di Enrico M. Ferrari
In una giornata caldissima, si è celebrata oggi a Roma la Festa della Repubblica, ricordando il 2 giugno del 1946 quando, per la prima volta a suffragio universale, gli italiani appena usciti dalla guerra scelsero di far parte di una Repubblica anziché di rimanere in regime di monarchia.
Come da programma c’è stata una prima parte istituzionale ed ufficiale: il Presidente della Repubblica Mattarella, a bordo dell’auto presidenziale d’epoca, una Flaminia scoperta, è arrivato all’Altare della Patria a Piazza Venezia, dove ha ricevuto gli onori ed ha deposto una corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto in ricordo dei militari e dei civili morti per la patria. Contemporaneamente è suonato l’inno nazionale e nello stesso istante le Frecce Tricolore sono comparse dalle spalle dell’Altare della Patria, sorvolando l’area a bassa quota e con i fumogeni tricolori: un momento di commozione ed entusiasmo salutato dalla folla presente.
Il Presidente Mattarella era accompagnato dal Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Graziano: è seguita la tradizionale parata per via dei Fori Imperiali, dove il Presidente è arrivato sempre a bordo della storica Flaminia, scortato dai corazzieri a cavallo.
Come da diversi anni, anche in questa occasione la parata è stata volutamente sobria ed incentrata sui temi della protezione civile e della vicinanza delle Forze Armate alle popolazioni in caso di disastri naturali; non a caso il motto della parata è stato “Insieme per il Paese”. Per primi hanno sfilato 400 Sindaci ed in prima fila, molto applauditi, quelli dei Comuni colpiti dal terremoto dello scorso agosto.
La sfilata vera e propria ha visto 4.000 tra militari e civili, 159 bandiere e stendardi, 14 bande, 51 cavalli, 22 cani e 79 veicoli. Un altro momento di commozione è stato l’arrivo del Maestro Andrea Bocelli alla fine della parata: il Maestro ha cantato l’Inno d’Italia accompagnato da un pubblico che ha partecipato con grande entusiasmo a tutte le fasi della parata.
Hanno chiuso la manifestazione ulteriori due passaggi delle Frecce Tricolori con i fumogeni accesi. La Parata è stata ritenuta un obiettivo sensibile e la sicurezza intorno all’area è stata molto stretta, alcuni varchi facevano da filtro a chi voleva entrare in Piazza e chi si sedeva sulle tribune era sottoposto a perquisizione e “sniffamento” del proprio materiale da parte dei cani artificieri.
Tutto si è svolto comunque nella massima tranquillità, il Presidente del Consiglio si è anche concesso una breve passeggiata tra la folla alla fine della parata, con le guardie del corpo a fare da discreta guardia: numerose le parole di affetto e gli applausi rivolto al suo indirizzo.