Truppe Alpine: il 15 ottobre 1872 a Napoli nascevano le prime Compagnie montanare del Regio Esercito, destinate a difendere le vallate sui confini d’Italia

NAPOLI. Era il 15 ottobre 1872, quando a Napoli, Vittorio Emanuele II firmava il Regio Decreto che sanciva la nascita delle prime Compagnie montanare del Regio Esercito, destinate a difendere le vallate sui confini d’Italia.

Alpini in esercitazione

Centocinquantadue anni dopo le Truppe Alpine continuano ad essere una parte importante delle Forze Armate della Repubblica, amate in Patria e forti della unanime e solida considerazione in cui sono tenute da tutte le realtà militari internazionali.

Alpini a Napoli

“Oltre 10 mila  donne e uomini inquadrati nelle Brigate Alpine Taurinense e Julia, nel Centro Addestramento di Aosta e nel 4° Reggimento Alpini Paracadutisti indossano con orgoglio il cappello con la penna nera – ha scritto in una nota il presidente dell’Associazione nazionale Alpini (ANA), Sebastiano Favero – e continuano a prepararsi secondo criteri rigorosi, sia tradizionali sia innovativi, sempre pronti a portare avanti con professionalità i compiti loro assegnati dalla Repubblica. Portano avanti così una tradizione storica e militare basata sulla disciplina non formale, sull’abitudine ad operare con fatica, sempre in sinergia, consci che i risultati si ottengono sempre e solo con lo sforzo condiviso”.

BV del 9° Reggimento Alpini in attiivtà

“Sanno al tempo stesso di poter contare sulla vicinanza ed il sostegno in primo luogo dell’ANA – ha aggiunto Favero – formata da centinaia di migliaia di persone che hanno visto la loro gioventù plasmata con gli stessi criteri in quelle stesse caserme e che da quella esperienza hanno tratto la linfa che da oltre un secolo ne fa i protagonisti di miriadi di iniziative concrete e solidali a favore della comunità e dei fratelli meno fortunati.

“Da tempo Truppe Alpine e ANA hanno intrapreso anche forme operative di sinergia – ha concluso il presidente dell’ANA, Sebastiano Favero –  oltre che nei momenti di pregnanza storico-commemorativa attraverso le grandi esercitazioni di protezione civile, traducendo in realtà il concetto di due facce della stessa medaglia che è caro ad entrambi. E non è un caso se oggi il cappello con la penna nera viene posto proprio dai vèci dell’ANA Sulle teste delle giovani e dei giovani volontari che hanno appena concluso ad Aosta il corso di base delle Truppe Alpine”.

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