al fine di fronteggiare le pressioni di carattere sia economico che politico che il governo moldavo starebbe ponendo in essere nei loro confronti.

A tali richieste avrebbe risposto il Ministero degli Esteri russo specificando come gli interessi dei cittadini della Transinistria siano “tra le priorità” del governo di Mosca.

Collocato lungo il confine tra Ucraina e Moldavia, il territorio in questione farebbe teoricamente parte di quest’ultima, anche se, nell’agosto del 1991, quando Chisinau proclamò la propria indipendenza dall’URSS, le sue autorità locali, spinte da gruppi sociali poco affini al ceppo etnico moldavo (nonché tendenzialmente ostili all’idea di un’eventuale riunificazione tra Moldavia e Romania), decisero, a loro volta, di costituire un proprio Stato.

Il territorio della Transinistria (in rosso) rispetto al resto di quello della Moldavia

Tuttavia, malgrado la perdita di ogni forma di controllo sulla regione, il governo di Chisinau avrebbe continuato a considerare la Trnsinistria come parte integrante del proprio territorio.

Anche a livello internazionale il nuovo Stato non avrebbe ottenuto nessun tipo di riconoscimento, se non dalle repubbliche secessioniste filo-russe di Abkhazia e Ossezia del Sud (teoricamente parte del territorio georgiano) e dall’ormai estinto Nagorno-Karabakh (entità non riconosciuta popolata da armeni finita ora sotto il controllo dell’Azerbaijan).

Nel 1992 le autorità di Chisinau avrebbero intrapreso una campagna finalizzata a riportare la regione sotto il proprio controllo, ma la presenza di truppe russe avrebbe impedito alle forze moldave di riuscire nel loro intento.

Da allora Mosca avrebbe continuato a mantenere una presenza militare entro i confini dell’autoproclamata repubblica, consentendole, di fatto, di sopravvivere.

Truppe russe al confine tra Transinistria e Moldavia

Negli ultimi anni, con l’avvio dell’operazione militare speciale in Ucraina la tensione è, ovviamente, tornata alle stelle, anche se la situazione (complice l’esiguo numero delle forze russe ancora presenti in loco) non è mai degenerata fino al punto da far sì che si aprisse un nuovo fronte.

Cosa potrebbe succedere, ora, alla luce di quest’ultima (forse propagandistica) richiesta non è ancora del tutto chiaro, anche se, considerando la collocazione geografica della Transinistria, l’ipotesi di un intervento in forze da parte dei russi sembrerebbe essere comunque piuttosto inverosimile.

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