Di Chiara Cavalieri *
WASHINGTON D.C. La Turchia e gli Stati Uniti hanno compiuto un nuovo passo nel rafforzamento delle proprie relazioni bilaterali firmando un Memorandum d’intesa sulla cooperazione nucleare civile strategica.
L’annuncio è stato dato dal ministro turco dell’Energia e delle Risorse naturali, Alparslan Bayraktar, che ha sottolineato come l’accordo apra un “nuovo processo” nella storica e multidimensionale partnership tra i due Paesi.

Bayraktar, in un post pubblicato sul suo account NSosyal, ha ricordato di aver preso parte all’incontro tenutosi alla Casa Bianca tra il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il suo omologo statunitense Donald Trump, alla presenza dei due leader, il ministro turco e il Segretario di Stato americano Marco Rubio hanno siglato l’intesa.

“Con questo memorandum – ha dichiarato Bayraktar – avviamo un percorso che approfondirà ulteriormente la nostra cooperazione nel settore dell’energia nucleare civile. Ci auguriamo che i progetti che nasceranno nell’ambito dell’accordo producano benefici reciproci per entrambi i Paesi nel prossimo futuro.”
L’intesa conferma l’interesse di Ankara a sviluppare il proprio programma nucleare con il supporto di partner internazionali, rafforzando allo stesso tempo i legami con Washington in un settore strategico e sensibile.
La firma del documento segna una tappa significativa nelle relazioni energetiche tra Turchia e Stati Uniti, con possibili implicazioni sia sul piano della sicurezza energetica sia su quello della geopolitica regionale, in un contesto già caratterizzato da forti tensioni sul fronte mediorientale e Mediterraneo.
Un memorandum per l’energia nucleare civile
Bayraktar ha annunciato l’intesa sottolineando che essa inaugura un “nuovo processo” nelle relazioni energetiche bilaterali:
“Con questo memorandum avviamo un percorso che approfondirà ulteriormente la nostra cooperazione nel settore dell’energia nucleare civile. Ci auguriamo che i progetti che nasceranno nell’ambito dell’accordo producano benefici reciproci per entrambi i Paesi nel prossimo futuro.”
La firma del documento consolida la volontà turca di sviluppare il proprio programma nucleare civile con partner occidentali, rafforzando così la sicurezza energetica e il ruolo geopolitico di Ankara in un contesto internazionale sempre più competitivo.
Un incontro “better than great”
Il colloquio tra Trump ed Erdoğan, durato oltre due ore nello Studio Ovale e seguito da un pranzo di lavoro, è stato definito dall’ambasciatore americano in Turchia, Tom Barrack, “better than great”:
“Due leader straordinari, provenienti da parti diverse del mondo e con punti di vista differenti, hanno dimostrato una reale comprensione e rispetto reciproco.”
Il presidente Trump, accogliendo Erdoğan nello Studio Ovale, ha ribadito la stima personale nei suoi confronti, definendolo “un uomo molto rispettato, non solo in Turchia ma anche in Europa e nel mondo”.
Jet F-16, F-35 e sanzioni CAATSA
Uno dei temi centrali del vertice ha riguardato la cooperazione militare e industriale. Trump ha confermato che durante le discussioni si sarebbe parlato delle forniture di caccia americani alla Turchia.

“Vogliono acquistare F-16, F-35 e altre attrezzature, e parleremo di questo. Sarà una discussione importante, toccheremo molti punti e credo che otterremo molto”, ha detto.
Il Presidente statunitense ha anche aperto alla possibilità di revocare le sanzioni CAATSA imposte ad Ankara nel 2020 per l’acquisto dei sistemi missilistici russi S-400.

“Potrebbe avvenire molto presto, se l’incontro sarà positivo, quasi immediatamente”, ha aggiunto Trump.
Un segnale che indica la volontà della nuova amministrazione di superare le tensioni ereditate dalla precedente fase di rapporti bilaterali, restituendo alla Turchia accesso pieno all’industria della difesa americana.
Erdogan tra Mosca, Kiev e Damasco
Trump ha inoltre lodato il ruolo internazionale di Erdoğan, sottolineandone la capacità di mediazione nel conflitto russo-ucraino, giunto al quarto anno:
“Sia Putin che Zelenskyy rispettano davvero Erdoğan, che mantiene una posizione molto neutrale”, ha spiegato il Presidente USA.
Sul dossier siriano, Trump ha attribuito al presidente turco un ruolo decisivo nell’indebolimento del regime di Bashar al-Assad: “È lui il responsabile della cacciata di Assad. Non se ne prende il merito, ma è in realtà un grande risultato. È stato uno dei motivi per cui ho tolto le dure sanzioni alla Siria, per darle una possibilità di respirare”.
Una partnership strategica in evoluzione
La combinazione tra la firma del memorandum sul nucleare civile, l’apertura sul fronte della difesa e la possibilità di revocare le sanzioni segna una nuova fase nei rapporti tra Turchia e Stati Uniti, che si confermano come partner strategici nonostante divergenze passate e attuali complessità geopolitiche.
Con la Turchia al centro delle dinamiche regionali – dalla sicurezza energetica nel Mediterraneo orientale alla gestione dei conflitti in Siria e Ucraina – e con Washington intenzionata a rafforzare la propria influenza su Ankara, il vertice di ieri resterà una tappa significativa nella ridefinizione dell’alleanza bilaterale.
*L’autrice è presidente della associazione Italo-Egiziana Eridanus e vice presidente del Centro Studi UCOI-UCOIM.
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