Francia, si festeggiano i 3 anni di Servizio Militare Volontario

Di Valeria Fraquelli

Parigi. Nei giorni scorsi, in Francia, si è celebrata una serata particolare, la festa per i tre anni dall’introduzione del Servizio Militare Volontario.

Fu introdotto come deterrente all’indomani delle stragi che insanguinarono Parigi perché c’era urgente bisogno di nuove forze che pattugliassero le città, in particolare i luoghi sensibili, e quelle enormi banlieu che si erano rivelati quartieri ghetto in cui la percentuale di radicalizzazione era altissima.

Le reclute all’inizio erano state formate proprio per le nuove esigenze di lotta contro il terrorismo internazionale che aveva dimostrato di essere in grado di colpire in quei luoghi dove l’impatto era più elevato e dove si poteva mietere il numero maggiore di vittime. I compiti di coloro erano quelli propri di una pattuglia e, nei casi più gravi, di segnalazione alle Forze speciali competenti.

La nuova legge sul bilancio e sulla programmazione delle attività militari, fortemente voluta dal ministro della Difesa Florence Parly, ha stabilito di rendere il Servizio Militare Volontario permanente e di creare un Corpo di volontari altamente professionalizzati. Sono stati creati corsi e specializzazioni appositi per loro. Aprendo le porte, a chi lo desiderava, per una carriera militare vera e propria.

Per ora il Servizio Militare Volontario è attivato in Île-de-France, Grand-Est, Bretagne, Auvergne-Rhône-Alpes et Nouvelle-Aquitaine ma si pensa che, visto il grande successo, sarà esteso anche ad altre aree del Paese.

Il programma è rivolto in modo particolare ai giovani dai 18 ai 25 anni, soprattutto se provengono da situazioni difficili e di particolare degrado, e serve per fare imparare la legalità e la disciplina, il rispetto e il ruolo dell’autorità. Per un anno, questi volontari vivono in collegio militare dove seguono vari corsi e lezioni professionalizzanti, si addestrano e fanno molta attività fisica.

Due giovani reclute nel collegio militare

Il collegio militare li aiuta ad acquisire un know-how che consenta loro di facilitare l’acquisizione di una professionalità adattata ai loro talenti ed alle loro capacità. In definitiva, l’obiettivo è quello di promuovere l’occupabilità nella loro regione e di renderli capaci di rispondere ad eventuali improvvise chiamate alle armi.

In caso di attacco terroristico i volontari dovranno essere in grado di aiutare i feriti, proteggere i più deboli ed indirizzare correttamente i soccorsi e le forze di sicurezza.

La maggioranza dei giovani che hanno seguito il percorso hanno trovato un lavoro qualificato nel comparto della sicurezza ed alcuni hanno deciso di intraprendere la carriera militare vera e propria iscrivendosi alle scuole per diventare ufficiali.

Il bilancio di questi primi tre anni è molto positivo quindi e per i vertici militari francesi arruolare nuovi volontari è stato un vero successo. Forze nuove e con competenze all’avanguardia possono avere un peso determinante per traghettare le fFrze armate verso le nuove sfide che dovranno affrontare in questo XXI secolo, soprattutto in tema di sicurezza informatica.

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