Truppe Alpine: dal 17 al 21 ottobre si terrà la Vardirex, una grande esercitazione di Protezione civile in Veneto, Piemonte ed Abruzzo

Verona. La Various Disaster Relief Management Exercise (“Vardirex”), un’esercitazione di Protezione Civile che vedrà schierati sul campo, per la prima volta con questi assetti, circa 800 uomini espressione delle professionalità delle Forze Armate e dell’Associazione Nazionale Alpini con il supporto del Dipartimento di Protezione Civile,

L’evento è stato presentato, oggi a Verona, nella Sala Rossa di Palazzo Scaligero.

La presentazione dell’evento, oggi a Verona

Le aree operative della Vardirex saranno le regioni Veneto, Piemonte ed Abruzzo. Sarà previsto un intervento all’unisono in situazioni di emergenza diverse, con l’intento di verificare le procedure e l’interoperabilità tra le componenti coinvolte nelle operazioni di soccorso in occasione di pubbliche calamità.

Nel corso dell’esercitazione, che si svolgerà dal 17 al 21 ottobre, sarà testato il sistema operativo di una organizzazione complessa dove opera personale sia militare, sia civile, in relazione alle esigenze di coordinamento a livello locale e nazionale, al fine di rendere sempre più efficienti le capacità di intervento in emergenza.

L’evento è stato presentato da Roberto Giarola direttore dell’Ufficio Volontariato e Risorse del Dipartimento di Protezione Civile, dal Generale di Corpo d’Armata,  Claudio Berto, comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito e da Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione Nazionale Alpini.

“La Vardirex è+ una grande sfida – ha sottolineato il direttore Giarola – finalizzata a testare l’operatività comune delle strutture civile e militare, due componenti importanti della struttura di Protezione Civile. Andremo a testare sul terreno un nuovo modello d’intervento, una formula stabile di collaborazione civile e militare”.

“Sinergia, questo sarà il tema del lavoro degli 800 uomini in esercitazione, lavorare assieme per trovare delle risposte migliori alle situazioni di emergenza – ha aggiunto il Generale Berto – Integrazione sarà la parola d’ordine, integrazione delle capacità duali della Forza Armata con la componente di Protezione Civile dell’ANA e con i tanti attori del sistema nazionale di Protezione Civile”

Truppe alpine impegnate in un salvataggio in montagna

“Sedicimila sono gli alpini della componente di Protezione Civile dell’ANA – ha spiegato il suo presidente Sebastiano Favero -. La nostra tradizione è quella della disponibilità all’intervento. Due i suoi punti di forza: la sanità che qui vedremo con l’ospedale da campo operativo e la logistica”.

Presente alla conferenza stampa, a fare gli onori di casa, il presidente della Provincia di Verona, Antonio Pastorello.

Queste le operazioni previste.

Sarà simulato l’intervento e la gestione delle emergenze conseguenti in occasione di un’alluvione nella zona di Fossano (Cuneo), dove, assetti del 32° Reggimento Genio guastatori, del Reggimento logistico “Taurinense”, del 2° Reggimento Alpini e del 34° gruppo Squadroni “Toro” interverranno sul terreno accanto a squadre espresse dalla ANA e gestite dalla locale struttura di Protezione civile.

In Veneto, nella zona del Monte Baldo, si interverrà in occasione di un evento sismico. Parteciperanno i militari dell’Esercito del 2° Reggimento Genio guastatori e del Reggimento logistico “Julia”. L’ANA metterà a disposizione una squadra alpinistica ed un ospedale da campo. Il Field Hospital sarà in loco trasportato da assetti aeronautici della 46^ Brigata Aerea di Pisa.

In Veneto verrà installata anche la sala operativa che gestirà, simultaneamente i tre scenari emergenziali e le decine di interventi sul terreno.

In Abruzzo, a Coppito in prossimità dell’Aquila, personale del 9° Reggimento alpini, del Battaglione “Vicenza” opererà con il personale dell’ANA nell’intervento per un sisma che porterà alla gestione di sfollati.

Parteciperanno all’esercitazione oltre al Dipartimento di Protezione Civile, aliquote delle organizzazioni di Protezione Civile territoriali e delle Prefetture assieme alle amministrazioni comunali interessate dall’evento.

Il verificarsi di tre diversi eventi calamitosi, in tre aree e quasi simultaneamente, accrescerà enormemente le difficoltà di gestione rappresentando, se non un unicum, una rarità.

In particolare, a Fossano, sarà allestito un campo di accoglienza e gittato un ponte “Bailey”, su corso d’acqua per il ripristino della viabilità. In tale contesto interverrà una squadra del soccorso alpino per il ritrovamento dei dispersi. Verrà quindi allestito un centro accoglienza, dotato di posto di medicazione avanzato.
In Veneto, nei comuni di Caprino Veronese e di Ferrara di Monte Baldo, i soccorritori interverranno nel recupero di personale disperso e nella gestione di un’emergenza con decine di feriti nella quale l’ospedale da campo supporta la struttura locale di sanità nazionale lesionata dal sisma. Anche assetti delle Forze Speciali dell’Esercito saranno impiegati in questo scenario.
In Abruzzo sarà allestito un campo di prima accoglienza con un posto medico e le squadre soccorso civili e militari gestiranno il supporto all’evacuazione di una scuola. Nell’area di Coppito saranno impiegati anche assetti antincendio con l’impiego di aeromobili dell’Aeronautica Militare.
La Protezione Civile regionale, le Prefetture, le Province e i Comuni interessati saranno parte dell’emergenza con l’attivazione dei Centri Operativi Comunali e dei Centri di Soccorso con l’apertura delle Sale Operative locali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

.

Autore